Autore Redazione
mercoledì
13 Dicembre 2023
05:14
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Cronaca - Alessandria

Pfas, a “Le Iene” l’impegno di Cirio sul biomonitoraggio: “Entro fine anno la risposta del Comitato Etico”

Pfas, a “Le Iene” l’impegno di Cirio sul biomonitoraggio: “Entro fine anno la risposta del Comitato Etico”

ALESSANDRIA – Sette giorni dopo il primo servizio, martedì sera le telecamere de “Le Iene” (qui la risposta di Solvay, ndr) si sono ancora una volta accese su Spinetta Marengo e sul problema dei Pfas, definiti “il nuovo veleno”. Il secondo servizio di Matteo Viviani si chiude con un importante impegno preso dal Governatore del Piemonte Alberto Cirio davanti alle telecamere del programma Mediaset rispetto al biomonitoraggio, dopo che sette giorni prima lo stesso presidente di Regione aveva rimarcato “di non aver promesso nulla al sindaco di Alessandria”.

“Non sono io a decidere ma il Comitato Etico, composto da professori di grande valore, che ha chiesto ulteriori approfondimenti. I comitati fanno un lavoro delicato. Mi prendo un impegno: la risposta del Comitato Etico la leggiamo qua, ho chiesto entro fine anno, anche noi vogliamo fare il biomonitoraggio” ha sottolineato Cirio, incalzato dalla “iena” Matteo Viviani. Già la scorsa settimana, proprio poche ore prima della messa in onda del primo servizio de Le Iene sulla vicenda di Spinetta, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi aveva risposto nel merito al consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Sean Sacco, ipotizzando l’arrivo del parere del Comitato Etico sul biomonitoraggio entro la fine di questo mese. 

Il secondo servizio del programma di Davide Parenti si era aperto con lo studio della televisione belga, presentato ad agosto 2022, sulla popolazione di Spinetta e con le parole della giornalista Valerie Du Pont (“la popolazione si sentiva totalmente abbandonata. Volevamo vedere se i pfas rilevati nell’aria e nella terra erano anche nel sangue della popolazione che vive a due chilometri dall’azienda” ha sottolineato Du Pont, ndr). Secondo i risultati di questo studio “chi abita vicino al Polo Chimico ha da 5 a 10 volte più pfas nel sangue rispetto a chi abita ad Alessandria ha detto Du Pont e che, ha aggiunto Viviani “nel sangue di oltre la metà delle persone analizzate è stato registrato un livello di pfas fino a 10 volte oltre il limite fissato dall’Istituto Superiore di Sanità”.

“L’attendibilità di queste analisi è molto discutibile dal punto di vista scientifico” ha però precisato a Le Iene Bartolomeo Gariglio, vicedirettore dell’assessorato regionale alla Sanità. Già ad agosto 2022, un giorno dopo la presentazione dello studio belga, era arrivata la secca replica di Solvay. 

Viviani ha anche intervistato l’ex assessore all’Ambiente del Comune di Alessandria, Claudio Lombardi: “Ci sono delle pressioni da parte di qualche potentato innominabile che sa il valore pesante legale che ha questa terza fase, il rapporto di causalità tra la sostanza inquinante e la patologia, è un’arma legale estremamente forte anche per chi chiede un pesante intervento che può anche arrivare alla chiusura” ha detto l’ingegnere e politico alessandrino.

Il programma di Italia 1 ha anche ricordato i possibili rischi provocati dai Pfas. Secondo Alberto Mantovani, presidente dell’Osservatorio Pfas si evidenzia “una diminuita risposta immunitaria. I Pfas hanno un chiaro effetto sulla salute”. Secondo Vincenzo Cordiano, medico dell’Isde (Associazione italiana medici per l’ambiente) i Pfas possono comportare “disturbi alla tiroide, diabete, infarto, patologie del fegato, linfomi, cancro al rene, aumento del colesterolo, leucemie, malattie del sangue, infertilità, cancro al testicolo”.

La dottoressa Cristiana Ivaldi, di Arpa Piemonte-Epidemiologia Ambientale, ha ricordato i risultati dell’analisi di fine 2019, con una incidenza maggiore per gli abitanti intorno al Polo Chimico di “tumori del rene, malattie coronarica, ipertensione e infarto miocardico”.

Viviani si è inoltre soffermato sui “rilievi di Arpa rispetto alle altissime concentrazioni di pfas, di 5 microgrammi al giorno per metro quadro per il pfas cc6o4, sicuramente prodotto dalla Solvay brevettato da loro”. Secondo Stefano Polesello, del Centro Nazionale delle Ricerche Piemonte, in base alle analisi sulle uova degli uccelli attorno al Polo Chimico è emersa la presenza del pfas “PfoA, nonostante non dovrebbe essere usato perché bandito nel 2013. Ci sono concentrazioni molto importanti fino a milligrammi/chilo” si dice nel servizio. “Un milione di nanogrammi” la considerazione di Matteo Viviani, molto di più rispetto “alla zona rossa del Veneto, dove si rilevano dai 100 ai 30 mila nanogrammi”.

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