Di nuovo al lavoro i 41 infermieri dell’Ospedale di Alessandria e Asl: saldate le quote arretrate all’Ordine
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Da questo sabato i 14 infermieri dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Alessandria e i 27 dell’Asl che dallo scorso venerdì non potevano lavorare per il mancato pagamento delle quote di iscrizione all’Ordine potranno riprendere servizio. Ai microfoni di Radio Gold il presidente dell’Ordine degli Infermieri, Giovanni Chilin, ha infatti annunciato che i 41 professionisti hanno saldato le somme previste.
“Da una attenta analisi svolta” ha spiegato il presidente Chilin a Radio Gold “in questi giorni è emerso che in ogni singola struttura complessa non c’è mai stata più di una assenza“. Gli infermieri in provincia che dallo scorso venerdì sono stati tecnicamente cancellati dall’ordine erano circa cento. “Riguardo gli altri sessanta” ha aggiunto Chilin ai nostri microfoni “non abbiamo informazioni sul loro datore di lavoro. La maggioranza di loro non lavora più in provincia: alcuni sarebbero impegnati all’estero. Abbiamo anche contattato Asl per poter fare il punto sulla situazione delle case di riposo”.
Sul fatto è intervenuto il sindacato Uil Fpl: “Siamo consapevoli del fatto che l’Ordine abbia agito seguendo le regole e che i dipendenti avrebbero dovuto leggere le pec e provvedere al versamento, anche solo di una solo quota di iscrizione all’albo nei tempi indicati, sappiamo anche che questa prassi spesso non è ancora diventata consuetudine tra i lavoratori. La decisione dell’Ordine di cancellare dall’albo infermiere ed infermieri non in regola con i versamenti ha causato forti disagi economici agli stessi dipendenti, che operano in Asl o nella Azienda Ospedaliero Universitaria di Alessandria ma anche ai colleghi che si sono trovati a dover sopperire alla loro assenza nei reparti. Il danno più grave, ovviamente, è quello che subiscono i pazienti, specie in questo momento drammatico per la già cronica carenza di personale infermieristico, di cui anche lo stesso Ordine è al corrente. Abbiamo chiesto al presidente dell’Ordine come si potesse risolvere questa situazione. Ricordiamo che gli obblighi di legge non permettono a infermiere e infermieri di lavorare se non regolarmente iscritti, ma sosteniamo che la modalità potesse anche essere gestita in un altro modo, proprio per evitare una penalizzazione così grave anche da un punto di vista economico per tutti gli operatori interessati. Abbiamo chiesto quindi di velocizzare la procedura di riammissione al lavoro del personale cancellato dall’albo e quindi sospeso. L’Ordine ha dimostrato buonsenso e sensibilità con una determina per ogni persona sospesa che abbia sanato la posizione di iscrizione, per permettere il reintegro immediato sul posto di lavoro e, a seguire, una delibera a conferma della determina stessa”.