Autore Redazione
giovedì
3 Settembre 2015
22:00
Condividi
Politica - Alessandria

L’edilizia alessandrina dimostra “come si fa”. Meno costi per le imprese e più benefici in busta paga per i lavoratori

L’edilizia alessandrina dimostra “come si fa”. Meno costi per le imprese e più benefici in busta paga per i lavoratori

ALESSANDRIA – Primi in Italia, il Collegio Costruttori Ance e le associazioni artigiane Cna e Confartigianato per la parte datoriale e i sindacati di categoria Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Alessandria hanno sottoscritto un contratto integrativo che alleggerisce i costi per le imprese edili e, al contempo, aumenta le prestazioni a vantaggio dei lavoratori. Dietro questo risultato non c’è alcuna magia, ma un lungo lavoro di razionalizzazione “di ogni spesa possibile“, da quella per telefoni e carta fino al blocco del turn over. Risparmi che le parti hanno deciso di ridistribuire a imprese e lavoratori attraverso un percorso di confronto, e in alcuni casi di scontro, durato svariati mesi e che ha trovato la sua sintesi nell’integrativo sottoscritto giovedì. Un accordo che innanzitutto riduce i costi a carico delle imprese di circa il 6% e, al contempo, implementa le prestazioni della Cassa Edile a vantaggio degli oltre 5000  lavoratori del settore. L’integrativo, infatti, conferma fino al 30 settembre 2018 il premio di produttività fino al massimo del 4% e, in più, adegua diverse indennità per i dipendenti. In busta paga, dal 1 ottobre 2015, gli edili vedranno ad esempio salire la retribuzione oraria sostitutiva di mensa da 0,30 a 0,35 centesimi e la diaria di trasferta da 0,15 a 0,17 euro al chilometro. I lavoratori avranno poi anche la piacevole sorpresa dell’aumento del massimale di copertura per le prestazioni sanitarie già riconosciute e la conseguente riduzione della spesa a loro carico.  Sale, infatti, il rimborso delle spese sostenute per protesi odontoiatriche, ortopediche, acustiche e oculistiche, incrementato da 750 a 1.080 euro e scende così dal 50 al 40% la quota a carico del lavoratore. Aumentano poi anche gli assegni di studio  per la scuola media inferiore (da 200 a 250 euro), per le superiori (da 300 a 350) e per l’Università (da 820 a 850 euro). Particolare attenzione è poi posta alla formazione professionale e alla sicurezza, con la previsione di contributi per il cofinanziamento di corsi per i dipendenti e la conferma del ruolo dei Rappresentanti Territoriali dei lavoratori per la sicurezza.

 

L’integrativo, hanno spiegato soddisfatti Roberto Mutti per Ance, Giorgio Bragato per Cna, Adelio Ferrari per Confartigianato e i segretari provinciali di Feneal, Filca e Fillea, Tiziana Del Bello, Pierluigi Lupo e Massimo Cogliandro “è la sintesi di quanto di meglio si poteva fare con le risorse a disposizione“. La crisi del settore, hanno ricordo, è tutt’altro che finita, nonostante la lieve ripresa registrata nel primo semestre dell’anno. Anche se alcuni indicatori sono tornati a salire, dopo sette anni di caduta in picchiata non si può certo parlare di ripresa. La “svolta” può arrivare, ma solo da “scelte forti” che ancora nessuno sembra aver avuto “il coraggio” di prendere. Anche a livello regionale troppo si è tergiversato per arrivare a un’intesa nel settore e così, dopo aver atteso invano, il mondo edile della provincia ha deciso di fare da sé. Bruciando il resto del Paese, sindacati e parte datoriale hanno dimostrato che “una contrattazione unitaria che vada a beneficio del territorio è possibile”.

Tatiana Gagliano 

Condividi