Autore Redazione
domenica
31 Gennaio 2016
23:00
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Cronaca - Alessandria

Prezzi al consumo: nel 2015 rallenta l’inflazione in Piemonte

Prezzi al consumo: nel 2015 rallenta l’inflazione in Piemonte

PIEMONTE – Secondo i dati forniti dall’Istat, nel 2015 l’inflazione piemontese ha registrato un indebolimento, segnando un’inversione di tendenza. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) ha registrato, infatti, una variazione del -0,09% rispetto al 2014, a fronte del +0,16% dell’anno precedente.

Al netto dei tabacchi, l’indice Nic ha segnato una flessione dello 0,18% rispetto al 2014.

Anche l’inflazione di fondo, valutata al netto dei beni alimentari non lavorati e dei beni energetici, ha registrato un rallentamento, portandosi al +0,50% dal +0,70% del 2014.

I dati sulla dinamica dei prezzi in Piemonte rappresentano un neo nello scenario di ripresa che abbiamo visto delinearsi negli ultimi trimestri – ha commentato Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte –. Un’economia sana produce sempre una leggera inflazione, mentre la riduzione dei prezzi, che si affianca ad una domanda interna ancora debole, è sintomo di una crisi che, evidentemente, non è ancora del tutto superata. Per scongiurare il pericolo di una fase deflattiva, che si ripercuoterebbe negativamente sugli utili delle imprese, sul costo del lavoro e sugli investimenti, sono quanto mai necessari interventi della politica e delle istituzioni a sostegno del reddito e dei consumi delle famiglie, affinché non vengano vanificati gli sforzi fatti dalle nostre imprese per agganciare la ripresa in atto”.

Il dettaglio trimestrale rivela come, dopo la flessione del -0,47% registrata nel I trimestre 2015, il calo dei prezzi al consumo (al netto dei tabacchi) sia divenuto progressivamente meno intenso nei restanti mesi dell’anno (-0,12% nel periodo aprile-giugno e -0,06% nel III e IV trimestre 2015).

A livello nazionale, l’inflazione si è mantenuta, invece, pressoché stabile nel corso del 2015, e l’indice nazionale dei prezzi al consumo senza tabacchi ha registrato una variazione media del -0,02% rispetto al 2014.

A livello territoriale, l’indice Nic ha registrato le contrazioni più intense in Umbria (-0,37%), Puglia (-0,32%), Emilia Romagna (-0,25%) e Sardegna (-0,25%). Per contro, Campania (+0,16%), Trentino Alto Adige (+0,24%) e Abruzzo (+0,31%) hanno manifestato le accelerazioni più marcate.

L’andamento del 2015 è scaturito da dinamiche notevolmente differenziate manifestate dai singoli capitoli di spesa.

Si evidenziano gli incrementi più marcati per i prezzi delle bevande alcoliche e tabacchi (+2,42%); seguono quelli dell’istruzione (+1,99%), dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,80%) e dei servizi ricettivi e di ristorazione (+0,63%). Leggermente positive appaiono anche le dinamiche dei prezzi degli altri beni e servizi (+0,51%), degli articoli di abbigliamento e calzature e dei servizi sanitari e spese per la salute, (+0,41% per entrambi) e dei mobili, articoli e servizi per la casa (+0,39%). Il tasso di crescita tendenziale più contenuto appartiene, nella media 2015, alla voce ricreazione, spettacoli e cultura (+0,07%). Fanno registrare una diminuzione, invece, il capitolo dei trasporti (-2,65%), quello delle comunicazioni (-2,12%) e quello relativo ad abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,83%).

 

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