Autore Redazione
giovedì
26 Febbraio 2015
15:36
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Politica - Casale Monferrato

Le prove di conciliazione tra commercianti e sindaco di Casale rimangono incastrate

Le prove di conciliazione tra commercianti e sindaco di Casale rimangono incastrate

CASALE – A Casale commercianti e sindaco non si sono riavvicinati troppo. Unicom aveva infatti chiesto un incontro pubblico dopo la delibera che, secondo l’associazione, spalancherebbe le porte a nuovi insediamenti commerciali. Il primo cittadino, martedì, ha spiegato che l’amministrazione non consentirà l’apertura di nessun nuovo supermercato tuttavia la tensione tra le parti non è sfumata, anzi, come ha spiegato Stefano Calvaruso, presidente di Unicom: “avevamo chiesto un incontro pubblico perché ritenevamo necessario un confronto con tutti i commercianti. Quando siamo arrivati lì ci siamo trovati davanti i vigili che hanno limitato l’accesso a venti commercianti. Il sindaco comunque è gentilmente uscito fuori e ha acconsentito all’ingresso di altre persone, fermo restando che qualcuno è rimasto ugualmente fuori“.
Su questo il sindaco, Titti Palazzetti ha spiegato: “i commercianti sono entrati tutti e abbiamo riempito la sala consigliare. In più sono entrate persone che con il commercio non avevano nulla a che fare. L’incontro doveva essere in sala giunta con i rappresentanti di categoria, ma sono arrivati tutti i commercianti e ci siamo spostati dalla sala giunta alla sala consiliare che alla fine era tutta piena. Poi qualcuno è arrivato alle 16, quando ormai la riunione stava per finire“.

La tensione però non ha riguardato solo la forma ma anche i contenuti. Per Calvarusoc’è stato un tentativo di chiarimento, ma chiarimenti non ce ne possono essere per quanto successo. Noi non contestiamo la parte tecnica svolta dai dirigenti, noi sosteniamo il fatto che la variante urbanistica non andava fatta. Noi abbiamo contestato l’inadeguatezza di questa nuova variante”.

Il sindaco ha replicato spiegando che la finalità del provvedimento è quella di “avviare alcuni recuperi funzionali ed edilizi di aree o edifici degradati, sottoutilizzati o con destinazioni d’uso non compatibili con il contesto residenziale circostante, nonché di adeguare le previsioni urbanistiche locali a interventi di limitata entità che non incidono sui criteri generali del Piano Regolatore. In questo senso va anche la scelta fatta nell’area di piazza Venezia: questa previsione deve essere vista soprattutto come un’occasione imperdibile di intervenire su una parte di città oggi abbandonata, degradata, senza identità e tuttavia ai margini del Centro Storico, a due passi da via Lanza su cui da tempo si concentrano le promesse di riqualificazione da parte delle Amministrazioni succedutesi“.

I commercianti però non sono affatto soddisfatti e hanno quindi chiesto che l’argomento venga “riportato in giunta per essere ridiscusso. Il sindaco ha promesso di ridiscutere la delibera e poi ci rivedremo tra due settimane“. Sulla possibilità di revisioni il primo cittadino ha spiegato che ci sono ancora “alcuni margini di manovra” e che “esaminerà con la Giunta le problematiche sollevate, riservandosi di comunicare, entro quindici giorni, le decisioni in merito“.

Il Sindaco ha anche annunciato la prossima costituzione di un tavolo tecnico di cui faranno parte anche i rappresentanti delle Categorie dei Commercianti per esaminare e valutare le attività di rilancio della città.

Fabrizio Laddago

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