1 Marzo 2022
10:43
Il 4 marzo ad Alessandria un convegno dedicato al dipinto di Francesco Crivelli
ALESSANDRIA – Si svolgerà venerdì 4 marzo con inizio alle 16 un convegno che l’Amministrazione Comunale di Alessandria ha voluto dedicare al dipinto di Francesco Crivelli per l’altare maggiore della chiesa di San Marco, attualmente in mostra a Palazzo Cuttica. La mostra “Ritorno ad Alessandria. L’Ascensione di Francesco Crivelli per l’altare maggiore di San Marco”, inaugurata lo scorso 16 dicembre, sta infatti raccogliendo un notevole successo in termini di interesse e di presenza di pubblico (al punto che se ne è decisa la proroga fino al 6 marzo). Gli organizzatori (l’azienda speciale multiservizi CulturAle-Costruire Insieme) e i curatori, Olga Piccolo, Lorenzo Mascheretti e Roberto Livraghi, hanno infatti registrato il crescente interesse degli alessandrini per questo straordinario brano di pittura dalla qualità elevatissima: un’opera voluta nella seconda metà del Cinquecento dalla famiglia Cuttica di Cassine per l’altar maggiore della chiesa domenicana di San Marco, un dipinto poi rimosso a inizio Ottocento durante le soppressioni degli ordini religiosi e rimasto lontano da Alessandria per i successivi due secoli.
Ora, dopo essere “riemerso” nel giugno 2020 a un’asta parigina, è stato acquisito da un collezionista illuminato che ne ha concesso, appunto, il “ritorno ad Alessandria”. Sono numerosi gli elementi di interesse del dipinto e proprio partendo da questa considerazione il Sindaco (e Assessore alla Cultura), Gianfranco Cuttica di Revigliasco, ha chiesto ai tre curatori della mostra di invitare alcuni esperti per avviare un dialogo e gli eventuali, auspicabili approfondimenti sia sul dipinto che su quella che è stata per secoli la dimora nobiliare di una delle principali famiglie alessandrine.
Il convegno si intitolerà perciò “Ritorno ad Alessandria. Riflessioni attorno alla pala dell’Ascensione di Francesco Crivelli per la chiesa di San Marco”. A partire dalle ore 16 sono previsti gli interventi di presentazione del convegno da parte di Luciano Mariano, Presidente Fondazione CRAL, Cristina Antoni Presidente di CulturAle Costruire Insieme e di Lisa Accurti, Soprintendente Belle Arti, Archeologia e Paesaggio del Piemonte Sud. Seguirà l’introduzione ai temi del convegno (“Progetti e restauri strategici”) del Sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco.
Una prima sezione delle relazioni sarà dedicata al dipinto e all’artista, con gli interventi di: Olga Piccolo, storica dell’arte (“L’Ascensione di Francesco Crivelli: una riscoperta avventurosa”), Lorenzo Mascheretti, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, Dipartimento di Storia dell’Arte e Archeologia (“Tracce per ampliare il catalogo di Francesco Crivelli”), e Valerio Guazzoni, cremonese e storico dell’arte (“La ritrattistica attorno a Francesco Crivelli”).
Una seconda sezione sarà successivamente dedicata alla famiglia Cuttica di Cassine e alla propria residenza cittadina: le relazioni, quelle degli storici alessandrini Roberto Livraghi, (“I Cuttica di Cassine nella storia della città”) e Antonella Perin (“Palazzo Cuttica di Cassine: la storia architettonica dell’edificio”). Il convegno, di grande interesse non solo scientifico, ma dedicato a tutti gli alessandrini che amano la storia della propria città, sarà ad ingresso libero e, come detto, si svolgerà nella prestigiosa sede di Palazzo Monferrato, in Via San Lorenzo 21. Per l’accesso sono necessari green pass e mascherina.
«Una Città manifesta il proprio dinamismo mediante diversi elementi e fattori espressivi – sottolinea il Sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco – e ritengo che la scelta di promuovere un convegno quale quello di venerdì 4 marzo rappresenti innanzitutto una importante dichiarazione di consapevolezza “dalla” e “per la” Comunità alessandrina. Perché questa diversificazione tra ciò che costituisce il senso di una provenienza e di una appartenenza e, dall’altro lato, di ciò che convenzionalmente indica l’oggetto a favore del quale un’azione si può compiere? Il motivo è, in fondo, semplice e al contempo particolarmente significativo, eloquente e, mi permetterei di dire, anche appassionante. La pala de “L’Ascensione di Francesco Crivelli per l’altare maggiore di San Marco” non è infatti una pala come tante. La sua collocazione (l’antica Chiesa di San Marco, oggi il Duomo di Alessandria) come lo stile iconografico utilizzato sollecitano a soffermarci sulla storia cittadina: su quel “da dove veniamo” che strettamente a che fare con la scoperta e la valorizzazione dell’identità civica alessandrina, delle sue peculiarità artistiche, architettoniche, monumentali oltre che sociali, economiche e culturali. Tale primo aspetto è ben presente nelle ragioni ispirative dell’azione politico-amministrativa che da un quinquennio stiamo cercando di portare avanti ad Alessandria e il successo della mostra, promossa con ASM CulturAleCostruire Insieme, così come la qualità e il prestigio dei relatori del convegno del prossimo 4 marzo sono fattori indiscutibili di quanto la Comunità (così come molti turisti e appassionati delle cose alessandrine) stia realmente riscoprendo l’importanza di questo approccio di valorizzazione identitaria. Il secondo aspetto riguarda invece il senso di una “prospettiva” e l’introdurre nella gestione della quotidianità quegli elementi individuati, elaborati, proposti proprio per essere di beneficio nel medio-lungo periodo per la Comunità locale. Qui sta il senso di una scommessa sottesa all’intera operazione della mostra e del convegno sulla pala di Crivelli. La scommessa è quella di “restituire” ad Alessandria l’orgoglio della propria storia e della propria attuale capacità attrattiva, fondata sulla valorizzazione di ciò che è bello, di ciò che è arte e di ciò che, contenendo in sé una molteplicità di dimensioni espressive (quali certamente la produzione iconografica è in grado di essere quando è opera di validi artisti), sa offrire un’immagine armoniosa, attenta, dinamica e attrattiva: questo è il messaggio veicolato dalla pala di Crivelli, questa è la nostra Città, già oggi e sicuramente quale “Alessandria del domani”».