15 Dicembre 2023
05:06
Rifiuti Alessandria: “Porta a porta? Multa a chi non lo fa bene. E ci sono troppi bidoni dell’indifferenziato”
ALESSANDRIA – Alessandria è maglia nera in Piemonte per la raccolta differenziata, con appena il 46%. Da questo presupposto non certo incoraggiante è partita la riflessione del presidente di Amag Ambiente, Paolo Borbon, in occasione dell’ultima Commissione Sicurezza e Ambiente. “In città vige un sistema di raccolta misto: 23 mila persone hanno il porta a porta mentre gli altri devono conferire nei bidoni sulle strade. I cittadini non hanno ancora la consapevolezza di separare i rifiuti e conferirli correttamente, il problema è la condivisione di un percorso, non esiste un sistema di raccolta che dia la garanzia del risultato. Tutti i sistemi vanno bene, i sistemi misti funzionano ovunque ma sul porta a porta, ad esempio, serve una azione profonda di informazione, di comunicazione e controlli lunga un paio di mesi per poi passare alla sanzione. In una prima fase occorrerebbe verificare cosa c’è nei cassonetti e avvisare i condomini se i conferimenti sono corretti. Se non cambia nulla si dovrebbe passare alla sanzione, un atto che considero estremo. Proporrei anche l’ipotesi di non ritirare più il bidone se dopo tre volte il conferimento non risulta conforme. A quel punto dovrebbe essere il cittadino o il condominio a finanziare il ritiro”.
Borbon è anche intervenuto rispetto al sistema di raccolta differenziata in strada: “Ci sono dei cassonetti rotti perchè purtroppo non è stato possibile effettuare investimenti per sostituirli. Cosa che spero di poter avviare nel 2024. In ogni caso c’è una incongruenza. I cassonetti dell’indifferenziato sono il doppio. Se si facesse una raccolta differenziata corretta un cassonetto per l’indifferenziato a batteria sarebbe più che sufficiente, dovremmo passare solo una volta per il ritiro, invece ora passiamo due. Il cittadino deve condividere il fine di abbassare i costi. Basti pensare che se togliessimo un cassonetto recupereremmo un turno, cioè 7 ore al giorno di utilizzo del mezzo. Un’altra incongruenza del sistema alessandrino è il proliferare dei cassonetti. Non si capisce perché alcuni cassonetti siano lì. Nel 2024 cercheremo di razionalizzare il sistema attuale, ricalcolando le volumetrie in base alle residenze e abbassando il numero dei cassonetti. Nei sobborghi, inoltre, c’è di tutto e di più. A Valmadonna, ad esempio, c’è numero di utenze con batteria completa e, vicino, un enorme cassonetto di ferro dove viene tutto conferito senza differenziazione. L’azienda deve governare e razionalizzare il sistema, oltre che promuovere una campagna di comunicazione forte verso i cittadini sulla raccolta. Serve la loro collaborazione”.
Secondo i dati Ispra, inoltre, ciascun alessandrino produce 600 chili di rifiuti, 100 in più rispetto alla media piemontese. “Un fenomeno tipico di Alessandria è anche il cosiddetto turismo del rifiuto: una parte di spazzatura arriva da fuori città e viene buttata nei cassonetti o per terra nella stragrande maggioranza dei casi, come avviene nei sobborghi”.
Le due consigliere di maggioranza Rossa e Santoro, entrambe insegnanti, hanno anche sollecitato la presenza di bidoni per la raccolta differenziata nelle scuole e nelle singole classi, non solo quelli per la carta nei corridoi (magari anche coi simboli, nel caso dei più piccoli). Secondo Rossa, infatti, finora le richieste in questo senso ad Amag Ambiente non sono state esaudite. “Non lo sapevo, apprendo ora che queste richieste non sono state esaudite, occorre metterci una pezza. Immagino ci sia una ragione” la risposta di Borbon.
Già un mese lo stesso presidente di Amag Ambiente Borbon aveva ipotizzato a un tipo di premialità per incentivare l’utilizzo dei centri di raccolta e contrastare così l’abbandono di rifiuti: l’erogazione di buoni ad ogni conferimento da spendere in alcuni negozi cittadini pronti ad aderire.