4 Marzo 2016
23:08
I “Signori del vino” sono in provincia di Alessandria: su Raidue una puntata dedicata anche a loro
PROVINCIA ALESSANDRIA – I “Signori del vino” sono anche in provincia di Alessandria. Non li vedete troppo perché sono sempre tra i loro filari oppure nelle cantine a seguire i progressi dei vini, oppure tra bouquet di profumi che fioriscono nei bicchieri però ci sono anche loro. Grandi professionisti del territorio a caccia di nuove sfide e della perfezione da mettere in un calice.
La loro storia finirà quest’oggi nel programma “Signori del vino” di Raidue, dalle 18.05. La seconda serie si chiude in Piemonte “grande regione di vini, con una puntata ricchissima. Fra le prime regioni italiane come superficie vitata, il Piemonte vede l’ 80 per cento della sua produzione a Denominazione di Origine Protetta, con 16 DOCG e 42 DOC: segno di un forte orientamento – da sempre – alle produzioni di qualità“.
In provincia di Alessandria il viaggio porterà a galla la lucentezza briosa del Timorasso e l’esperienza imponente dell’enologo Donato Lanati.
“L’Italia è un territorio pazzesco e che spesso gli stessi italiani non conoscono – ha spiegato a Radio Gold il co-conduttore, Rocco Tolfa. Noi cerchiamo di far scoprire queste zone. Così in Piemonte abbiamo voluto raccontare il territorio perché questa regione è una zona di grandissimi vini. Ci ha colpito la presenza di un bianco, il Timorasso, meraviglioso, in un territorio stranoto per i rossi. Ci interessava l’idea di raccontare la storia di un artigiano del vino capace di far tornare in auge un vitigno che a sua volta ha rilanciato un territorio. Ci sono tanti vitigni autoctoni in Italia, poco conosciuti, di grande valore, destinati a emergere per la capacità di questi artigiani. Nessuno ci può portare via questa ricchezza”.
Dalle Langhe al Basso Piemonte, la puntata inizia con l’incontro con il signore del vino Mauro Mascarelli, che ci racconta la storia della sua famiglia e della filosofia che li ha ispirati per quasi 100 anni. Dal racconto del Nebbiolo che dà vita al magnifico Barolo passeremo al racconto della Barbera. Con Marco Simonit parleremo del territorio del Monferrato che regala una Barbera unica. Il racconto itinerante dell’enologia italiana passa poi dall’esperienza di un giovane produttore che cammina nella vigna sulle orme del padre: Gianluca Grasso. Fra tradizione e ricerca, il Piemonte è anche culla di innovazione, come spiega l’enologo Donato Lanati che ci racconta tutte le tecniche per salvaguardare il vino nella sua naturalità.
Dai grandi rossi ai bianchi, il viaggio in Piemonte va alla scoperta degli autoctoni che sanno regalare grandi emozioni, come il bianco Timorasso, nel suo maggior interprete, Walter Massa, che rappresenta gusto e profumi delle colline del Tortonese: circa 80 ettari di vigneto distribuiti in una trentina di vignaioli. Lorella Zoppis Antoniolo, presidente del consorzio dei Nebbioli dell’Alto Piemonte, ci racconta la freschezza e la mineralità del Nebbiolo ma anche il valore di Vespolina, Uva Rara e Bonarda.
Altro produttore con una storia “centenaria” nel mondo del vino piemontese, Roberto Conterno, si sofferma sul rigore del fare il vino con qualità e onestà.
Carlo Cambi, da letterato appassionato, ci regala un ritratto di questa terra del vino “le cui declinazioni infinite esprimono una miseria che si è fatta nobiltà”: attraverso le sue parole capiremo la storia del Piemonte vinicolo.
Questa puntata è l’ultima della seconda serie della trasmissione i “Signori del vino”, in onda ogni sabato alle 18,05 su Raidue. È un programma che racconta, gli uomini e le donne del vino che con la loro intelligenza e fatica hanno valorizzato e reso protagonisti i loro territori nel panorama enologico italiano ed internazionale. Un settore che rappresenta una risorsa economica, culturale e turistica per il nostro Paese. Gli ideatori e conduttori del programma Marcello Masi e Rocco Tolfa hanno voluto raccontare cosa c’è dietro un bicchiere di vino. Le passioni, le fatiche, i territori che rendono i vini italiani unici e di grande successo nel mondo.
Fabrizio Laddago