25 Gennaio 2018
05:00
Siglato il rinnovo contrattuale per 15 mila addetti delle terme
ITALIA – Rinnovo contrattuale per i 15mila addetti del comparto termale, prevalentemente stagionali, occupati negli oltre 350 stabilimenti italiani. L’ipotesi di accordo sottoscritta con l’associazione datoriale Federterme, siglata a oltre 6 anni dalla scadenza del precedente contratto, ha messo nero su bianco un aumento economico a regime di 90 euro al IV livello, erogato in cinque tranche, e 100 euro a titolo di una tantum, corrisposti in due quote con le retribuzioni di febbraio e maggio 2018. L’importo sarà riparametrato proporzionalmente per i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato o stagionale.
L’intesa, triennale e valida dal 1 luglio 2017 fino al 30 giugno 2020, rilancia il sistema di relazioni industriali e della bilateralità di settore e recepisce il Testo Unico sulla Rappresentanza sottoscritto nel 2014 dalle confederazioni sindacali Cgil Cisl Uil e Confindustria, rivisita la disciplina sull’apprendistato professionalizzante, interviene sul sistema di classificazione del personale con l’introduzione di figure professionali addette al front office, introduce il congedo parentale ad ore per maternità e riconosce i permessi per eventi e cause particolari, decessi e gravi infermità recependo le normative di Legge vigente.
Ampliati inoltre gli interventi di sostegno per la Formazione Continua in Medicina Ecm con l’innalzamento delle risorse contrattuali stanziate fino a 95€ nel 2018, 100€ nel 2019 e 105 € nel 2020.
Sul trattamento economico della malattia l’ipotesi di accordo contempla l’integrazione dell’indennità corrisposta dall’Inps fino al 100% della retribuzione dal quarto giorno di malattia fino a sei mesi; per i primi tre giorni l’integrazione è del 100% per i primi due eventi; 66% per il terzo evento di malattia; 50% per il quarto evento di malattia; dal quinto evento l’azienda corrisponderà una integrazione del 50% dal terzo giorno; il trattamento di malattia applicato ai lavoratori a tempo determinato prevede la retribuzione del 100% per i primi due eventi e dal terzo evento verrà retribuito il terzo giorno del 50%.
Sul mercato del lavoro, il nuovo contratto di lavoro termale contempla l’utilizzo del lavoro discontinuo per le mansioni di controllo delle centrali tecnologiche e degli impianti automatici di distribuzione del fango superando il limite di cinque proroghe – nell’arco temporale di trentasei mesi – in caso di utilizzo di contratto a termine. Possibile anche il ricorso al lavoro extra e di surroga per una durata non superiore ai tre giorni e in aggiunta al personale in forza – in caso di realizzazione convegni scientifici, eventi di promozione aziendale, fiere e congressi – retribuito su base oraria fino a 12,80€ ai~livelli 4° e 4°Super per un servizio minimo di 4 ore.
La Fisascat Cisl ha commentato positivamente la definizione dell’intesa di rinnovo contrattuale raggiunta in uno dei comparti che ha risentito pesantemente gli effetti della crisi economica degli ultimi anni.
“Con questa intesa i sindacati e la rappresentanza datoriale hanno fortemente condiviso la necessità di salvaguardare le imprese termali, di garantire la professionalità degli operatori termali e di rilanciare l’occupazione in un settore che sta attraversano una profonda crisi strutturale ma dalle forti potenzialità di crescita se opportunamente sostenuto – ha dichiarato Rosetta Raso della segreteria sindacale Fisascat Cisl – L’aumento economico, il riconoscimento dell’una tantum e l’ampliamento degli interventi per la formazione si muovono proprio nella direzione di accrescere la professionalità in un comparto che può certamente contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale italiano”.
“Il termalismo rappresenta un’opportunità anche per il rilancio del comparto turistico oltre ad essere una risorsa primaria del sistema produttivo nazionale e un importante componente del sistema sanitario italiano – ha aggiunto il segretario generale della categoria cislina Pierangelo Raineri – Il lavoro stagionale, prevalente nel comparto termale, necessita tuttavia di politiche settoriali e di sistema adeguate che puntino ad allungare progressivamente il periodo di attività sia delle imprese che del reddito dei lavoratori, esposti dal 2016 anche al dimezzamento dell’intervento di sostegno al reddito Naspi, con tutte le conseguenze che possono derivare in un comparto che ha registrato una riduzione sia in termini di volumi di fatturato che di remunerazione delle prestazioni fornite”.