24 Marzo 2023
05:00
Il Presidente della Crusca a Tortona: “Preservare il plurilinguismo dagli attacchi della classe dirigente”
TORTONA – Ha un fascino antico e un suono dolce e melodioso, tanto che la musica classica la usa come standard per definire le composizioni. Ha 162 anni e un padre tra i più illustri al mondo. Parliamo, ovviamente, della lingua italiana che nel 1861, con la strada spianata da Dante Alighieri, divenne ufficialmente l’idioma dell’Italia unificata.
Oggi l’italiano è fragile e indebolito, ma la colpa- secondo il presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini– non sarebbe né dei social network né dei prestiti dall’inglese. “Spesso le classi dirigenti italiane– ha detto il linguista che sabato 25 marzo sarà ospite al Teatro Civico di Tortona– non si rendono conto dell’importanza della lingua nazionale. Ne è un esempio l’abolizione della lingua italiana dai corsi avanzati nelle Università. Nel 2018 si arrivò addirittura ad una sentenza del Consiglio di Stato che dichiarò illegittima la decisione del Politecnico di Milano di rendere l’inglese idioma ufficiale dell’Ateneo.”
L’introduzione di parole straniere nel linguaggio comune, secondo il Presidente dell’Accademia della Crusca, è specchio di una realtà culturale globale. A perdere la battaglia contro l’inglese, la lingua della globalizzazione, sono però anche i dialetti. “Se si analizza la lingua e le nuove parole, non se ne trovano più di mutuate dai dialetti. A far da padrone è l’inglese, ma questo non capita solo in Italia. I dialetti hanno comunque un’importanza legata alla tradizione e alla famiglia – ha spiegato l’esperto – ma vanno stimati per quel che sono, senza nostalgie perché i dialetti sono fragili, ma anche l’italiano viene aggredito. Servirebbe, piuttosto, una gara di solidarietà tra italiano, dialetti e lingue di minoranza per preservare e difendere il plurilinguismo.
Lo studioso di Storia della Lingua Italiana, dal 2014 alla guida della prestigiosa accademia fiorentina, assolve la “Generazione Z” con il suo slang e i suoi canali comunicativi. “Nonostante qualche inconveniente dovuto all’adattamento in italiano di parole straniere – ha, infatti, spiegato Marazzini- il danno alla lingua non viene dai prestiti o dalle abbreviazioni, ma da una parte della classe dirigente che, deliberatamente, ha scelto di fare la guerra alla lingua nazionale eliminandola da posti chiave importanti. Penso che i giovani abbiano coscienza dell’importanza dell’italiano e spero che lo amino più di chi occupa alcune posizioni di potere”.
E se solo una decina di anni fa ci si preoccupava delle deformazioni linguistiche da SMS (T.V.B., xké, ecc.) oggi ci si chiede se la comunicazione visiva possa, prima o poi, sostituirsi definitivamente a quella scritta.
“Non mi ero mai preoccupato per i messaggini e non mi preoccupo ora per foto e filmati perché il canale fisico su cui si trasmette il messaggio verbale in molti casi costringe a dei compromessi formali legati alla tecnologia che si usa. Basti pensare al linguaggio usato nei telegrammi che scrivevano i nostri nonni. La comunicazione per immagini, inoltre, è sempre esistita. Certo, oggi è più facile produrre immagini e filmati ma ciò non significa che non si usi la parola. Ci sono ragionamenti che non potranno mai essere espressi con immagini. Il linguaggio– ha rassicurato il professor Marazzini- non perderà la sua funzione che rimane infinitamente superiore a quella della comunicazioni per immagini”.
D’altronde, come sosteneva Dante e come ancora oggi ribadisce il famoso linguista statunitense Noam Chomsky, il linguaggio è una specificità squisitamente umana.
Il Presidente dell’Accademia della Crusca incontrerà i giovani delle scuole tortonesi, a conclusione di un progetto promosso dal Centro Studi Ugo Rozzo di Tortona, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Tortonese, l’Associazione Peppino Sarina e la Società Storica Pro Iulia Derthona, iniziato lo scorso ottobre. La preparazione delle “Giornate della Lingua Italiane e dei dialetti”, in programma il 24 e il 25 marzo a Tortona, ha coinvolto circa 700 studenti tra i 12 e i 17 anni che hanno partecipato a lezioni e laboratori pratici condotti da operatori dei media locali.