20 Dicembre 2022
05:00
A dicembre previste 23.070 assunzioni in Piemonte, in calo rispetto a un anno fa
PIEMONTE – Sono in calo le previsioni di assunzione in Piemonte. In questo mese di dicembre le aziende piemontesi sono alla ricerca di 23.070 lavoratori, 6420 persone in meno rispetto allo stesso periodo del 2021. Il calo è ancora più marcato se si guarda al trimestre dicembre 2022-febbraio 2023. Le aziende piemontesi, infatti, prevedono 84.470 assunzioni, 24.430 in meno rispetto all’anno precedente. Se il confronto, invece, viene effettuato col periodo pre-pandemico (dicembre 2019-febbraio 2020), si rilevano 1.370 entrate in più a livello mensile e 10.740 in più nel trimestre.
A influire sui dati, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato mensilmente da Unioncamere e ANPAL, è il rallentamento dell’economia causato dalla guerra in Ucraina, dalla crisi energetica, dalla crescita dell’inflazione e dal costo del denaro
Per quanto riguarda le diverse tipologie di contratto per i nuovi assunti nelle aziende piemontesi, l’80% riguarderà lavoratori dipendenti, il 13% lavoratori somministrati (in netta diminuzione rispetto al mese precedente quando pesava il 21%), il 2,4% collaboratori e il 4,7% altri lavoratori non alle dipendenze.
La domanda di lavoro è trainata dai contratti a tempo determinato con il 59% delle entrate programmate (erano il 62% a novembre 2022), seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 27% dei casi e dai contratti di apprendistato con il 9%. Pesano, infine, il 4% gli altri contratti.
Delle 23.070 entrate previste in Piemonte nel mese di dicembre 2022, il 16% è costituito da laureati, il 28% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 21% e il 34%.
A livello settoriale sono sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 16.410 entrate, il 71% del totale (4.560 unità in meno rispetto a quanto previsto a dicembre 2021). L’industria prevede 6.660 entrate, generando circa il 29% della domanda totale del mese e segnando un calo di 1.860 entrate rispetto a dicembre 2021. Nel dettaglio 5.000 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 1.660 quello edile.
Tra i servizi si rileva un forte interessamento del commercio, 11.340 entrate previste nel trimestre in esame, pari al 13% delle 86.470 entrate complessive del periodo dicembre 2022 – febbraio 2023, dei servizi alle persone (10.860 entrate) e dei servizi di alloggio e ristorazione/servizi turistici con 9.490 assunzioni (11% del totale).
Delle entrate previste a dicembre 2022 in Piemonte, il 28% sarà destinata a professioni commerciali e dei servizi, il 21% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 29% delle entrate e solo l’8% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 14% delle assunzioni del mese.
Per una quota pari al 36% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni; percentuale che sale al 49,8% per l’area commerciale e della vendita e scende al 25,6% per l’area amministrativa.
Per il 62% delle entrate viene, inoltre, richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore; il 23% delle entrate applicherà soluzioni creative e innovative e il 14% dovrà coordinare altre persone.
A livello di area di aziendale il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (42,4%), seguita dall’area commerciale e vendita (19,0%) e da quella tecnica e di progettazione (14,5%), che – come nei mesi precedenti – riscontra la maggior difficoltà di reperimento delle figure richieste (58,3%). L’area della logistica pesa il 13,7%, mentre l’area amministrativa e l’area direzionale generano una quota rispettivamente pari al 5,0% e 5,4% delle assunzioni previste.
A novembre in 45 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, dato in lieve diminuzione rispetto al mese precedente (47) e analogo alla media nazionale di dicembre (45). La mancanza di candidati è la motivazione prevalentemente segnalata dalle imprese (29%), seguita dall’inadeguata preparazione dei candidati (12%).
Tra i profili più difficili da reperire in regione a dicembre 2022 si segnalano: Dirigenti e Direttori (l’80% è di difficile reperimento), Medici e altri specialisti della salute, per i quali la difficoltà di reperimento è del 79%, Farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (si trova difficoltà nel 78% dei casi), Operatori della cura estetica (270 figure ricercate con difficoltà nel 73% dei casi), Operai specializzati e conduttori di impianti nelle industrie tessili, con 220 figure ricercate nel mese e un grado di difficoltà del 69% e Operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori, con una difficoltà di reperimento pari al 69% e circa 1.060 figure ricercate.