Autore Redazione
giovedì
20 Novembre 2014
07:34
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Eventi - Casale Monferrato

La disperata lotta della mediocrità contro il genio. Recensione di Amadeus

La disperata lotta della mediocrità contro il genio. Recensione di Amadeus

Le passioni umane e l’invidia che diventa odio sono la forza motrice di Amadeus, dramma di Peter Shaffer, messo in scena dalla Compagnia Gank, per la regia di Alberto Giusta, mercoledì 19 e giovedì 20 novembre al Teatro Municipale di Casale Monferrato.

Il testo, dal quale è stato tratto il film di Miloš Forman, è seguito fedelmente e mette in risalto la figura di Antonio Salieri, compositore alla corte viennese, musicista mediocre, ma capace di capire e provare un rancore venefico per il genio di Mozart.

Tullio Solenghi è un Salieri anziano che, rinchiuso in un ospedale psichiatrico dalle mura macchiate, ricorda il suo incontro con Amadeus, prodigio della musica, ma uomo “sprezzante, presuntuoso e infantile”.  La sua confessione dell’omicidio di Mozart è un estremo tentativo di passare alla storia “se non nella fama, nell’infamia”.

La narrazione procede con un salto temporale: il protagonista, calzando una  parrucca nera e assumendo un portamento agile ed eretto, segna il cambiamento di tempo e di luogo. Le pareti (tende che celano porte, finestre, un vano che rappresenta il teatro di corte) si aprono e la corte viennese si anima del clima di asservimento e di piaggeria nei confronti di un imperatore di poco talento musicale ed intellettivo.

La macchinazione di Salieri volta a rovinare Mozart e a ridurlo alla miseria e alla follia si dipana in un continuo passaggio tra narrazione fuori campo e tempo reale, spiegazioni al pubblico (o alle ombre evocate nelle farneticazioni in manicomio) e commenti caustici alla scena in atto. Il taglio registico di Alberto Giusta fa risaltare il temperamento sarcastico di Salieri e Tullio Solenghi dà il meglio di sé nel passaggio dalla mimica drammatica, che rappresenta la rabbia che corrode e dispera, all’ironia sagace nei confronti dei comportamenti di Amadeus e di quelli della corte.

Aldo Ottobrino è un Mozart sconcertante, “un ragazzino osceno” nel quale sono fuse genialità e scurrilità del turpiloquio. La sua interpretazione è molto fisica e la sua mimica facciale, con le risate fuori luogo e l’espressione sempre sconveniente,  è la perfetta misura di una personalità stramba ed inafferrabile.

In scena anche Roberto Alinghieri, Arianna Comes, Davide Lorino, Elisabetta Mazzullo, Andrea Nicolini, tutti perfettamente nella parte .  Singolare e godibile il personaggio del servitore di Salieri , interpretato da Elisabetta Mazzullo come un arlecchino uscito dalla commedia dell’arte sia per  gestualità che per accento veneziano.

Le scene di Laura Benzi, con le tende che celano elementi architettonici o spazi suggeriti, rendono ottimamente il mutare dei luoghi e i costumi in stile settecentesco ricalcano fedelmente la moda del periodo.

Su tutto la musica di Mozart , il prodigio che permette di “contemplare la bellezza assoluta”

La versione di Amadeus della Compagnia Gank convince e affascina, in un meccanismo in cui tutto si muove al fine di sublimare la musica di un genio attraverso le debolezze umane.

Stasera  20 novembre la  replica di Amadeus,  La stagione di prosa del Teatro Municipale di Casale Monferrato prosegue mercoledì 3 e giovedì 4 dicembre con “Gospodin” Di PHilipp Lhole per la regia di Giorgio Barberio Corsetti, la storia tragicomica di un uomo semplice che non vuole avere nulla a che fare con il denaro.

 Nicoletta Cavanna

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