30 Agosto 2018
05:00
Turismo: Asti sceglie Alba. Cuttica: “Alessandria crescerà da sola”
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – I dettagli devono ancora essere definiti ma l’unione tra le Agenzie di promozione turistica di Alba-Bra e Asti si può dare per certa. Ad Asti l’attenzione del primo cittadino Maurizio Rasero è focalizzata proprio sui futuri passi per formalizzare la creazione dell’Atl Langhe, Monferrato e Roero. L’ipotesi di una “maxi Atl” che includa anche Alexala “non è sul tavolo” ha spiegato il sindaco, “almeno non al momento”.
Nell’Alessandrino è già stata annunciata battaglia per questa esclusione ma non tutti si stanno “disperando” per la mancata fusione tra Alexala e l’agenzia di promozione turistica di Asti. Il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco non sta piangendo “lacrime di disperazione”. L’isolamento di Alexala e il fatturato minimo di un milione di euro richiesto dalla legge Madia non sembrano preoccupare Cuttica che, stizzito nella voce, ha però invitato il collega di Asti a spiegare “le vere motivazioni” della virata verso Alba senza pararsi dietro “la stupidaggine” del mancato incontro con il Comune di Alessandria. “Asti voleva andare con Alba. Punto. L’amministrazione comunale non è nemmeno più in Alexala, che ora è una società consortile, ed è ridicolo tirare fuori la storia dell’incontro, che mi era stato chiesto all’inizio del mandato quando era appena scoppiata la vicenda Aral e avevo ben altre emergenze da gestire”.
Per il sindaco Cuttica sarebbe stato “sensato” seguire il percorso delle Camere di Commercio e unire anche le Atl di Alessandria e Asti “ma il mondo non finisce”. Alessandria “andrà avanti per conto suo” e svilupperà la sua politica sul turismo a partire dai collegamenti, “necessari”, con Milano per catturare “interessi che vanno ben oltre i confini nazionali”. “Con la fusione non avremmo di certo scippato turisti ad Asti. Sarebbe stato importante per l’astigiano, e anche per Alba, avere un collegamento con Alessandria e sfruttare la sua posizione strategica”. Per Cuttica, comunque, l’Alessandrino non rimarrà isolato. “Vedrà, verrà il momento in cui Asti e Alba ci verranno a cercare”.
Nell’astigiano la porta “non è definitivamente chiusa” e il sindaco di Asti si è detto aperto a collaborazioni per iniziative organizzate dalle Camere di Commercio. Sono escluse, quindi, “ripicche” per la storia del mancato incontro con l’amministrazione di Alessandria. “Per dire le cose come stanno” ha puntualizzato Rasero “è stata Alba” ad aprire le porte della sua Atl all’Astigiano. “Loro hanno un fatturato di oltre un milione di euro e potrebbero tranquillamente stare da soli. Hanno iniziato a ragionare con noi, e solo con noi. E se mi viene chiesto di unire la mia Atl a quella albese e da altre parti neanche si fanno sentire..Secondo voi, cosa dovevo fare?”. Il sindaco di Asti, ha aggiunto, si è mosso nella direzione che gli era stata indicata dal suo consiglio comunale “con un atto adottato all’unanimità da maggioranza e opposizione”. L’unione dell’Atl astigiana con quella di Alba è andata oltre i colori politici, “anche la Regione, che è di centro sinistra, è contentissima” e Rasero è sicuro di aver fatto anche il volere dei suoi cittadini. “Se fermassimo a caso cento astigiani e gli chiedessimo di scegliere tra Alessandria e Alba in tema di strategie sul turismo credo che almeno 95 risponderebbero Alba”.
Da tempo Asti stava quindi preparando la strada per concretizzare il progetto dell’Atl Langhe, Monferrato e Roero. A gennaio il sindaco di Asti ha introdotto la tassa di soggiorno per allinearsi alle politiche del territorio albese e, soprattutto, per aumentare gli sforzi economici sul fronte turismo. Dai 5 mila euro stanziati annualmente per sostenere i progetti di promozione dell’Atl astigiana il Comune salirà a 150 mila una volta creata la nuova agenzia. “Avremo circa un terzo del capitali, quindi circa il 30-35% delle quote”. Insomma, Asti di certo “non comanderà” nella nuova Atl ma l’amministrazione non ha virato su Alba per accaparrare poltrone, ha assicurato Rasero. “Rinuncio a qualsiasi pretesa e investo perché sicuro che le risorse in quella struttura potranno ritornare moltiplicate sul mio territorio”. Una “struttura” che dovrebbe chiamarsi, appunto, Atl Langhe, Monferrato e Roero ma che, di fatto, taglia fuori un pezzo di Monferrato. “Cosa vuole che le dica? La chiameremo Atl Langhe, Roero e parte del Monferrato”.