10 Febbraio 2025
05:09
Barriere architettoniche, Vanin: “Ad Alessandria accessibile solo 1 negozio su 6, dopo anni non è cambiato nulla”
ALESSANDRIA – “Il diritto all’accessibilità non è garantito: sentirsi esclusi è degradante e devastante”. Parole amare quelle pronunciate dal consigliere comunale del Pd Valerio Vanin in occasione dell’ultima Commissione Sviluppo del Territorio dedicata al tema delle barriere architettoniche delle attività commerciali di Alessandria. Su questo tema l’esponente della maggioranza e presidente dell’associazione Idea ha sottoscritto una interpellanza per sollecitare un cambio di rotta.
“Prima del covid, insieme a Paolo Berta (consigliere comunale per oltre 30 anni e fondatore dell’associazione Idea, da sempre vicina alle persone con disabilità, ndr) avevamo fatto una rilevazione dei negozi accessibili nel percorso cittadino da piazza Garibaldi a piazza Gobetti. Solo uno su sei era accessibile. Nelle ultime settimane ho constatato che non è cambiato nulla. Sono certo che tutti stanno facendo il massimo ma i dati sono questi. Da tutta la vita affronto la mia disabilità e da anni mi occupo di persone con disabilità. Percepire ogni giorno queste difficoltà mi logora l’anima. Sono consapevole che tutti stanno facendo il loro lavoro al massimo per trovare una soluzione ma ci vuole una spinta in più. Ricordo, inoltre, che una maggiore accessibilità dei negozi locali aumenterebbe il flusso turistico. Molti negozianti dicono che non mettono la rampa perché hanno paura di essere multati dalla Polizia Locale ma non è vero che si rischia una multa”.
Come ha spiegato l’architetto Claudio Delponte, dirigente comunale, i negozi di vicinato inferiori ai 250 metri quadrati che si trovano in strutture nate prima del 1989 (l’anno dell’entrata in vigore della legge per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche, ndr) “non hanno un obbligo normativo stretto. In questo caso le amministrazioni comunali possono incentivare l’abbattimento delle barriere attraverso opere di sensibilizzazione. Il nostro ufficio ha messo in campo tantissime iniziative”. “Uno dei limiti della legge è che non prescrive un obbligo di adeguamento sugli edifici esistenti prima del 1989 entro un certo termine ma solo un adeguamento solo in caso di ristrutturazione dell’edificio. Il singolo intervento in una unità immobiliare non comporta di per sé l’obbligo di adeguamento”.
La disability manager di Palazzo Rosso, Paola Testa, ha ricordato la disponibilità delle associazioni del territorio nel fornire ai commercianti momenti di formazione sull’accoglienza, “per una cultura di base di tutte le disabilità”.
“La figura del disability manager è per Alessandria un fiore all’occhiello ma” ha sottolineato il vicesindaco Giovanni Barosini “ci sono ancora tantissime cose ancora da fare, la normativa ha subito in questi anni una continua evoluzione. Occorre una continua sensibilizzazione, formazione e volontà di investire attraverso con bandi regionali e il supporto di fondazioni. Dobbiamo rimodulare la visione delle nostre città. Anche nella mia precedente esperienza di assessore ai Lavori Pubblici durante la giunta Cuttica insieme ai dirigenti abbiamo sempre cercato di reperire risorse per abbattere le barriere architettoniche. Attraverso bandi, finanziamenti o con risorse nostre siamo pronti ad aiutare quelle attività commerciali che da sole non riescono ad acquistare una pedana. Il Comune di Asti lo ha fatto, possiamo emularlo. Bisogna investire di più nell’accessibilità. Rispetto alle statistiche comunicate dal consigliere Vanin penso che si potrebbe fare un censimento. Occorre anche interloquire con le associazioni commercianti: l’abbattimento delle barriere architettoniche deve essere percepito non solo come un dovere morale ma anche come una opportunità economica, una misura che aumenta potenzialmente il numero di clienti”.