Autore Redazione
lunedì
7 Marzo 2016
23:00
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Cronaca - Alessandria

Emergenza Freddo: 130 famiglie trascorrono l’inverno al caldo grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria

Emergenza Freddo: 130 famiglie trascorrono l’inverno al caldo grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria

ALESSANDRIA – La data per la fine dell’Emergenza Freddo ad Alessandria è proprio quella di questo martedì 8 marzo. Dopo tre mesi di encomiabile lavoro, l’impegno per aiutare le famiglie in difficoltà non si fermerà una volta strappata la pagina del calendario. Tutti gli enti e le associazioni dell’Osservatorio Sociale del Comune hanno gli occhi fissi al cielo, e soprattutto al termometro, dopo il repentino calo delle temperature degli ultimi giorni. Le giornate e i mesi più freddi dell’anno sono del resto i più difficili da affrontare per le sempre più numerose persone in difficoltà che vivono ad Alessandria. Ben lo sanno tutti i soggetti dell’Osservatorio (Comune, Cissaca, Asl, la Caritas e il suo braccio operativo, l’associazione Opere di Giustizia e Carità e ancora la Comunità di San Benedetto al Porto e la cooperativa Company) che grazie al fondamentale sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria negli ultimi tre mesi sono riusciti ad aiutare centinaia di persone.

La generosità dell’ente presieduto da Pier Angelo Taverna fin dall’inverno 2011/2012 ha consentito non solo di portare avanti il progetto avviato nel 2006 dall’amministrazione comunale quando le risorse sono state azzerate dal dissesto, ma addirittura di “ampliarlo” ha sottolineato Marco Santi dell’associazione Opere di Giustizia e Carità.

E’ nato proprio dalla sensibilità della Fondazione “Aggiungi posti a Tavola”, la nuova iniziativa che questo inverno ha permesso a 45 bambini di tornare a pranzare nelle mense scolastiche. Colpita dalle 500 iscrizioni in meno al servizio di refezione scolastica del Comune, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha infatti stanziato 12 mila euro per pagare le rate pregresse di un gruppo di famiglie in difficoltà, già seguite dal Cissaca. Regolarizzate le loro posizioni, i genitori hanno nuovamente iscritto i figli al servizio mensa e ora, “liberi dai debiti” potranno anche usufruire dell’esenzione per l’anno scolastico 2016/2017.

Indispensabili sono stati poi gli ulteriori 50 mila euro che, già dai primi giorni di dicembre, hanno consentito di raddoppiare il personale dell’ostello maschile e aumentare così i posti letto da 20 a oltre 50. Negli ultimi tre mesi, ha sottolineato Marco Santi, sono stati in media una cinquantina i senzatetto che hanno trovato ogni notte un riparo nella struttura in via Mazzini, per un totale di 4300 pernottamenti. Un numero in lieve calo rispetto agli anni scorsi, dovuto quasi certamente alle temperature decisamente meno rigide che hanno caratterizzate questo periodo invernale, almeno fino ai primi giorni di marzo. A prendersi cura di chi, per le ragioni più diverse, non ha usufruito dei posti letto dell’Ostello ci ha pensato poi la Comunità di San Benedetto al Porto. L’assistenza ai soggetti in difficoltà “non ha mai dormito” grazie all’unità mobile che ha portato coperte, sacchi a pelo e bevande caldo ai senzatetto, per un totale di 300 contatti nelle 26 uscite degli ultimi 3 mesi. Per fortuna, ha sottolineato Fabio Scaltritti, il numero di persone che trascorrono la notte per strada è risultato in calo, anche grazie alle informazioni date a queste persone sulle strutture a loro disposizione perché, ha aggiunto il responsabile della Comunità di San Benedetto al Porto, questi uomini e donne, “che spesso sfuggono anche alle statistiche“, in molti casi hanno “dimenticato anche come chiedere aiuto”.

I 50 mila stanziati dalla Fondazione per l’Emergenza Freddo hanno poi tenuto al “caldo” anche decine e decine di famiglie a rischio sfratto o prossime a vedersi staccare luce o riscaldamento. Il contributo della Fondazione ha permesso di dare una risposta concreta a 129 delle 165 richieste di aiuto prese in esame dall’Osservatorio, di cui 79 arrivate da famiglie italiane “ammesso che questa distinzione abbia ancora senso” ha sottolineato ancora Marco Santi, marcando la progressiva diffusione dei fenomeni di povertà. Nel dettaglio, il contributo della Fondazione ha sostenuto le 28 famiglie tra cui sono stati suddivisi gli 8 mila euro complessivamente destinati al pagamento di alcune rate dell’affitto, i 26 utenti che hanno evitato di rimanere senza riscaldamento grazie agli 8.600 euro usati per pagare bollette del gas e concordare ratei minimi e i 41 cittadini che hanno evitato il distacco della luce. Altrettanto utili per affrontare l’inverno sono state poi le stufe e la legna consegnate a 34 famiglie e acquistate grazie a 5000 euro erogati sempre dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

L’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria verso i soggetti più fragili non si limita però ai mesi più freddi dell’anno. Per il terzo anno l’ente ha infatti garantito il contributo di 30 mila euro per sostenere la Casa delle Donne, una struttura dove donne vittime di abusi, in molti casi con bambini, possono ricominciare a costruirsi una vita. La Fondazione non ha poi dimenticato le persone in difficoltà che stanno scontando una pena nelle carceri alessandrine, destinando 5000 euro all’acquisto di prodotti per l’igiene personale, distribuiti dalle associazioni che operano all’interno delle prigioni ai detenuti che non hanno nulla.

“Ho l’impressione che ci siano ancora tante persone in difficoltà che non chiedono aiuto” ha sottolineato con preoccupazione il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Pier Angelo Taverna, annunciando la volontà di avviare un progetto anche per acquistare materiale scolastico per i bambini delle scuole “ma con discrezione e in punta di piedi” per non attirare commenti sui piccoli. Insomma, la sensibilità della Fondazione verso chi è in difficoltà non verrà meno, così come l’impegno di tutti gli enti e le associazioni dell’Osservatorio Sociale “fondamentali anche per il loro lavoro di ascolto e di vicinanza alle persone” ha evidenziato Pier Angelo Taverna.

E proprio da chi conosce e vede ogni giorno la povertà da vicino è quindi arrivato l’invito a rivolgersi allo sportello della Caritas di Alessandria, in via delle Orfanelle 25, o alla Comunità di San Benedetto al Porto, alla Casa di Quartiere in via Verona 116 in caso di difficoltà “senza aspettare l’ultimo minuto, per darci così maggiori margini di manovra per aiutarvi“.

Tatiana Gagliano

 

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