Autore Redazione
martedì
20 Dicembre 2022
18:00
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Cronaca - Alessandria

Nursing Up sul Piano regionale per i Pronto Soccorso: “L’unica vera soluzione è l’assunzione di personale”

Nursing Up sul Piano regionale per i Pronto Soccorso: “L’unica vera soluzione è l’assunzione di personale”

PIEMONTE – Le strategie delineate dalla Regione per far fronte alle criticità nei Pronto Soccorso piemontesi non piacciono al Nursing Up. Il sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie si è detto “preoccupato” perché nel piano della Regione si parla di “incentiviper il personale del comparto ma non di “assunzioni” che, per il Nursing Up, sono “necessarie e non rimandabili” e anche “l’unica e vera soluzione all’emergenza” che stanno vivendo i Pronto Soccorso.

Abbiamo sentito il Presidente della Regione Alberto Cirio ribadire che verranno aumentati gli incentivi economici per i medici e anche per gli infermieri e il personale del comparto – ha sottolineato il Segretario Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri –  In sostanza, si interverrà sulle prestazioni aggiuntive. Questa però, per noi, è solo una soluzione tampone che non risolve il problema alla radice. L’unica soluzione è quella di ricorrere alle assunzioni di infermieri, professionisti della sanità e operatori, immettendo nel sistema sanitario forze fresche che diano ossigeno agli organici, sempre più all’osso, e aumentino quell’apporto di professionalità e competenza utile a raggiungere una maggiore e adeguata efficienza.

Altro punto che ci lascia perplessi è la gestione dell’emergenza, del boarding, con la strategia di ricavare spazi nei reparti e in altri servizi per barelle o posti letto in più, che non possono evidentemente stare nei corridoi dei Pronto Soccorso. È necessario che ci sia una stretta vigilanza, azienda sanitaria per azienda sanitaria, su come verranno distribuiti e creati questi posti letto nei vari reparti o strutture. Il rischio, infatti, è di non risolvere il problema, nascondendo quella che invece è una vera emergenza che va affrontata, come ripetiamo, anzitutto creando organici di personale adeguato. Invitiamo dunque la Regione alla massima cautela”.

Allo stesso tempo – prosegue Delli Carri – bisogna tenere alta la guardia vigilando sul fenomeno sempre più diffuso, soprattutto tra i medici, del ricorso alle cooperative che forniscono personale esterno a 120 euro l’ora. Un fenomeno che potrebbe estendersi anche all’area infermieristica. Si tratta di una prassi estremamente onerosa che lascia molto perplessi soprattutto per la qualità della continuità assistenziale verso i pazienti.

Oggi è davvero grande il pericolo che coloro che lavorano h24 nei Pronto Soccorso al fianco dei pazienti, professionisti estremamente preparati e che garantiscono alta qualità di prestazioni, in assenza di un’assunzione con stipendi adeguati e consoni, possano lasciare l’impiego pubblico andando a lavorare nelle cooperative esterne a 6mila euro al mese, come accade in Veneto. Sarebbe una vera catastrofe per la nostra sanità pubblica con dirette conseguenze sulla qualità dell’assistenza erogata. Per questo, chiediamo che vi sia un intervento immediato del Governo, da Roma, per risolvere la questione. Ricordiamo che per l’Oms il personale infermieristico italiano è tra i più preparati al mondo, e per questo le altre nazioni in modo ormai continuo vengono da noi a prelevare i nostri neolaureati con offerte economiche che nel nostro Paese non abbiamo. A livello europeo, infatti, siamo addirittura al terz’ultimo posto nella classifica delle retribuzioni per gli infermieri. Questo deve cambiare, perché i nostri infermieri devono poter scegliere il nostro servizio sanitario pubblico, ricevendo un adeguato stipendio, per permettere alla sanità di esprimere quella eccellenza che ci viene riconosciuta a livello globale. Il tempo delle parole è terminato, bisogna agire”.

 

(in copertina immagine di repertorio)

 

 

 

 

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