Autore Redazione
venerdì
6 Gennaio 2017
05:00
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Cronaca - Alessandria

Al carcere San Michele sventato un tentativo di ritorsione tra detenuti. Uspp rilancia l’allarme sulla carenza di personale

Al carcere San Michele sventato un tentativo di ritorsione tra detenuti. Uspp rilancia l’allarme sulla carenza di personale

ALESSANDRIA – Secondo episodio critico in due giorni al carcere di San Michele di Alessandria. Mercoledì un detenuto italiano ha provato ad aprire la cella di un altro carcerato, di nazionalità straniera, per mettere in atto una ritorsione nei suoi confronti. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine. L’uomo è stato subito bloccato dal personale di polizia penitenziaria. “E’ stato un tentativo di aggressione non riuscito grazie all’intervento del personale. Un evento critico che è stato evitato grazie alla prontezza degli agenti di Polizia Penitenziaria” ha detto il direttore del carcere Domenico Arena. Solo il giorno prima, il 3 gennaio, tre detenuti di origine marocchina avevavo colpito ripetutamente con una lametta un connazionale, provocandogli lesioni permanenti. Il sindacato Uspp ha inviato una lettera al provveditore regionale Luigi Pagano, al Prefetto di Alessandria, Romilda Tafuri e alla stessa direzione del carcere per evidenziare ancora una volta la “grave carenza del personale”: “Spesso c’è un solo poliziotto a controllare 90 detenuti nelle sezioni detentive” ha scritto Andrea Mancaniello, delegato locale del sindacato Uspp “viviamo nel buio totale. In queste condizioni non possiamo più controllare al meglio la sicurezza dei detenuti e la nostra. Da un anno siamo in pochi ma finora abbiamo sempre affrontato le criticità dell’istituto ma così è molto difficile.”

Dallo scorso 22 dicembre, inoltre, i poliziotti non mangiano più il pasto servito in mensa, visti gli eccessivi carichi di lavoro causati dalla carenza d’organico nell’istituto.

L’istituto penitenziario di San Michele conta circa 320 detenuti e gli agenti in servizio, ad oggi, sono 70: ne servirebbero almeno 40 in più. Martedì 10 gennaio la questione sarà affrontata in una specifica riunione a Torino, proprio dal provveditore regionale Luigi Pagano.

 

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