15 Febbraio 2023
15:42
Casa delle Donne, la replica a Buzzi Langhi: “L’ingresso rosa rappresentava il contrasto alla violenza di genere”
ALESSANDRIA – “In questi mesi abbiamo capito che Alessandria ha bisogno di una Casa delle Donne”. Il collettivo Non Una di Meno ha risposto così al capogruppo di Forza Italia Davide Buzzi Langhi che martedì sera era intervenuto congratulandosi con quei cittadini che avevano ridipinto di bianco e grigio l’ingresso dell’ex Asilo Monserrato. Fino allo scorso agosto, quando fu sgomberato, l’edificio ospitava la Casa delle Donne.
“Oggi l’ex asilo è tornato gloriosamente ad essere il luogo vuoto, abbandonato, grigio e silenzioso di cui la città aveva così tanto bisogno” ha sottolineato il collettivo “giustizia è fatta, la legge ha trionfato. O almeno questa è l’opinione del consigliere Buzzi Langhi, che esulta elogiando “comuni cittadini che vivono quotidianamente la piazzetta e tengono alle parti comuni tanto da curarle loro stessi. Lo stesso Buzzi Langhi che, tre anni fa, in qualità di vice sindaco, ci diede l’ispirazione proprio per la scritta “le strade sicure le fanno le donne che le attraversano” quando, in merito a quel teatrino imbarazzante legato alla riapertura di piazza santa Maria di castello alle auto, dichiarò che fosse un atto necessario, insieme all’installazione delle telecamere, perché “le donne non si sentono sicure a tornare a casa. Non intendiamo quindi soffermarci sugli esecutori dell’opera, che in questi anni abbiamo avuto modo di conoscere e da cui abbiamo scelto da sempre di tenere le distanze, ma vogliamo spendere qualche parola per quella politica di cui Buzzi Langhi si fa – oggi come ieri – promotore e che esulta e crede di aver vinto: il portone rosa e la grande scritta sul muro esprimevano con forza un’idea, un desiderio, quello di contrastare la violenza di genere e ridare protagonismo alle donne e alla soggettività che il patriarcato ogni giorno condanna all’angolo. Quel desiderio non è stato scalfito dallo sgombero della Casa ed è oggi pronto a riesplodere”.
“Ci sarà sempre chi preferirà una struttura pubblica vuota e abbandonata ad un luogo vivo, aperto e pulsante, ma questo qualcuno è destinato ad accettare che le donne e le soggettività libere della città hanno intrapreso una strada e intendono continuare a percorrerla insieme. Riprendendo le parole di Marielle Franco, citate sul portone della Casa, continuiamo ad essere resistenza, continuiamo ad essere fiori che bucano l’asfalto” ha concluso Non Una di Meno.