Autore Redazione
lunedì
8 Gennaio 2024
21:58
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Cronaca - Casale Monferrato

Addio a Elio Carmi, presidente della Comunità Ebraica di Casale

Addio a Elio Carmi, presidente della Comunità Ebraica di Casale

CASALE MONFERRATO – Casale Monferrato piange la scomparsa di un importante esponente della vita sociale, politica e religiosa della città. Questo lunedì si è infatti spento Elio Carmi, mancato a 71 anni a causa di una grave malattia. Designer e pubblicitario, dal 2020 era stato eletto presidente della Comunità Ebraica. “Alla prossima occasione. Ciao Elio” ha scritto sui suoi profili social il sindaco Federico Riboldi. 

Proprio ai nostri microfoni lo scorso ottobre aveva presentato il suo libro, “Fai che farlo”, scritto con la giornalista Silvana Mossano (in basso la sua intervista, ndr). Alla fine degli anni ’90 era stato anche assessore alla Cultura, lo stesso ruolo della figlia Daria, nella scorsa amministrazione guidata dalla sindaca Titti Palazzetti. Un mese fa era di nuovo intervenuto sulle nostre frequenze per stigmatizzare i fatti di Bosio, la Stella di David impressa vicino alla casa di una famiglia del paese.

“Nella primavera del 2021 ho scoperto di essere malato” aveva raccontato ai nostri microfoni “per questo ho voluto accelerare la conclusione di questo libro. Con Silvana Mossano ci siamo incontrati per raccontare degli aneddoti, delle storie che avevano a che vedere con la mia formazione. Nel libro si evidenza il mio grande legame col territorio, contraddistinto da grandi valori. Da piccolo la mia cultura ebraica mi ha creato qualche difficoltà: volevo essere uguale fra gli altri ma, allo stesso tempo, diverso nella mia diversità. Non ero un bambino facile, faticavo a trovare la mia dimensione. Alle scuole medie, durante un tema sul 25 aprile, mi concentrai sui campi di sterminio. Disegnai una immagine evocativa di un campo di concentramento. A quel punto capii che potevo avere delle possibilità. A quel punto raccontai ai miei genitori quello che avrei voluto fare: disegnare, interpretare le cose degli altri e cercando di costruire con loro un percorso di valori e di senso. Grazie alla mia fede ebraica ho compreso la qualità della diversità: un valore enorme e da coltivare”. 

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