12 Marzo 2021
11:47
Crisi Cerutti, lavoratori in piazza Castello: “Raccontiamo ai casalesi il nostro dramma”
CASALE – Da quattro settimane in presidio permanente all’interno dell’azienda, questo venerdì una delegazione dei lavoratori del Gruppo Cerutti ha organizzato una manifestazione statica in piazza Castello, nel cuore di Casale Monferrato, davanti al Teatro Municipale. “Abbiamo deciso di venire qui in centro città per raccontare direttamente alla popolazione il dramma che stanno vivendo” hanno sottolineato Maurizio Cantello della Fiom Cgil, Calogero Palma della Fim Cisl e Alberto Pastorello della Uilm Uil “giovedì prossimo scadrà la cassa integrazione per i 160 dipendenti che non sono passati nella nuova società. Il 27 marzo scadrà la cassa integrazione per i 130 dipendenti che sono attualmente nella nuova società. Ad oggi” hanno rimarcato le parti sociali “non è ancora arrivata una proposta per un’eventuale acquisizione della Gruppo Cerutti srl, a fine mese terminerà il periodo tecnico per discutere in merito alla procedura avviata che porterà al fallimento. A quel punto 290 persone avranno definitivamente perso il loro posto di lavoro. Serve un tavolo Ministeriale al Ministero del lavoro per ricercare eventuali soluzioni in merito agli ammortizzatori sociali. Serve un tavolo al Ministero dello sviluppo economico per discutere una prospettiva e un futuro per questa azienda. Ma soprattutto serve una proposta concreta di acquisizioni della società, perché questa azienda non è affatto cotta, ha ancora mercato e clienti”. Presente al presidio anche l’Onorevole di Liberi e Uguali Federico Fornaro e una delegazione dei lavoratori della Pernigotti di Novi Ligure.
“Oggi siamo qui per lanciare anche un altro messaggio: il caso Cerutti non è il primo nella storia e il rischio è che altri ce ne siano in futuro. Questo è un territorio che negli anni ha pagato molto dal punto di vista occupazionale, dal punto di vista del lavoro e a cascata dal punto di vista sociale. Meno c’è lavoro e più si perde nel commercio perché si compra e si consuma meno, si perde nella scuola, si perde nella sanità, si perde nei trasporti, si perde nell’edilizia. È necessario allargare il perimetro di discussione ed aprire un confronto, un dibattito in merito al modello sociale economico di questo territorio, un vero tavolo di crisi che tenga tutti i soggetti, lavoratori e lavoratrici, sindacati, associazioni e politica, intorno ad un tavolo per affrontare e cambiare i problemi nell’interesse di Casale e del Monferrato”.
