2 Agosto 2021
05:00
Fondazione Longo: opporsi a via Almirante “è doveroso, storicamente corretto e necessario”
ALESSANDRIA – Anche la Fondazione Luigi Longo si schiera con forza contro l’intitolazione di una via di Alessandria a Giorgio Almirante. Opporsi alla proposta avanzata da alcuni consiglieri di maggioranza per la Fondazione “è doveroso, storicamente corretto e necessario”.
In un comunicato, la Fondazione ha ritenuto “doveroso” sottolineare “il legame genetico” della Costituzione Italiana con la Resistenza e la guerra di liberazione dal nazifascismo e la Medaglia d’oro al Valor Militare conferita il 17 maggio 1996 dal Presidente della Repubblica Scalfaro alla Provincia di Alessandria.
“Sul piano nazionale – aggiunge la Fondazione Longo- è bene ricordare che la questione dei conti con il fascismo, è tema pluridecennale: la proposta avanzata dal Presidente del consiglio comunale di Alessandria ne è l’ennesima testimonianza. Con il governo Berlusconi (1994) i fascisti entrarono nel governo, fatto che non deve e non doveva essere sottovalutato o banalizzato e che ha investito i fondamenti antifascisti della nostra Repubblica.
Il neofascismo nel dopoguerra inizia con la riorganizzazione degli ex-fascisti e repubblichini nel Movimento Sociale italiano (26/12/1946) guidato da Giorgio Almirante e si richiama esplicitamente al ventennio fascista ed in particolare alla Repubblica di Salò. Giorgio Almirante fu sempre legato alla destra stragista sia quando era segretario del M.S.I. sia dopo per tutta la sua vita politica coltivando disegni eversivi che si componevano non solo della violenza squadrista e del terrorismo, ma anche di complicità istituzionali. Infine è bene ricordare che nella Costituzione Italiana si riconosce il valore assoluto dei diritti dell’uomo, dei principi di giustizia sociale e l’idea che la democrazia non è solo un insieme di regole bensì un progetto di uguaglianza: questa l’eredità dell’antifascismo del dopoguerra. Almirante fu sempre estraneo e nemico di questa eredità, restò invece fedele alle teorie che come capo redattore stampava sulla rivista “La difesa della razza”.
La Fondazione Longo, conclude, è quindi certa “che il Comitato unitario antifascista assumerà una netta posizione contro questa proposta che ha solo il valore di una vergognosa mistificazione storica e di insulto ai valori della democrazia”.