Autore Redazione
mercoledì
17 Maggio 2023
05:00
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Cronaca - Alessandria

Fino a 3 anni di attesa per una cataratta. La Regione: “Avviate azioni ad hoc per ridurre i tempi”

Fino a 3 anni di attesa per una cataratta. La Regione: “Avviate azioni ad hoc per ridurre i tempi”

PIEMONTE – Sono molti i pazienti costretti a lunghe attese prima di riuscire a sottoporsi a visite ed esami negli ospedali pubblici del Piemonte. Il problema è comune a molte specialità ma per l’oculistica i tempi si allungano fino a 3 anni. Come rimarcato anche ieri dal capogruppo dei Moderati durante il question time in Regione, chi deve sottoporsi a visite o interventi agli occhi deve attendere dai 30 ai 36 mesi, anche per interventi considerati ormai di routine come la cataratta.

Sollecitato dall’interrogazione, ieri l’assessore regionale alla Sanità ha ricordato le procedure attivate dalla Regione per abbattere le liste d’attesa, previste dal Piano straordinario di recupero delle liste d’attesa, aggiornato al 2023.

Il Piano, ha ricordato l’assessore, prevede l’adozione delle “agende di garanzia”, per la necessità di garantire il rispetto dei tempi d’attesa anche con strumenti “integrativi”: aumento della produttività interna, acquisto di prestazioni dai dipendenti, accordi tra Asl e AO/AOU ed accordi con il privato accreditato.

Alle Aziende sanitarie viene data indicazione di prevedere la possibilità di far effettuare da parte del medico o pediatra di famiglia o specialista, al momento della prescrizione, anche la prenotazione della prestazione diagnostica, sulla base di percorsi ed ambiti di cura che saranno condivisi e definiti specificamente e di estendere le fasce orarie e le giornate di erogazione delle prestazioni specialistiche ampliandole alle ore tardo pomeridiane e serali e anche alle giornate di sabato e pre-festive per migliorare le possibilità di accesso dei cittadini e di utilizzare in modo più intensivo le tecnologie.

Per i ricoveri è previsto l’incremento dell’efficienza di utilizzo dei posti letto ospedalieri, l’incremento delle sedute operatorie, intervenendo sia sui processi intra-ospedalieri che determinano la durata della degenza media, sia sui processi di de-ospedalizzazione.

Grazie a queste miscure, secondo l’assessore, verranno apportati “miglioramenti in termine di efficienza dell’utilizzo delle sale operatorie e una gestione più coerente delle visite e degli esami”. Una promessa su cui vigilerà il capogruppo del capogruppo dei Moderati e, in particolare, sull’impegno a incrementare le sedute operatorie “verificando l’efficacia della programmazione delle sedute stesse e dei processi di deospedalizzazione”. 

 

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