Autore Redazione
venerdì
24 Febbraio 2023
11:29
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Cronaca - Alessandria

Detenuto tenta di impiccarsi al carcere S. Michele di Alessandria: salvato dagli agenti di Polizia Penitenziaria

Detenuto tenta di impiccarsi al carcere S. Michele di Alessandria: salvato dagli agenti di Polizia Penitenziaria

ALESSANDRIA – Dopo la recente aggressione al Carcere Don Soria di Alessandria il personale della Polizia Penitenziaria del capoluogo ha dovuto affrontare un altro momento di difficoltà. Come ha riferito il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, sempre lo scorso martedì gli agenti della casa di reclusione di San Michele hanno infatti salvato un detenuto con problemi psichiatrici che aveva tentato di uccidersi, impiccandosi con una corda. Come ha riferito il vicesegretario regionale del Sappe, Demis Napolitano, “l’uomo aveva anche dato fuoco agli oggetti presenti in cella: il tempestivo intervento degli Agenti ha evitato una tragedia, ma nell’intervento un poliziotto è stato colpito da calci e pugni. Ne avrà per venti giorni. Come sindacato ci complimentiamo coi nostri colleghi per la loro alta professionalità, nonostante la grave carenza di organico. Anche se il Ministero non ne tiene conto, gli agenti continuano a svolgere i loro delicati compiti istituzionali con grande professionalità e senso del dovere”.

Giovedì pomeriggio, inoltre, ancora al Carcere Cantiello e Gaeta di Alessandria un detenuto nordafricano si è barricato in cella, dopo la notifica di un provvedimento disciplinare che lo escludeva dalle attività in comune, dando poi fuoco a suppellettili e a se stesso. Anche in questo caso è stato provvidenziale l’intervento della Polizia Penitenziaria per mettere in salvo il detenuto e spegnere l’incendio. “Un poliziotto ha accusato una leggera intossicazione e una forte contusione alla mano ed è poi stato condotto al Pronto Soccorso” ha raccontato ancora Napolitano “inoltre, il detenuto che aveva lanciato la bomboletta contro un collega l’altro giorno si è reso protagonista di un altro grave evento critico, spintonando un poliziotto contro la ringhiera e aizzando altri detenuti dicendo di essere stato aggredito. Nel frattempo, il Sovrintendente contuso è stato condotto in infermeria per le cure del caso e subito dopo al Pronto soccorso che ha certificato una prognosi di sette giorni”.

“Il dato certo” ha aggiunto il Segretario Generale del Sappe Donato Capece “è che la scelta di togliersi la vita è originata da uno stato psicologico di disagio. E’ un dato oggettivo che chi è finito nelle maglie della devianza spesse volte è portatore di problematiche personali sociali e familiari. Questa è la Polizia Penitenziaria pronta ad agire con gli altri operatori e con gli stessi detenuti, come negli eventi critici alle carceri Don Soria e San Michele di Alessandria per tutelare la vita dei ristretti. Questa è comunità, ma nel rispetto dei difficili ruoli che ognuno viene chiamato a svolgere per la propria parte di competenza. L’ennesimo tentato suicidio di una persona detenuta, sventato in tempo dalla professionalità ed attenzione dei poliziotti, dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari. E il suicidio di un detenuto rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti”.

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