6 Settembre 2022
11:30
La piscina della Scuola di Polizia verso la chiusura, il rammarico dello Swimming Club: “Sconcertati”
ALESSANDRIA – Tanti piccoli alessandrini hanno imparato a nuotare proprio lì. Per altri, come Alessandro Fusco o Federico Poggio, quella vasca ha rappresentato il “trampolino” di lancio verso una carriera di successi nazionali e internazionali. Dopo decenni di corsi e successi, però, la piscina alla Scuola di Polizia Cardile di Alessandria non sarà più nella disponibilità dello Swimming Club Alessandria, come ha annunciato la stessa società.
“L’ a.s.d. Swimming Club Alessandria dopo 36 anni, dal 1^ settembre, non ha più la disponibilità della sede storica (dentro la Caserma della Scuola di Polizia di Alessandria) la sua casa, o meglio, quell’acqua che ha visto nascere nuotatori in erba portando alcuni di loro a toccare i vertici del nuoto nazionale e del salvamento internazionale. Tale situazione comporterà una serie di conseguenze: dalla perdita di una Scuola Nuoto Federale (FIN) sul territorio, all’assenza di un centro in cui “si faceva sport” e si insegnava a nuotare, dedito alla socialità che garantiva l’attività didattica a una fascia di prezzo nettamente inferiore rispetto a quelle più diffusamente applicate. Appare chiaro leggere tra le righe lo sconcerto di chi scrive”.
“Dal 1^ di settembre quasi 100 atleti si trovano senza una piscina, così come circa 200 bambini della scuola nuoto o scuola nuoto avanzata e un centinaio di fruitori del nuoto libero assistito. Seppure la stagione scorsa per lo strascico delle conseguenze pandemiche non abbia visto il picco di 1200 associati della stagione 2018/2019 tanto era l’apprezzamento degli associati che in un periodo così complesso avevano frequentato la piscina. Il Ministero dell’Interno sta portando avanti una procedura ad evidenza pubblica per l’assegnazione della gestione della struttura, come si evince dal manifesto interesse pubblicato a luglio 2022 sui canali istituzionali della Polizia di Stato. Sino all’ultimo si è cercato di trovare una possibile soluzione per garantire la preparazione agonistica degli atleti, lasciando in sospeso le altre attività formative e istituzionali dell’associazione. Si rimane in attesa dei prossimi sviluppi ad evidenza pubblica, sperando che gli atleti possano trovare soluzioni per la loro preparazione, in una città che non dispone di un impianto natatorio pubblico dove concedere anche solo spazi acqua per allenarsi”.