Autore Redazione
sabato
3 Dicembre 2016
01:10
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Eventi - Valenza

L’uomo, la bicicletta e il mito. Recensione de “Diavolo Rosso” al Teatro Sociale di Valenza

L’uomo, la bicicletta e il mito. Recensione de “Diavolo Rosso” al Teatro Sociale di Valenza

VALENZA – “Questa è la storia di un supereroe”

Così, al Teatro Sociale di Valenza, nell’ambito della Stagione APRE, è iniziato “Diavolo rosso”, venerdì 2 dicembre, spettacolo in prima nazionale della Coltelleria Einstein, interpretato e scritto da Ugo Boccassi, per la regia dello stesso Boccassi con Donata Boggio Sola.

Il Diavolo Rosso è Giovanni Gerbi, campione del ciclismo di inizio secolo e prozio del protagonista, che aggiunge alla narrazione delle sue imprese anche un affresco familiare, venato di sorriso e di malinconia.

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Il tono enfatico con viene introdotta l’immagine del Diavolo – supereroe lascia spazio al racconto strepitoso del mondo del ciclismo, in anni laddove i concorrenti si perdevano, ricorrevano a passaggi in treno durante le corse, venivano assaltati dai tifosi e osteggiati dai contadini. Tutto questo su strade bianche di polvere e fango, in un contesto storico di grandi cambiamenti, in quello che oggi ci appare un far west dello sport.

La narrazione offre tanti aspetti e tante variazioni sul tema. Momento epocale, dimensione familiare, passione per la bicicletta in tutte le sue declinazioni, straordinarietà del personaggio, intuizioni geniali che aprono la via al ciclismo professionale. Tutte queste tessere vanno a formare un insieme nel quale Giorgio Boccassi, sul palco tra ruote di bicicletta che rappresentano ciclisti (una ruota rossa davanti alle altre simboleggia il Diavolo), si muove a suo agio, introducendo episodi di vita personale per poi ritornare a rivolgersi allo zio, scusandosi per le interruzioni. L’effetto è la creazione di un mondo che riemerge con furbizie, fatica, povertà e tanta voglia di vincere.

I toni spaziano con leggerezza dall’ironia, all’ilarità, alla commozione e Boccassi si prodiga con una gestualità travolgente e con digressioni azzeccate.  Su tutto, dopo i tanti applausi del pubblico in sala, rimane impressa la figura di un uomo che in gara trascendeva i limiti umani, per diventare mefistofelico e dominatore: un diavolo dalla maglia rossa.

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