Autore Redazione
mercoledì
29 Agosto 2018
05:00
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Asti volta le spalle ad Alessandria e sceglie Alba per la nuova agenzia turistica

Alessandria e Asti si stavano avvicinando per creare un’unica Agenzia di promozione turistica. Gli astigiani hanno però deciso di cambiare rotta e unirsi a Alba e Bra in una Atl di Langhe, Monferrato e Roero che isola Alessandria
Asti volta le spalle ad Alessandria e sceglie Alba per la nuova agenzia turistica

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Il percorso sembrava tracciato. Seguendo le orme delle rispettive Camere di Commercio, Alessandria e Asti si stavano avvicinando per creare anche un’unica Agenzia di promozione turistica. Gli astigiani, però, hanno voltato le spalle agli alessandrini.

Asti è corsa in altra direzione e superata l’antica rivalità con Alba ha deciso di promuovere il turismo locale anche con Bra in una Atl di Langhe, Monferrato e Roero che isola Alessandria e che mette a rischio la stessa sopravvivenza di Alexala. L’Agenzia turistica locale dell’Alessandrino da sola difficilmente potrà raggiungere la soglia del milione di euro di fatturato imposto dalla legge Madia. I numeri sarebbero tornati con la fusione con l’Atl di Asti che, però, ha scelto di guardare altrove.

Una decisione presa “unilateralmente” da Comune e Provincia di Asti, ha spiegato il presidente di Alexala Pierluigi Prati. In carica da giugno, Prati aveva iniziato il suo mandato proseguendo lungo il percorso avviato dal precedente consiglio di amministrazione di Alexala, in un cielo che appariva sereno.  A inizio mese, poi, il “fulmine” improvviso che martedì ha spinto i presidenti delle Camere di Commercio di Asti e Alessandria a convocare anche i politici dei territori per fare il punto della situazione e provare a valutare un percorso alternativo per l’Alessandrino.

Al momento l’ipotesi di una “maxi Atl” che includa anche Alessandria non è fattibile. “Gli astigiani non la vedono e comunque gestire il turismo in un territorio così vasto sarebbe difficile” ha spiegato Prati. Non convince in primis lo stesso presidente di Alexala l’altra proposta messa sul piatto di creare una Atl Unesco che comprenda anche i territori della provincia di Alessandria riconosciuti patrimonio dell’umanità. “Il casalese e l’acquese sarebbero dentro ma verrebbero esclusi gli altri territori dell’Alessandrino dalle grandi potenzialità turistiche, oltre allo stesso capoluogo”.

Per il presidente Alexala avrebbe avuto senso seguire il percorso delle Camere di Commercio “anche perché come territorio e tipologie di aziende Asti è certamente più vicina ad Alessandria. Gli albesi sono decisamente più avanti rispetto a noi. Hanno strutture ricettive di un altro livello, applicano la tassa di soggiorno e hanno privati che investono pesantemente nella Atl”. Nel colosso del turismo albese Asti avrà un peso marginale nonostante l’importante investimento di 150 mila all’anno annunciato dal sindaco Maurizio Rasero. Perché allora questa virata? Anche il presidente Alexala ha posto lo stesso interrogativo al primo cittadino di Asti. “Hanno detto di aver guardato dalla nostra parte ma di non aver trovato nessuno. Si sono girati, hanno trovato Alba e sono andati in quella direzione”. Ancora martedì il sindaco di Asti avrebbe lamentato l’assenza di risposte del Comune di Alessandria alle richieste di confronto ma la spiegazione non ha convinto il presidente Alexala. “Non sono i Comuni capoluogo a decidere sorti e progetti delle Atl e la giustificazione data mi è sembrata debole e poco attinente” ha precisato Prati.

Di certo le spiegazioni date durante la riunione di martedì non hanno soddisfatto il consigliere regionale Domenico Ravetti. Il capogruppo Pd a Palazzo Lascaris ha chiesto la convocazione di una specifica commissione in Regione, alla presenza anche dell’assessore regionale al Turismo Antonella Parigi, per avere chiarimenti “in tempi ristretti”. In fibrillazione, Ravetti vuole andare “a fondo” della vicenda perché “Alessandria e il suo territorio non devono essere isolate e nemmeno possono essere poste ai margini della programmazione turistica generale a causa di scelte particolari che sanno di egoismo e scarsa visione”.  Ha già annunciato battaglia da Casale anche il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Federico Riboldi che “al di là di ogni schieramento politico” si è messo a disposizione anche in veste di vice presidente della Provincia “per sostenere la battaglia per il riconoscimento del valore del Monferrato Casalese”.

Gli sviluppi ora dipenderanno proprio dalle “iniziative dei politici locali ha confermato il presidente Alexala.  “Come presidente dell’Atl – ha aggiunto Prati – non posso che prendere atto della situazione e continuare a lavorare per unire istituzioni pubbliche e private nella nuova società consortile Alexala per rispondere alle esigenze di un mercato del turismo in profonda trasformazione. Asti e Alessandria insieme sarebbero diventate la terza Atl del Piemonte con numeri e margini di crescita importanti. Il limite di fatturato della legge Madia non dico sia proibitivo ma comunque è molto impegnativo. Da soli rischiamo di perdere tutto il lavoro fatto negli anni e la rete di accoglienza e promozione turistica creata nell’Alessandrino. Purtroppo è un rischio concreto, ma non posso che attendere sviluppi”.

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