3 Novembre 2022
14:13
Comincia a prendere forma l’Archivio della Benedicta: “Uno scrigno di storia e memoria per lo sviluppo del territorio”
ALESSANDRIA – Comincia a prendere forma l’archivio digitale della Benedicta. L’Associazione Memoria della Benedicta ha deciso di sfruttare le più moderne tecnologie per conservare e diffondere la memoria dei fatti accaduti nel territorio di Capanne di Marcarolo durante la Seconda Guerra Mondiale e, in particolare, durante il rastrellamento messo in atto dalle truppe tedesche e fasciste durante la settimana di Pasqua del 1944, culminato nella la più grande strage di partigiani della storia della Resistenza italiana.
Grazie ai finanziamenti del bando “Storia e memoria della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, l’Associazione Memoria della Benedicta ha completato “il primo lotto” dell’importante, e imponente, lavoro di digitalizzazione di fonti storiche, da testimonianze audio e video a fotografie, documenti e scritti. È stato “Promemoria“, operatore specializzato in questo campo, a curare la digitalizzazione del primo gruppo di fonti e a formare i collaboratori dell’Associazione Memoria della Benedicta in modo che possano gestire autonomamente la piattaforma e implementare il caricamento di dati.
Per sua natura, l’archivio digitale costituisce, infatti, un “work in progress“ al quale è difficile, se non impossibile, imporre una data di conclusione. L’archivio digitale andrà infatti a raccogliere carte, oggetti e testimonianze oggi custodite negli Istituti storici della Resistenza o in altre istituzioni culturali con documenti di più recente acquisizione, già nella disponibilità dell’Associazione “Memoria della Benedicta”. Le connessioni che ne nasceranno, anche grazie al lavoro dell’archivista Chiara Quargnolo, dottoranda di ricerca in Ecologia dei sistemi culturali e istituzionali e del professor Vittorio Tigrino dell’Università del Piemonte Orientale, potranno quindi indicare nuovi percorsi di approfondimento e studio. L’archivio digitale della Benedicta vuole inoltre recuperare e rendere consultabili anche fonti e documenti che sono, invece, rimasti sempre in un ambito privato.
Grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, l’Associazione Memoria della Benedicta ha iniziato a concretizzare il progetto con la digitalizzazione del primo gruppo di fonti, il cuore del “Fondo Armano” composto da circa cinquanta interviste inedite a testimoni diretti della strage, delle quali è in corso in questi giorni la pubblicazione sul sito e sul caveau digitale. “Siamo partiti da questo generoso e prezioso lascito di don Giampiero Armano – ha sottolineato il Presidente dell’Associazione Memoria della Benedicta Daniele Borioli – che oltre alla rilevanza storiografica assume anche un particolare valore morale, quale testimonianza dell’impegno infaticabile e originale che egli dedicò alla vicenda della Benedicta e, al tempo stesso, al complicato lavoro di dialogo con i testimoni rimasti e con quanti erano in grado di fornire nuove informazioni“.
Il risultato finale del lavoro di digitalizzazione sarà un sito web dove si potranno consultare gli archivi della Benedicta, si potranno creare itinerari e percorsi tematici e rimanere aggiornati sul lavoro e sulle iniziative dell’Associazione “Memoria della Benedicta”.
Sempre grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, l’Associazione Memoria della Benedicta ha inoltre raggiunto altri due obiettivi: promuovere una produzione culturale/teatrale originale, presentata in anteprima la scorsa primavera, nell’ambito della rassegna “Archivissima” di Torino; avviare la costruzione di una rete di rapporti con il tessuto delle comunità locali e degli operatori che vivono e svolgono le loro attività nel territorio appenninico.
L’opera “Partigiani sempre”, composta di brani scritti e letti dallo scrittore di fama internazionale, Massimo Carlotto, e di musiche e canzoni scritte e interpretate dagli Yo Yo Mundi con Maurizio Camardi, per la regia di Velia Mantegazza, è oggi consolidata in un prodotto culturale di grandi potenzialità divulgative a livello nazionale, che fonda la propria trama proprio sull’incursione tra le fonti e le testimonianze che riguardano la vicenda della Benedicta e altri episodi cruciali di quella stagione quali la strage di Marzabotto.
“L’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria – afferma il presidente, notaio Luciano Mariano – a favore dell’associazione “Memoria della Benedicta” testimonia il valore che il nostro Ente attribuisce alla conservazione del patrimonio archivistico sulla storia della Resistenza in provincia di Alessandria e alla sua divulgazione. In questo caso, il progetto dell’Associazione non si limita alla custodia delle fonti e dei documenti, ma ne cura l’incremento, raccogliendo sempre nuove testimonianze, aprendosi a nuove forme di divulgazione culturale, stabilendo contatti con altri soggetti, ma soprattutto dedicandosi a una definitiva organizzazione dei materiali sotto il profilo della utilizzabilità archivistica. In quest’ottica, la digitalizzazione dei testi e delle immagini diventa un prezioso strumento a disposizione di esperti di storia, studiosi e studenti che desiderano approfondire la materia. La collaborazione con altre associazioni del territorio che ne condividono gli interessi e la volontà di promuovere insieme ai fatti della Resistenza anche il territorio che ne è stato teatro colloca questo progetto esattamente nello spirito del bando “Storia e memoria” che anche quest’anno è stato oggetto di numerosissime richieste”.
“Per quanto riguarda invece la costruzione di una rete territoriale tra le attività della nostra Associazione e le attività di altri soggetti presenti nell’ambito pre appenninico e appenninico – conclude il Presidente Borioli – abbiamo aperto altre due proficue collaborazioni. Quella più specificatamente storiografica in collaborazione con il “Museo della Resistenza della Valle Borbera” per il quale abbiamo finanziato la mostra interattiva dedicata alla figura dell’aviatore americano, conosciuto con il nome di battaglia “Red”, che si trovò a vivere parte della propria esperienza bellica nelle nostre vallate. Quella maggiormente legata all’obiettivo di inserire il lavoro sulla storia nel contesto più ampio dei progetti e delle iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale insistenti sul territorio: a questo scopo abbiamo avviato la collaborazione con l’Associazione “Oltregiogo”, che auspichiamo possa crescere negli anni. Mentre dal rapporto che abbiamo cominciato a profilare con Alexala, dovrebbe scaturire un positivo intreccio tra l’attività culturale finalizzata e quella dedicata invece alla promozione e valorizzazione di un territorio di grandissimo pregio culturale, paesaggistico e ambientale, le cui comunità, così duramente colpite durante l’occupazione tedesca, meritano oggi di avere restituita una possibilità di futuro, legata a un turismo culturale e green, che può conoscere in quelle vallate appenniniche importanti dinamiche di sviluppo“.