Autore Redazione
lunedì
12 Novembre 2018
15:27
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Politica - Alessandria

Anche la Cgil contro la mozione “antiabortista”: “Che il sindaco si opponga”

"Essere una città a favore della vita vuol dire garantire un livello alto di dignità"
Anche la Cgil contro la mozione “antiabortista”: “Che il sindaco si opponga”

ALESSANDRIA – Prosegue la levata di scudi contro quello che è stato definito un attacco alla Legge 194. La mozione dei consiglieri comunali di Alessandria, Emanuele Locci e Oria Trifoglio, ha scatenato la reazione anche della Cgil, dopo quelle di diverse forze politiche. Il sindacato ha chiesto al sindaco di opporsi in tutti i modi al documento che chiede al Consiglio Comunale di Alessandria l’approvazione di un testo che impegni sindaco e giunta ad appoggiare con congrui finanziamenti associazioni che “sostengono concretamente politiche a favore della famiglia e della vita” e a sensibilizzare su effetti culturali e sociali “prodotti” della legge 194. Una mozione bollata come “antiabortista” e che finanzia “i gruppi che da 40 anni tentano di impedire alle donne anche con la violenza, di decidere del loro corpo, del loro diritto a una maternità consapevole e della tutela della loro salute. Si parla di milioni di aborti e di ‘uccisioni nascoste’ riferendosi a embrioni sacrificati mistificando i dati del Ministero che evidenziano la costante diminuzione del ricorso all’interruzione di gravidanza e delirando su una crisi demografica che immaginiamo si poteva evitare con i vecchi orfanotrofi e la ruota degli esposti”.

Proclamare Alessandria ‘città a favore della vita’ con questo programma è un’offesa alla società civile, alle donne, alla costituzione italiana, al valore sociale della maternità, al diritto di poter esprimere il proprio bisogno di famiglia senza vincoli religiosi imposti, che uno stato laico deve garantire“. Essere una città a favore della vita, continua la Cgil, vuol dire garantire “un livello alto di dignità della vita dalla nascita alla morte. Se ci sono risorse economiche si spendano per garantire lavoro alle madri e ai padri, asili nido, scuole materne a basso costo, tempo per allevare i figli, una vecchiaia dignitosa e assistita e salute e cura per tutti; si attivino azioni volte a informare in modo corretto e nei principi della Legge i giovani e le giovani e per un costante monitoraggio delle
obiezioni di coscienza che possono creare problemi nell’utilizzo delle strutture ospedaliere e non permettere la reale esigibilità della Legge. Non un euro a chi va a bloccare le porte degli ospedali e a insultare i medici, gli infermieri che garantiscono l’applicazione della legge dello Stato e sostengono le donne che si trovano a dover affrontare scelte dolorose. Un territorio dove si vive bene, nella semplice garanzia dei diritti costituzionali, non avrà problemi di natalità. Un sindaco che vuole far crescere la sua comunità si occupa della qualità della vita dei suoi cittadini e rifiuta mozioni illiberali e pretestuose.”

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