Autore Redazione
venerdì
29 Aprile 2022
02:31
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Politica - Alessandria

Primo confronto dei candidati sindaco ad Alessandria: ecco come è andata

Primo confronto dei candidati sindaco ad Alessandria: ecco come è andata

ALESSANDRIA – La folla di candidati senza prenotazione o con presunti diritti a non presentare il green pass giovedì sera, prima del confronto tra i candidati sindaci al Porto delle idee in via Verona ad Alessandria, sembrava dovesse innescare le prime vere scintille elettorali invece a parte queste incomprensibili scaramucce la prima sfida è filata via senza veleni solo con qualche piccola tensione, molta compostezza e sparute intemperanze dalla platea.

Il sindaco uscente, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, ha fatto valere il peso di cinque anni da amministratore, dimostrando di avere chiaro quanto fatto finora e come portare a termine il suo disegno di città. Convinto e determinato ha mostrato qualche tentennamento solo sui temi più spinosi e divisivi, come quelli sull’autodeterminazione delle donne o sulla legalizzazione delle droghe leggere, sui quali ha preferito non sbilanciarsi. Altrettanto robusto è apparso Giorgio Abonante, il candidato del centrosinistra, per gran parte del tempo apparso solido ma prudente, salvo poi affondare qualche attacco alla fine del dibattito  sugli scarsi investimenti a sostegno delle politiche sociali da parte dell’attuale amministrazione o sul piano di sviluppo logistico dell’area Pam contro cui ha annunciato una battaglia certa e serrata. Giovanni Barosini ha cercato invece di smarcarsi da decenni di politica definita “deludente” difendendo il suo lavoro da assessore, fino al divorzio dalla giunta Cuttica, ma dimostrando nervosismo davanti a qualche mugugno del pubblico sul suo ruolo politico nei 4 anni e mezzo a Palazzo Rosso. Una irritabilità manifestata anche quando l’altro candidato, Vincenzo Costantino, ha opposto dubbi sull’effettivo recupero della piscina comunale, progetto appunto caldeggiato da Barosini, certo invece della bontà del percorso intrapreso per il recupero della struttura. Costantino, infine, si è aggrappato al suo programma elettorale e ha rivendicato lo sforzo di Italexit (partito che lo sostiene) a “tutela dei diritti calpestati in questi ultimi anni”. Per lui un po’ di emozione, qualche stilettata e diverse posizioni in sintonia con Abonante.

Tra i temi principali quelli più accesi hanno riguardato il recupero del teatro. Cuttica ha rivendicato il percorso di recupero in atto e l’insostenibilità economica delle aperture delle sole sale Zandrino e Ferrero. Barosini ha replicato svelando il suo tentativo, bocciato dall’amministrazione, di recuperare fondi per rimetterle in funzione, nonostante le richieste espresse formulate durante il suo periodo in giunta. Abonante ha invitato a un ragionamento complessivo di sostenibilità che valuti un tipo di progettualità adeguato alla città mentre Costantino ha auspicato la riapertura non senza però un recupero anche dei giardini.

Sul fronte sviluppo Abonante ha condannato apertamente il polo logistico Pam. Per lui questa operazione è da osteggiare a tutti i costi perché penalizza i cittadini della zona mentre per Barosini se è vero che gli imprenditori non possono essere respinti è altrettanto vero che sono gli amministratori e la comunità a scegliere dove possano insediarsi. Una posizione condivisa anche da Costantino. Per Cuttica invece il ragionamento non può non essere complessivo e di ampio respiro. “Respingere gli investitori – ha spiegato – vuol dire essere fermi a 20 anni fa e pensare solo a realizzare campi di patate”.

Chiamati a esprimersi sugli investimenti in favore delle politiche sociali molti candidati hanno illustrato la necessità di investire di più. È il caso di Abonante, Barosini e Costantino, contro cui Cuttica ha replicato spiegando i “pesanti ritardi nei pagamenti ereditati dal passato” ma anche ricordando come gli introiti al Comune arrivino dai cittadini e solo attraverso una crescita economica sia possibile garantire maggiori risorse anche per il sociale. Il lungo dibattito ha affrontato molti argomenti (li trovate di seguito) e alla fine l’appello al voto ha svelato un Cuttica centrato sul suo lavoro, e bagaglio di esperienze, da amministratore, un Abonante che ha anteposto il “noi” e la condivisione a ogni ragionamento, finendo con un Barosini e un Costantino ancorati alla squadra di appartenenza.

DOMANDA 1: Campus in zona Orti realizzato dall’Università. Che fine farà Palazzo Borsalino e come i giovani potranno beneficiare di questo spazio.

Barosini: Le categorizzazioni tra giovani e donne non le ho mai amate. Pongo al centro la persona prima di tutto. Ovviamente i giovani verranno interpellati e soprattutto verranno coinvolti prima. Palazzo Borsalino dovrà rimanere ateneo.

Abonante: Il discorso su Palazzo Borsalino deve essere connesso all’operazione di Confindustria sulla Casa del Mutilato. Abbandonare quindi quel palazzo è un peccato. Palazzo Borsalino non deve essere dimenticato ed è giusto e si può investire quindi su entrambi i luoghi. Non crediamo tanto in una università spinta e messa agli Orti in uno spazio solo della città.

Costantino:  Palazzo Borsalino deve rimanere sede universitaria il problema è che in questo contesto abbiamo visto crescere il polo universitario ma non i servizi connessi. Il ragionamento peraltro deve essere anche sull’immediato e non solo su quello che avverrà nei decenni perché ci sono mense che non funzionano e, per esempio, c’è il problema del caro affitti.

Cuttica: E’ possibile che gli interessi si spostino da Palazzo Borsalino al Campus universitario ma ci vorrà del tempo. Bisogna tuttavia cominciare con le cose, portarle avanti anche con chi utilizzerà il campus e quindi con i giovani in particolare. Il tema è avere uno sguardo verso il futuro e su Palazzo Borsalino si farà un ragionamento strada facendo.

DOMANDA 2: come valorizzar la produzione artistica, culturale e cinematografica

Abonante: Ogni iniziativa locale dovrebbe vedere il coinvolgimento degli operatori culturali locali. C’è un lavoro di rete da fare e c’è un lavoro da fare in termini più ampi di riapertura del teatro e di reperimento dei fondi culturali ai quali finora non è stato possibile accedere. Il Comune deve fare da regia dei tanti eventi in città.

Costantino: Siamo una città che è la porta di ingresso del Monferrato ma non abbiamo mai sfruttato questa possibilità. Dobbiamo lavorare a uno sportello turistico che faccia davvero marketing. Anni fa avevamo istituito l’Autozug ma è stata una grande  occasione persa che dimostra le potenzialità smarrite da Alessandria.

Cuttica: Un percorso che ha una valenza non indifferente. Si tratta di una questione anche di carattere diplomatico ma una città conquista posizioni se restituisce una buona immagine della città. Se in questi anni abbiamo sollecitato gli interessi o i servizi della Rai o di TV2000 vuol dire che abbiamo fatto qualche passo in più in questo senso. Se Roberto Giacobbo è arrivato per fare servizi sulla Cittadella qualche motivo ci sarà. Mi risulta infine che alcune produzioni siano interessate a girare riprese di film ad Alessandria e quindi il lavoro in questo senso è stato buono.

Barosini: Location per produzioni artistiche ne abbiamo, come la Cittadella, per citarne una. Probabilmente vendiamo poco questi prodotti e dobbiamo vendere meglio la città. Vorrei in questo senso creare una scuola di recitazione professionale: uno dei miei sogni.

DOMANDA 4: Teatro comunale. La bonifica dal 20123 al 2016 è stata la più grande bonifica di un teatro in Europa. Poi c’è stata la riapertura delle sale Zandrino e Ferrero, successivamente rimaste inutilizzate. Quali tempistiche prevedete per la riapertura e come pensate di recuperare le zone vicine come i giardini.

Costantino: Sta particolarmente a cuore anche a noi la riapertura del teatro. E’ nel nostro programma questa riapertura anche perché una città senza teatro è una città senza anima. Vedere l’abbandono di quel complesso fa male al cuore. Occorre recuperare quello spazio e così anche i giardini che devono essere restituiti alla comunità.

Cuttica: Spero faccia piacere sapere che la commissione che si occupa della valutazione dei progetti per il recupero del teatro abbia individuato i 5 progetti più qualificati. A luglio verrà scelto il migliore. Le sale Ferrero e Zandrino sono state chiuse perché avevano costi di gestione altissimi. In inverno occorreva far andare l’impianto in tutta la struttura. Noi volevamo il recupero dell’intero complesso e soprattutto avere una capacità di gestione che fosse sostenibile.

Barosini: Il teatro non deve solo tornare come prima ma anche ospitare una scuola di recitazione e il concorso Pittaluga. Questo discorso però va inserito in un progetto complessivo che preveda un lavoro su tutto il quadrilatero: piazza Garibaldi libera dalle auto, il recupero dei giardini e il miglioramento viabile della stazione. Io tempo fa chiesi al dirigente di alimentare fondi per mantenere vive le sale, le somme non erano ingenti ma non venne fatto.

Abonante: Tra il 2013 e il 2016 venne fatto un lavoro importante delle persone, di bonifica, di Anna Tripodi e soprattutto dei lavoratori del teatro. Il tema oggi è che tipo di domanda e di offerta di cultura abbiamo in questa città. Il fatto che ci siano 5 progetti di recupero selezionati è positivo ma rischiano di essere scollegati dalla realtà. Dobbiamo capire che tipo di progettualità possiamo permetterci. Aprire il teatro è obiettivo di tutti ma valutando la sostenibilità con un confronto serio.

DOMANDA 5: Riqualificazione urbana. Molti comuni recuperano bastioni, ex caserme, per farne percorsi urbani e di riqualificazione. Sareste disponibili a concedere gratuitamente spazi per progetti di riqualificazione urbana?

Cuttica: Sul tema della fruibilità a vantaggio di associazioni e altri enti un esempio calzante arriva da Forte Acqui con una partecipazione attiva di una parte della comunità. Non escludo che altri spazi possano essere oggetto di interessi di altre associazioni sempre che siano in grado di gestirle nel tempo.

Barosini: Mi sono occupato direttamente di alcuni siti e su Forte Acqui si è mossa una realtà strutturata. Negli ultimi scampoli del mio mandato ho lavorato per la piscina comunale e ho avviato buone trattative per risolvere questo problema. Se ci sono spazi disponibili è doveroso offrirli alla comunità.

Abonante: Si notano molte aree periferiche, aree verdi che sono in cattivo stato. Il legislatore ha fortemente innovato su questo campo. Ora è possibile affidare spazi a privati senza gara a fronte di progetti puntuali e precisi. Il rischio però è di andare un po’ a caso ed è quindi necessario identificare un gruppo di lavoro che gestisca la questione urbanistica a differenza di quanto avvenuto finora.

Costantino: Recuperare e riqualificare il patrimonio della città è un dovere però è logico che dobbiamo pensare che il pubblico, con le risorse che ha, non può risolvere i problemi. Sono d’accordo quindi sulla partecipazione del privato. Sono tuttavia convinto che la piscina comunale non verrà recuperata e non dobbiamo illudere le persone. Per la Valfré è evidente che ci sono contenitori importanti, già utilizzati durante il covid è che dimostrano di poter essere impiegate. Non dobbiamo però nemmeno prendere in giro le associazioni come accaduto con una di quelle di cui faccio parte, costretta a rinunciare ai locali per l’aumento del canone di affitto da parte del comune.

DOMANDA 6: PNRR e risorse a disposizione. Come impiegarle.

Barosini: Spero che ci sia trasparenza e legalità. Spero venga gestito da persone diverse rispetto a chi, tra dirigenti, tecnici, politici, è stato protagonista del pre-dissesto, dissesto, ecc.  Spero che questi fondi non siano gestiti da chi ha governato in questi 15 anni la città.

Abonante: I fondi dall’Europa possono e devono consentire di migliorare la situazione ambientale di Alessandria. Vogliamo sicuramente ridare a questa città il rapporto con i due fiumi. Riviverli offrirebbe la possibilità di fare uno scatto in avanti. Avremmo una città non solo più bella ma anche più vivibile. Con questi fondi potremmo davvero recuperare il rapporto con i fiumi e abbiamo già progetti interessanti che aspettano solo di essere rimessi al centro.

Costantino: Sono fondi europei che verranno pagati con interessi salati che saranno pagati dai nostri figli. Noi siamo contrari a questi fondi perché creeranno grossi problemi all’economia locale. Ci sono fondi europei invece che possiamo recuperare attraverso progetti. Finora l’Italia non ha sfruttato queste possibilità e vorremmo creare uno sportello funzionale a questo.

Cuttica: Sono fondi dall’importanza non indifferente. Sul piano della garanzia riguardo la correttezza dell’utilizzo di questi fondi posso dire che è stato varato un protocollo con la Guardia di Finanza che garantisce la trasparenza delle procedure. Condivido il discorso sul fiume e sulla fruizione da parte delle persone del percorso fluviale.

DOMANDA 7: Terzo Settore. Il rapporto Caritas parla di una situazione povertà accentuata dalla pandemia. Il ruolo del terzo settore rischia di non essere più sussidiario ma centrale e spesso sostitutivo rispetto al Pubblico. Quante risorse prevedete di investire per questo ambito e come intendete coltivare progetti a sostegno delle fasce deboli anche con tavoli di progettazione

Abonante: Noi abbiamo un tema che deve essere affrontato e cioè l’incremento della quota destinata al consorzio dei servizi sociali. Per noi è troppo bassa rispetto anche ad altri Comuni. Il terzo settore è fondamentale e il nostro ruolo di amministratori pubblici è di sostenere queste realtà.

Costantino: Due anni di pandemia hanno accentuato il disagio sociale e Alessandria ha un tessuto significativo che soffre. Un giardiniere mi ha mandato un whatsapp spiegandomi di aver perso il lavoro, come sua moglie, e per questo è andato a prendere una borsa alla Caritas. Lui è un insospettabile eppure ha bisogno come molti altri e questo dimostra la gravità del problema. Se ci sono mezzi per dare una mano la terzo settore devono essere adottati. Anche le istituzioni devono fare la loro parte. Questa città soffre e il sindaco ha un ruolo importante.

Cuttica: Se si reputa che le risorse che il Comune conferisce al consorzio socio assistenziale non siano sufficienti bisogna anche dire che noi abbiamo pagato un conto salato perché prima c’erano stati grossi ritardi nei pagamenti. Poi si dà quello che si può.  C’è chi ha dato anima e cuore, come l’assessore Pier Vittorio Ciccaglioni, per raggiungere determinati obiettivi. Le risorse, è vero, non sono ingenti, ma queste arrivano se ci sono maggiori introiti grazie a un miglioramento complessivo della crescita economica perché il Comune non fabbrica i soldi.

Barosini: Che il terzo settore si sia sostituito alle istituzioni è evidente. Se non ci fossero le associazioni di volontariato l’istituzione non avrebbe potuto ovviare a tante problematiche. Noi ad Alessandria abbiamo molte realtà come Anteas che fanno un gran lavoro.

DOMANDA 8: Mobilità. Quale idea di Alessandria ideale avete per pedoni e ciclisti e più in generale per una città intelligente dal punto di vista della mobilità? Siete favorevoli alla chiusura del centro?

Costantino: sì

Cuttica: sì ma realizzata in modo razionale.

Barosini: favorevole

Abonante: sì

Come pensate di implementare qualità servizio pubblico locale e come incentivarlo?

Costantino: Siamo in ritardo anni luce sulla questione vivibilità e sicurezza urbana. Dobbiamo iniziare a fare una scommessa e immaginare una città con occhi diversi dove passeggiare non sia un pericolo. Pensiamo che la città abbia bisogno di sperimentazioni e non possiamo pensare che la città sia governata dai commercianti. Ad esempio dobbiamo introdurre il senso unico in corso Acqui.

Cuttica: Non mi piace che qualcuno si arroghi il diritto di definire una città intelligente. Il problema non è se la scelta in sé sia bene o male ma come realizzarla. Occorre costruire un percorso razionale condiviso con i commercianti. Bisogna dimostrare quali benefici deriverebbero da un cambio del genere perché la cosa più difficile è cambiare le abitudini. Occorre arrivare allo stesso obiettivo ma con un percorso condiviso,

Barosini: Sono favorevole alla chiusura del centro con accorgimenti sui parcheggi o il miglioramento di strutture come quella di via Parma. Su progetti significativi e impattanti è utile confrontarsi. La strada da percorrere è quella di una mobilità sostenibile ma ormai il tempo è maturo e la sfida va colta. Dobbiamo fare un piano urbano del centro che porti a risultati che in altri comuni sono già arrivati.

Abonante:  Il convegno dell’associazione Amici delle bici è stato chiamato giustamente “Città intelligente” per individuare scelte giuste, peraltro riprendendo un altro progetto, del Comune, chiamato Smart City. Il tema qui però è ridurre l’uso delle auto per migliorare la qualità della vita. Questo avviene solo con investimenti sui mezzi pubblici. Noi sosteniamo la conurbazione e cioè il mettere insieme più città vicine per avere maggiori risorse e rispondere alla domanda di mobilità dei cittadini.

DOMANDA 9: Ambiente. Ci preoccupano il polo logistico Amazon  e Pam e l’impatto che questi insediamenti comporteranno.

Cuttica: Noi siamo favorevoli a questo insediamento. Noi dobbiamo creare opportunità di lavoro e il tema della logistica è fondamentale. O si inizia un percorso o siamo fermi a 20-30 anni fa, ai campi di patate e senza o ti di lavoro.

Barosini: Un imprenditore che venga a investire non va mandato via. Soprattutto se imponente. Però è vero che dove si debba insediare lo decide il sindaco o la comunità per salvaguardare il territorio e la salute.  I nostri due consiglieri comunali in carica nella votazione di qualche giorno fa non hanno partecipato al voto e quindi hanno interpretato il nostro pensiero: il luogo dell’insediamento spetta all’amministrazione.

Abonante: Se dovessi guidare la prossima giunta farei di tutto per tornare indietro sulla logistica di Pam, in modo nettissimo. Non può passare la caricatura che essere contrari vuol dire essere contrari al lavoro. Il tema è spiegare cosa sia lo sviluppo che va accompagnato alla parola “sostenibilità”. Esistono altri esempi di aree produttive all’interno delle tangenziali, a ridosso delle case? Non mi pare proprio. Perciò spero che il contenzioso tra Provincia e Comune porti alla cancellazione di questa decisione profondamente sbagliata.

Costantino: Nessuno dice che siamo contrari a insediamenti industriali. Devono solo essere messi in posizioni strategiche e adeguate. Non possiamo inserirli per fare interessi di pochi o di qualcuno. Se dobbiamo parlare di sviluppo della città dobbiamo farlo con i cittadini.

DOMANDA 10: Onu e OMS hanno sancito la non pericolosità di hashish e marijuana. Gli enti locali non hanno potere ma hanno la possibilità di fare pressione. Sosterreste la legalizzazione di queste sostanze?

Barosini: Se le organizzazioni  parlano di non pericolosità io non ho motivo per ostacolarla.

Abonante: Non sono un proibizionista e quindi sono a favore. Chiedo però che si ponga in maniera evidentissima la questione della guerra che dobbiamo fare alle mafie che gestiscono questi traffici. Il vero tema è fare la guerra al traffico di queste sostanze. Noi possiamo intervenire con le Asl e incentivare progetti educativi sul consumo di queste sostanze.

Costantino: E’ un problema serio che prevede varie visioni. Sicuramente la regolamentazione è un dato su cui elaborare un’idea ma il discorso è di un altro tipo perché in campo sanitario queste sostanze vengono già usate. Dobbiamo lottare sicuramente contro chi traffica e fare politiche di educazione tra i giovani.

Cuttica: Non intendo dare giudizi morali rispetto a questo tema. Non ho giudizi morali a riguardo. Una riflessione va fatta ma non in termini morali semmai concreti. L’uso terapeutico è un conto ed è ragionevole e accettabile, mentre come sia possibile controllare un uso indiscriminato questo non lo so. La storia tuttavia ci insegna molto come per esempio la Guerra dell’oppio in Cina e quanto quella sostanza abbia creato un problema di dipendenza quando era liberalizzata.

DOMANDA 11: Come intendete far rispettare il diritto alla libera scelta delle donne e come valutate i 400mila euro della Regione per le associazioni Pro Vita.

Abonante: Io spero che questa decisione della Regione venga revocata. 400 mila euro della Regione alle associazioni pro vita è una assurdità, non riesco a trovarne la ragione. I soldi potevano essere destinati alle Asl per le attività dei consultori. Faccio notare che il sindaco ha un grande ruolo all’interno delle Asl e può dire che una cosa del genere non deve passare.

Costantino: Assurdo concedere questi soldi alle associazioni pro vita. Le donne devono essere garantite anche nei ruoli importanti.

Cuttica: La Regione ha fatto una scelta, quella di finanziare le associazioni pro vita. Ci possono essere persone che hanno punti di vista diversi. Il mio punto di vista non è né pro uno né pro un altro.

Barosini: Bisogna rispettare la persona. Quando si entra nella scelta individuale che sia di una donna o di una persona è giusto rispettare le sensibilità di ognuno. I consultori hanno sicuramente necessità di una maggiore capacità di funzionare.

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