4 Giugno 2025
18:35
Mancato pagamento della quota all’Ordine: stop temporaneo per 43 infermieri tra Ospedale di Alessandria e Asl
AGGIORNAMENTO: Il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche, Giovanni Chilin, ha precisato alla redazione di Radio Gold che “in base alla legge 3 del 2018 non si può tecnicamente parlare di sospensione dall’ordine ma di ‘cancellazione’. Abbiamo l’obbligo di inviare una mail di posta elettronica certificata o raccomandata. Dopo tre avvisi si procede alla cancellazione qualora non siano arrivate risposte. Occorre anche precisare che non si dovranno pagare multe ma occorrerà saldare le morosità, oltre alle spese di segreteria. Si tratta di mancati pagamenti di quattro annualità: dal 2021 al 2024. A margine degli avvisi formali, inoltre, abbiamo sollecitato i pagamenti più volte anche attraverso i nostri canali social, oltre alle cosiddette telefonate bonarie, alle quali non abbiamo ricevuto risposta. Quando il sindacato Nursind parla di “casa degli infermieri” o “grande famiglia” voglio precisare che io e i miei consiglieri siamo consci dell’incarico istituzionale all’interno di un ente sussidiario dello Stato. Lungi da noi considerare l’Ordine una casa degli infermieri o una grande famiglia. Dal punto di vista istituzionale, quindi, si è seguita la prassi: restiamo accanto agli infermieri per supportarli nel loro percorso di professionalizzazione dell’esercizio”.
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – L’auspicio del sindacato NurSind è che questo intoppo possa risolversi entro pochi giorni ma, per il momento, l’Ospedale di Alessandria e i presidi sanitari dell’Asl non possono contare sulle prestazioni di, rispettivamente, 15 e 28 infermieri, sospesi per non aver pagato in tempo utile nel periodo covid e post covid la quota annuale all’Ordine delle Professioni Infermieristiche. Per la riammissione occorrerà pagare una multa e attendere la decisione della commissione d’Albo. Nel frattempo, purtroppo, questo imprevisto, seppur temporaneo, calo del personale sta mettendo in difficoltà i presidi sanitari del nostro territorio.
“Abbiamo proposto un modo alternativo di riscossione della tassa in modo da agevolare sia le aziende che gli ordini e in primis i professionisti tutti” ha sottolineato il segretario del Nursind Alessandria Salvatore Lo Presti. Secondo il sindacato, infatti, l’attuale modalità “seppur conforme alla normativa vigente, è inadeguata dal punto di vista umano e comunicativo. L’invio della comunicazione tramite posta elettronica certificata, pur formalmente corretto, appare in contrasto con lo spirito di vicinanza e supporto veicolato dallo stesso Ordine quali “La casa degli infermieri” e “Siamo una grande famiglia”. In un contesto familiare, seppur professionale, si sarebbe potuto prevedere, in aggiunta alla Posta Elettronica Certificata, un semplice messaggio informale (via sms, WhatsApp, o altro canale diretto), che avrebbe potuto evitare disagi a colleghi in età avanzata e non, non sempre pienamente a loro agio con la tecnologia, sebbene dotati di indirizzo PEC”.
“La cancellazione dall’albo, infatti, ha causato gravi ripercussioni sul piano professionale e personale, tra cui la sospensione dall’attività lavorativa da parte dell’azienda di riferimento, in attesa della regolarizzazione della posizione. In un contesto già segnato da una drammatica carenza di personale infermieristico, anche una sola sospensione può compromettere seriamente la qualità dell’assistenza erogata”. Nursind ha quindi proposto l’introduzione della riscossione automatica della tassa di iscrizione all’Ordine professionale direttamente dalla busta paga del dipendente: “Questo meccanismo, già adottato in altri ambiti, avrebbe una duplice finalità:
1. Agevolare i professionisti sanitari, sollevandoli da adempimenti burocratici che non aggiungono valore al loro mandato assistenziale. Secondo quanto emerso dal The Non-Value Report
2025, molte attività eseguite in contesti clinici, pur necessarie, non contribuiscono direttamente alla cura del paziente e potrebbero essere semplificate o delegate. Anche se tale report fa riferimento alle sale operatorie, i principi in esso contenuti sono applicabili al contesto in oggetto, a beneficio del benessere, dell’efficienza e della soddisfazione lavorativa dei professionisti.
2. Garantire agli enti datoriali (pubblici e privati gestori di pubblici servizi) la certezza della regolarità dell’iscrizione all’albo dei propri dipendenti, non solo al momento dell’assunzione,
ma anche durante tutta la vigenza del rapporto di lavoro. Pertanto, si chiede formalmente agli enti in indirizzo di valutare la possibilità di introdurre tale modalità di pagamento, al fine di prevenire il ripetersi di situazioni che mettono a rischio l’operatività dei servizi sanitari e il benessere dei professionisti coinvolti.
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