30 Gennaio 2019
06:23
Aral tra conferme e colpi di scena. Pd: “Perizia solleva dubbi”
ALESSANDRIA – Con 20 voti favorevoli il Consiglio Comunale di Alessandria ha approvato il terzo atto di indirizzo sulla partecipata Aral, già presentato la scorsa settimana e destinato ad aprire la strada alla cessione del 2% delle quote del Comune ad Amiu Genova, la prima di una serie di mosse volte al risanamento dei conti della azienda addetta al trattamento dei rifiuti.
Martedì, in una seduta congiunta delle Commissioni Bilancio e Ambiente, l’assessore Paolo Borasio e il presidente di Aral Angelo Marengo hanno ribadito la bontà di questa strategia d’azione, in attesa della presentazione in Tribunale del piano di concordato, prevista il prossimo 22 febbraio.
Non è mancato il colpo di scena. Il Partito Democratico ha infatti rilevato il “durissimo” giudizio del commercialista Matteo Panelli, espresso nella perizia di stima allegata alla documentazione portata al vaglio del Consiglio Comunale.
“L’operazione sarebbe impeccabile per come è stata presentata, visto il dimezzamento dei rifiuti trattati e lavorati, da 300 mila a 150 mila tonnellate. Potrei anche formulare un giudizio positivo” ha premesso il consigliere Giorgio Abonante “ma sarei in imbarazzo e difficoltà qualora dovessi votare sì a fronte di un documento di questo genere. Serve un ulteriore approfondimento in Commissione, con la convocazione dello stesso Matteo Panelli che, cito testualmente, scrive di “dubbi sui risultati indicati e sulla reale possibilità di ottenerli“, definisce il giudizio di fattibilità come “grande assente“, manca cioè la “concreta possibilità di realizzare delle ipotesi (non banali) sulle quali il piano si deve fondare”. Oggettivamente non ci sono le condizione per votare sì. Emergono delle situazioni critiche, esposte nero su bianco. E poi mi chiedo perché non viene coinvolga direttamente Amag Ambiente in questa operazione? L’azienda è sparita dalla scena dopo il suo ipotizzato coinvolgimento nel secondo atto di indirizzo, speriamo che questo percorso si possa riprendere”.
“Questa perizia di stima è stata inserita come documento integrante e sostanziale della documentazione” ha aggiunto Marica Barrera, della Lista Rossa “c’è qualcosa che non torna”.
“Matteo Panelli formula delle analisi che non gli competono” la replica dell’assessore all’Ambiente Paolo Borasio “non è l’advisor di Aral, non ha visto i conti. Questa analisi mi ha lasciato perplesso, visto che è stata superata nei fatti. Noi abbiamo tenuto conto della sua perizia per stimare il valore delle azioni di Aral, nulla di più. Non è poi possibile aspettare oltre, i tempi sono strettissimi e tra poco più di venti giorni dobbiamo presentare il piano di concordato in Tribunale”.
Nel successivo consiglio comunale, inoltre, l’assessore Borasio ha poi letto pubblicamente una e-mail inviata dallo stesso Panelli dove quest’ultimo precisa il suo giudizio: “La mia perizia non esprime un parere negativo sul piano ma prende atto che lo stato di implementazione del piano stesso ad oggi non permette una valutazione completa”.
“La perizia del dottor Panelli è retrospettiva” ha rassicurato in Commissione il Ragioniere Capo Antonello Zaccone “ed è necessariamente una fotografia, purtroppo in bianco e nero, di quella che era Aral. Si tratta di un punto di partenza che ovviamente è opposto a quello che si auspica per il futuro: altrimenti a cosa servirebbe il piano di concordato? Il mercato di valorizzazione non avrebbe accettato una perizia che non avesse tenuto conto della realtà attuale di Aral. Quella in votazione oggi è l’unica soluzione possibile per evitare il suo fallimento . E l’ingresso di Amiu Genova ha un senso proprio nell’ambito del piano di concordato”.
Anche il Movimento 5 Stelle ha espresso dei dubbi in linea con quelli del Partito Democratico. Alla fine i consiglieri pentastellati si sono astenuti: “Tra tutti e tre gli atti di indirizzo su Aral questo comunque ci sembra il meno rocambolesco, abbastanza equilibrato” le parole di Francesco Gentiluomo “Ci auguriamo che la situazione si risolva, anche perchè un quarto atto significherebbe fallimento. Il nostro voto di astensione è motivato dal fatto che abbiamo avuto tempo limitato per visionare gli atti, soprattutto il contratto con Amiu Genova”.
Favorevole, invece, il presidente di Alessandria Migliore Emanuele Locci: “I precedenti atti di indirizzo non li condividevo e poi si è dimostrato che non ci avevo visto male. Non presupponevano il fatto che Aral potesse farcela da sola, questo atto di indirizzo, invece, lo fa. Sono sorpreso positivamente, è un piano convincente, così come i numeri. Onesto il fatto di far venire fuori i debiti che c’erano. Il cda ha ascoltato e applicato quello che dicevo da anni. Aral è stata attraversata dal malaffare, dalla mala gestione e da una zona grigia, dove si capiva fin dove arrivava il malaffare e dove arrivava la mala gestione”.
Ora, invece, la strategia del nuovo cda è chiara, ad esempio sulla modalità di pagamento dei crediti. Il 35% sarà saldato mentre per il resto sarà adottata la cosiddetta finanza partecipata: la possibilità per un creditore di beneficiare di una parte degli utili che l’azienda farà nei successivi cinque anni, senza alcun rischio di impresa in caso di perdite. “Tratteremo tutti i creditori allo stesso modo, banche comprese” ha specificato il presidente di Aral Angelo Marengo “auspichiamo anche un abbassamento da 37 mila tonnellate a 30 mila di rifiuti indifferenziati, così come una diminuzione del costo di lavorazione, da 35 euro a 25 euro a tonnellata”.
Foto di repertorio