4 Novembre 2021
05:33
Parcheggio stazione, vicesindaco: “Poca movimentazione posti, nuovi stalli potrebbero essere a pagamento”
ALESSANDRIA – Nella giunta Cuttica di Alessandria ci sono due visioni diverse rispetto alla gestione dell’ampliamento del parcheggio della stazione, annunciato lo scorso venerdì. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale il neo vicesindaco e assessore all’Urbanistica Franco Trussi ha infatti risposto all’interpellanza del Movimento 5 Stelle ipotizzando uno scenario completamente diverso da quello auspicato dal suo predecessore, Davide Buzzi Langhi: “Ad oggi la gratuità del parcheggio permette la totale occupazioni degli stalli, con una poca capacità di movimentazione. Insomma, è una sosta a lungo termine” ha rimarcato il vicesindaco Trussi “con l’aggiunta della nuova parte di parcheggio verso il fiume Tanaro potremmo pensare di modificare questo aspetto per rendere il parcheggio più duttile e capace di risolvere i problemi della quotidianità del parcheggio”. Secondo Trussi, quindi, i nuovi stalli che saranno ricavati (circa 200 in più rispetto agli attuali 300, ndr) potrebbero essere a pagamento e non gratuiti, come invece ai microfoni di Radio Gold aveva auspicato Davide Buzzi Langhi: “È mia intenzione che continui a essere gratuito e credo sia un bel servizio per la città” aveva detto lo scorso venerdì l’esponente di Forza Italia ai nostri microfoni.
“L’attuale amministrazione ha pensato di utilizzare l’intera area per individuare il cosiddetto Movicentro dove dovrebbero parcheggiare i bus su gomma extraurbani” ha aggiunto ancora il vicesindaco Trussi “l’area oltre l’attuale parcheggio ha già quelle caratteristiche, non serviranno grandissime risorse per rimetterlo in buone condizioni, gli ingressi sono già oggetto di progetto“ ha concluso Trussi.
“Non sono molto soddisfatto della risposta” le parole del consigliere del Movimento 5 Stelle Alessandria Francesco Gentiluomo “l’assessore non è stato molto chiaro ma speriamo di riuscire a portare in porto questi progetti. Ricordo, comunque, che quei circa 600 mila euro arrivano dal Recovery Plan e non dalla Regione Piemonte, che ha semplicemente fatto da tramite”.