Autore Redazione
mercoledì
9 Luglio 2025
10:18
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Cronaca - Alessandria

Agente della Polizia Penitenziaria ustionato da un detenuto nel carcere di Alessandria

Agente della Polizia Penitenziaria ustionato da un detenuto nel carcere di Alessandria

ALESSANDRIA – Un nuovo grave episodio di violenza nel carcere “Cantiello e Gaeta” di Alessandria. Come denunciato dall’Osapp, Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, lunedì sera un detenuto ristretto per reati comuni nella sezione 3B ha lanciato un secchio di acqua bollente contro un agente delle Polizia Penitenziaria, colpendolo alle gambe. L’azione del detenuto ha provocato ustioni serie all’agente, subito portato all’Ospedale di Alessandria, dove ha trascorso la notte con bende compressive, in attesa di un intervento specialistico. Dimesso l’8 luglio con una prognosi di 15 giorni, l’agente ora resta sotto osservazione per evitare complicazioni.

L’episodio, definito di “feroce e grave violenza” dal sindacato Osapp, riaccende i riflettori sulla drammatica situazione all’interno delle carceri. “Le carceri italiane sono diventate un concentrato di violenza, sopraffazione e degrado umano” denuncia l’Osapp per voce del segretario generale Leo Beneduci.Siamo davanti a un sistema in profondo dissesto – ha aggiunto – in cui sovraffollamento, degrado e violenza sono solo la superficie di un iceberg ben più profondo“.

Secondo il sindacato, il fenomeno della tossicodipendenza, la diffusione di malattie mentali non trattate adeguatamente e la gestione del traffico di stupefacenti e dispositivi illeciti da parte delle organizzazioni criminali, stanno minando dalle fondamenta l’ordine all’interno degli istituti penitenziari. L’Osapp punta il dito anche contro la gestione amministrativa e la carenza di risorse umane e formative per gli agenti. “Nei distretti di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e non solo, mancano gli strumenti e il personale per affrontare emergenze come tossicodipendenza, disagio psichico e criminalità organizzata”, sottolinea il sindacato, denunciando un crescente numero di dimissioni tra gli agenti, stremati da aggressioni e condizioni di lavoro insostenibili.

La situazione – conclude Beneduci – ha ormai le caratteristiche di una vera e propria emergenza nazionale. Le risposte finora arrivate dal Ministero della Giustizia sono insufficienti. Per questo ci appelliamo al Presidente della Repubblica e al Capo del Governo affinché intervengano con misure urgenti e strutturali”. 

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