Autore Redazione
sabato
13 Luglio 2024
05:14
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Cronaca - Alessandria

Ospedale Alessandria: la Medicina Narrativa porta benefici ai pazienti. Un progetto spiega perché

Ospedale Alessandria: la Medicina Narrativa porta benefici ai pazienti. Un progetto spiega perché

ALESSANDRIA – Quali benefici può avere la Medicina Narrativa nella pratica clinica? La risposta a questa domanda è stata data grazie al progetto regionale NAME, dedicato alla formazione e ricerca che aveva come obiettivo proprio quello di validare l’efficacia della Medicina Narrativa e a valutarne l’impatto nella pratica clinica, nell’ottica di una sempre maggiore attenzione alla relazione tra operatore di cura e persona assistita. NAME Piemonte è stato sviluppato dal DAIRI R (diretto da Antonio Maconi), dal Centro Studi per le Medical Humanities (Mariateresa Dacquino) e dalla Società Italiana di Medicina Narrativa – Simen (Stefania Polvani e Giovanni Melani), in collaborazione con l’Istituto Superiore Sant’Anna di Pisa (gruppo di studio Giuseppe Turchetti e Ilaria Palla) e il coordinamento operativo di Apertamente (Giulio Bigagli).

Si tratta di uno dei primi progetti italiani che misura specifici indicatori di medicina narrativa, articolato su 6 laboratori in 4 città, per un totale di 96 ore di formazione che hanno coinvolto 119 professionisti, 12 docenti e facilitatori. La progettualità, avviata a febbraio con focus group e la costituzione di una cabina di regia composta da professionisti del sistema sanitario regionale con l’obiettivo di supervisionare e migliorare il percorso, è terminata lo scorso mese di maggio. NAME è un progetto pilota che è stato calato in realtà aziendali con specificità diverse e in aule in cui i professionisti avevano background e profili professionali differenti, ognuno portatore di esperienze lavorative diverse.

Stefania Polvani, già presidente di Simen, ricorda le fasi del progetto: “Nella fase iniziale del progetto è stata realizzata un’analisi dei bisogni dei professionisti sanitari tramite la realizzazione di un Focus Group che, con la supervisione di una Cabina di Regia che si è occupata della validazione e del monitoraggio del progetto, ha raccolto e approfondito i bisogni di professionisti, pazienti, caregiver e Associazioni di pazienti rispetto alla Medicina Narrativa, in particolare nell’ambito delle malattie rare e croniche. Dal Focus Group con i professionisti e dagli incontri del gruppo di progetto, sono derivati i tre indicatori su cui lavorare: ridurre il conflitto, migliorare l’aderenza al trattamento e integrare la Medicina Narrativa nel Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale. La seconda fase si è concretizzata con lo svolgimento di azioni formative in forma laboratoriale, da maggio 2023 a marzo 2024, con la partecipazione di ben 119 professionisti. Infine, nella terza fase si sono analizzati gli indicatori utilizzati per misurare l’impatto della Medicina Narrativa nella formazione e nella pratica clinica”.

Gli indicatori sono stati misurati attraverso questionari e per ogni indicatore sono stati realizzati questionari costruiti ad hoc: l’obiettivo del questionario relativo ai conflitti in ambito lavorativo consisteva nell’indagare i possibili conflitti che il professionista ha vissuto e/o vive e quali soluzioni sono state adottate per risolverli, mentre il questionario sull’aderenza al trattamento era teso a indagare la percezione dei professionisti rispetto all’aderenza al trattamento dei pazienti. Entrambi i questionari, somministrati in modo anonimo, sono stati sottoposti ai professionisti all’inizio (T0), a metà (T1) e al termine del percorso formativo (T2). I risultati hanno fatto emergere una diminuzione nelle quattro edizioni e una percentuale maggiore di conflitti risolti al termine del percorso (con una percentuale pari al +8.5%). L’analisi semantica relativa ai conflitti ne ha evidenziato la natura: ne emergono molti relativi sia agli aspetti relazionali e comunicativi, nonché legati ad aspetti organizzativi e di gestione del paziente (sia tra colleghi che tra professionisti e pazienti/familiari).

In riferimento all’aderenza, i questionari registrano un aumento del valore tra l’avvio (T0) e il termine del progetto (T1) relativamente alla comunicazione medico-paziente quale aspetto incidente sull’aderenza del paziente al trattamento, unitamente alla scarsa consapevolezza della malattia. Rispetto alle azioni utili per incrementare l’aderenza, emerge un aumento dei valori tra T0 e T1 per le voci relative all’educazione terapeutica, il coinvolgimento e sensibilizzazione dei caregiver e il counseling. Un’altra azione utile per la quale si è osservato un aumento notevole (+6.04%) è il controllo delle prescrizioni tramite propri gestionali e/o attraverso personale dedicato e reminder.

Per quanto concerne gli strumenti di lavoro – in particolare diari narrativi e PDTA – gli elaborati dei partecipanti rappresentano un’ottima base per esser portati nella pratica di cura, costituendo la prima applicazione, a livello nazionale, di percorsi integrati con la Medicina Narrativa, che devono però vedere il coinvolgimento di attori fondamentali come i pazienti e le Associazioni dei pazienti.

L’analisi degli indicatori del progetto consente pertanto di evidenziare che la Medicina Narrativa può fornire un contributo importante in termini di comunicazione medico-paziente, presa in carico del paziente, coinvolgimento del familiare e tempo dedicato dal medico per la spiegazione della terapia come tempo di cura.

Franco Ripa, Direttore del Settore Programmazione dei servizi sanitari e socio-sanitari della Regione Piemonte ha sottolineato di essere particolarmente lieto di questa progettualità che si pone nella logica di rigenerazione del sistema sanitario regionale: “NAME ha visto il coinvolgimento di tutte le aziende sanitarie piemontesi, suddivise in quattro quadranti (Alessandria, Cuneo, Novara e Torino), in un percorso di connessione tra formazione e ricerca. Un progetto costruito insieme ai professionisti, al termine del quale è emerso un giudizio complessivo positivo sia per quanto concerne la formazione, sia per il valore generato per il sistema. I professionisti possono mettere in pratica nelle proprie realtà aziendali pratiche a partire dai lavori che sono stati svolti per l’indicatore relativo all’integrazione degli strumenti di Medicina Narrativa nei percorsi di cura. L’idea è quella di presentare in autunno questi ottimi lavori, anche nella prospettiva di proseguire con una seconda fase, per rendere sempre più concreta l’applicazione di questi strumenti”.

Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay

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