sabato
11 Dicembre 2021
09:20
11 Dicembre 2021
09:20
Condividi 
Sul caso Mauriziano interviene anche Deangelis: “Politica sia responsabile per il bene di tutti”
Condividi
VALENZA – “Dinanzi alla recente polemica tra le parti invito la Politica alla responsabilità e alla moderazione per affrontare tutti uniti col nuovo anno il tema Sanità a Valenza“. Inizia così l’appunto di Alessandro Deangelis, Capogruppo Civico a Palazzo Pellizzari, sul caso Mauriziano a Valenza che ha visto un duro botta e risposta tra maggioranza e opposizione. Tutto era nato quando dalla Regione era stato fatto sapere, al contrario di quanto si era detto in un primo momento, che i fondi del Pnrr non sarebbero andati per l’ospedale Mauriziano, scatenando polemiche tra le opposizioni.
“Da sempre a favore della difesa del presidio ospedaliero di Viale Santuario, il Gruppo Civico ha sempre espresso massima attenzione per proposte quali la Casa della Salute e l’Ospedale di Comunità come soluzioni grazie alle quali fornire un presidio di medicina territoriale continuativo sul territorio“, aggiunge l’ex candidato sindaco che si era presentato con una Lista Civica alle passate elezioni poi vinte al ballottaggio da Maurizio Oddone.
Deangelis poi sottolinea: “Siamo passati negli anni a ‘ricette’ non risolutive come il Centro di Assistenza Primario e a più proposta di spacchettamento dei servizi senza una reale visione d’insieme; adesso il fatto di apprendere dalla Regione Piemonte della volontà di obiettivi funzionali non può che rendermi fiducioso nelle premesse ed interessato a fornire il mio contributo, perché i servizi ospedalieri e il punto di primo soccorso possano vedere realmente l’impiego di risorse per essere garantiti e/o resi operativi“.
Il disappunto però resta sulla sede oggetto della contesa tra le parti: “I partiti si prendano la propria parte di responsabilità sul passato; nel portare, tuttavia, la voce di Valenza a Torino, l’Amministrazione Comunale metta sul tavolo anche il destino del Mauriziano perché non resti un enorme spazio vuoto senza futuro“.
Condividi
Vedi anche
