15 Maggio 2019
05:48
Tassa soggiorno. Opposizione: “Solo per fare cassa”. Giunta: “Atto dovuto”
ALESSANDRIA – “Una misura solo per fare cassa“. La minoranza di Alessandria ha definito così la tassa di soggiorno, in vigore dal 2020 e inserita nel maxi emendamento al Bilancio di previsione, dopo che il ragioniere capo Zaccone ha confermato che nella prima versione del previsionale di questa tassa non c’era traccia. Il provvedimento, ha precisato l’assessore al Commercio Mattia Roggero, era comunque tra le ipotesi vagliate dalla giunta da tempo e rappresenterà un importante sostegno al turismo, contribuendo a favorire l’eventuale organizzazione del raduno nazionale degli Alpini nel 2021.
Sarà di 2 euro al giorno e, calcolati circa 120 mila turisti all’anno, la previsione di gettito si attesta intorno ai 240 mila euro. Un provvedimento che già ha però incassato il secco no di Federalberghi e le forti perplessità su tempi e modi da parte dell’Agenzia Turistica Alexala e di Confesercenti.
“Stabiliremo un percorso il più condiviso possibile” ha sottolineato l’assessore al Commercio e al Turismo Mattia Roggero “lo stesso sindaco Cuttica non ha mai nascosto, in passato, la volontà di introdurla. Anche altre città ce l’hanno, come Asti, Acqui, Alba, Novara. Non credo che questa introduzione sia dettata dalla contingenza del momento. Questa è la risposta a chi ha sempre detto che non ci sono risorse per il turismo”.
“Non prendeteci in giro” ha replicato Enrico Mazzoni, del Partito Democratico “si tratta di una tassa solo per fare cassa. Perché allora non l’avevate subito inserita nel bilancio? Abbiate l’onestà intellettuale di ammettere che abbiamo bisogno di incassare 240 mila euro. Ma non c’è un progetto, non c’è una visione. Noi condivideremmo anche l’introduzione di questa tassa ma con premesse diverse”.
“Ci saremmo aspettati un percorso diverso” ha rincarato la dose Vittoria Oneto “la tassa dovrebbe arrivare alla fine di un percorso condiviso, non all’inizio. Noi non siamo contro a prescindere ma dovevamo partire mesi fa, in commissione. A breve inoltre, arriveranno tagli sui lavori pubblici, sullo sfalcio del verde, sull’illuminazione pubblica. Che servizio daremo ai turisti che pagano questa tassa? Diciamo loro di girare per Alessandria con la lampada a olio? E poi quali prospettive sul resto? Sul Museo Borsalino non si sa nulla, è fermo, non riusciamo neanche a fare il sopralluogo. Sulla Cittadella c’è il buio totale, nessuna notizia sull’ospedale militare. Non parliamo poi di Marengo, con l’erba alta due metri e l’assenza della rievocazione. Insomma: sono sbagliati i tempi e i modi. La gattina frettolosa ha fatto i gattini ciechi. In queste condizioni la tassa di soggiorno è ridicola”.
“Si continua a creare terrorismo in una città che non ne ha bisogno” ha detto l’assessore al Bilancio “La tassa di soggiorno non è stata messa per fare cassa: abbiamo un disavanzo di 67 milioni e stiamo parlando di un introito di 240 mila euro all’anno. Ma essendo un comune turistico avremmo già dovuto imporla, abbiamo cercato di evitarlo il più possibile fino a quando abbiamo potuto. Ora, con un disavanzo di 67 milioni, questo è un atto dovuto. Se per ipotesi non riuscissimo a rispettare il piano di riequilibrio senza aver introdotto questa tassa, saremmo passibili di danno erariale. Questo è il motivo”.
“Questa tassa non è obbligatoria” ha invece replicato il consigliere Pd Rita Rossa “e non si determina alcun danno erariale, è una vostra scelta politica”.
“Non è vero che non c’è una visione” ha aggiunto il leghista Lorenzo Iacovoni, vice presidente del Consiglio Comunale “questo provvedimento ha richiesto otto mesi di programmazione. Denota coraggio, visione e senso di responsabilità. L’eventuale raduno degli alpini rappresenta un modo per implementare l’indotto economico. Questa delibera è ragionevole e di buon senso. Si segna un punto, un cambio di passo. Ricordo che Alessandria ha incrementato dell’11% i turisti dal 2017 al 2018, è la prima in provincia. Pur nelle difficoltà, questa sono scelte che denotano ambizione”.
Oltre a Pd e Lista Rossa, si sono detti contrari anche i consiglieri del Movimento 5 Stelle: “Ricordiamo che in città arrivano molti pendolari nel reparto sanitario. Abbiamo l’indotto della piccola e media impresa” ha detto Francesco Gentiluomo “queste persone non sono turisti e pagherebbero lo stesso. Senza contare l’enorme e inutile burocrazia che graverà sui gestori”.
“Perché poi inserire una tariffa unica a 2 euro?” ha chiesto il capogruppo pentastellato Michelangelo Serra “i bed and breakfast o i campeggi non si possono certo paragonare agli hotel. Forse è stata fatta solo per far vedere alla Corte dei Conti che si sta facendo qualcosa”.
Caterina Micò, della Lega, ha inoltre chiesto che i famigliari che si recano in città per assistere dei propri parenti ricoverati siano esentati. Lo stesso ha fatto Maurizio Sciaudone, di Forza Italia, facendo riferimento al futuro progetto dell’Irccs, ipotizzando quindi un grande afflusso di persone nel nostro territorio.
“Alla fine del 2020 ci venga dimostrato come saranno stati impiegati i 240 mila euro” ha sottolineato il capogruppo di Forza Italia “chiediamo all’assessore di impegnarsi con progetti precisi su questa tassa”.