Autore Redazione
venerdì
9 Dicembre 2022
11:37
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Politica - Alessandria

Ivaldi (Alessandria Civica) sollecita Abonante: “Chieda la convocazione della conferenza dei sindaci Asl”

Ivaldi (Alessandria Civica) sollecita Abonante: “Chieda la convocazione della conferenza dei sindaci Asl”

ALESSANDRIA – “Il sindaco di Alessandria chieda la convocazione della conferenza dei sindaci del distretto Alessandria-Valenza dell’A.S.L. di Alessandria così da discutere possibili interventi da attuare, promuovere un’azione attiva dei sindaci del nostro territorio nelle sedi opportune per migliorare la programmazione delle politiche sociosanitarie e investire correttamente le risorse in programmi di prevenzione e cura in favore della salute dei cittadini della nostra Comunità“. Questa la sollecitazione di Alessandria Civica che, attraverso il capogruppo Gianni Ivaldi, ha promosso una mozione dedicata al “governo e programmazione delle politiche socio-sanitarie”.

“La politica si deve riappropriare di questi temi e non lasciarli più solo ai tecnici” ha sottolineato lo stesso Ivaldi a Radio Gold “è da circa 3/4 anni che la conferenza dei sindaci Asl non viene convocata. Già a ottobre avevo firmato una mozione riguardo le carenze del Pronto Soccorso. I gettonisti non possono rappresentare una soluzione definitiva, visto che si abbassa l’offerta qualitativa”.

Secondo Ivaldi occorre “ripensare il welfare locale. I bisogni delle persone sono cambiate, non si può restare ancorati al passato. Occorre andare oltre l’emergenza, prendendo in carico il paziente ma con politiche sanitarie che favoriscano la sua autonomia”.

Ad oggi, ha aggiunto l’ex presidente del Cissaca ed esponente della maggioranza “occorre rivolgere l’attenzione alle persone anziane. Il 27% delle persone anziane del nostro territorio ha più di 75 anni. Bisogna investire sulla domiciliarità, migliorando la nostra offerta. Alessandria, tra l’altro, è un Comune esteso e, purtroppo, non mancano casi di isolamento. Basti pensare alla Fraschetta, dove vivono oltre 500 persone anziane over 80. Occorre combattere anche la povertà relazionale”.

Tanti i campi dove, secondo Ivaldi, serve investire di più: Nella neuropsichiatria infantile, nell’assistenza ai caregiver, nella psichiatria, in progetti personalizzati per chi è affetto da disabilità cognitive, oltre che sulla prevenzione dei disagi minorili e, infine, sul miglioramento delle liste di attesa, con molte persone che si trovano costrette a fare riferimento ai privati”.

“C’è poi” ha aggiunto Ivaldi “la cronica criticità della medicina territoriale. Molti medici di famiglia sono andati in pensione e altri andranno in pensione nei prossimi mesi. Si rischia di alzare la soglia di 1500 pazienti a medico. Il Pnrr rappresenta una importante opportunità, con risorse per infermieri e case di comunità”.

“Per quanto riguarda il Cissaca, il consorzio che ho avuto l’onore di presiedere, si è arrivati, finalmente, a un importante traguardo: la corrispondenza tra l’ambito di coesione sociale e il distretto sanitario, un fattore che consente una miglior programmazione e metodologia di verifica. Tutto però dipende” ha concluso Ivaldi “dalla convocazione dell’assemblea dei sindaci Asl che, a mio avviso, dovrebbe avvenire almeno una volta al mese”

Di seguito il testo completo della mozione firmata da Alessandria Civica: 

Considerato che sul nostro territorio l’ambito sociale corrisponde al distretto sanitario con l’entrata nel C.I.S.S.A.C.A. dei sei comuni del valenzano a partire dal 1 luglio 2022 attraverso una convenzione

Considerato necessario e urgente che i due ambiti interagiscano sinergicamente al fine di programmare le attività ed offrire servizi socio-sanitari di qualità

Considerata fondamentale e strategica per il nostro Ente avere una visione d’insieme, dei fabbisogni territoriali di salute e di definire un’adeguata programmazione distrettuale

Considerato

che circa il 27% della popolazione alessandrina ha superato i 65 anni

la dimensione territoriale della nostra città

che di fronte alla complessità dei bisogni, la situazione clinica è spesso aggravata dalla povertà e dall’isolamento sociale

le tante persone con più di ottant’anni che vivono da sole sul nostro territorio e necessitano sostegno per continuare ad essere autonome

che l’impoverimento crescente porta molte famiglie a rinunciare a curarsi

Considerata

la necessità di offrire un servizio di neuropsichiatria infantile ed un maggiore sostegno psicologico ai caregivers

l’area, poco sostenuta, della salute mentale territoriale e le difficoltà di valutazione in merito

la necessità di fare prevenzione sul disagio minorile e giovanile e di una maggiore interazione fra i soggetti istituzionali, del terzo settore e di una condivisione di percorsi progettuali

le lunghe liste di attesa per esami e visite specialistiche presso strutture pubbliche o in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale

Considerato

che spesso la prestazione prevale sulla cura, sulla reale presa in carico congiunta della persona fragile e che vi è la necessità di offrire e potenziare servizi socio-sanitari domiciliari adeguati per prevenire l’ospedalizzazione e per garantire la dimissione assistita

la carenza della medicina territoriale, dove il pronto soccorso è la porta alla sanità, quando il suo intervento sarebbe necessario solo in casi d’urgenza

che molti medici di medicina generale stanno andando in pensione, altri andranno il prossimo anno e in molte aree manca un adeguato turnover

il DM 77/2022 “nuovi modelli standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel SSN ”

che il P.N.R.R. prevede cambiamenti innovativi come la figura di infermiere di Comunità, le case e gli ospedali di Comunità e le equipe sociosanitarie di distretto. Non si conoscono, però, i tempi, i luoghi dove realizzarli e con quale personale, considerata la carenza

Il piano nazionale della non autosufficienza, che prevede la costituzione in ambito territoriale dei punti unici di accesso (PUA) per la presa in carico delle persone non autosufficienti

Considerato
il ruolo dei sindaci nel nostro consorzio socio-assistenziale e nei comitati A.S.L., di cui Alessandria è il comune capofila

Ritenuto

che vi sia la necessità di ripensare il welfare locale con momenti di confronto, di elaborazione di pensiero, di progetti e servizi integrati di qualità

che la conoscenza dei bisogni e del rapporto con territorio, la costruzione di relazioni e la condivisione di esperienze, progetti, decisioni siano elementi fondamentali per fare Comunità, per offrire qualità della vita e costruire futuro

che le cure primarie e i servizi territoriali abbiano di fronte la grande sfida di riuscire a fornire risposte adeguate a bisogni di salute complessi, soprattutto a quelli legati all’invecchiamento della popolazione e alle prevalenza delle malattie croniche

che le strutture di base debbano, quindi, attrezzarsi diversamente e ripensare la loro organizzazione. Non sarà solo la tecnologia a trainare l’innovazione, come avviene nelle discipline specialistiche, bensì le scelte di politica socio-sanitaria, la preparazione e la dedizione dei professionisti

che sia necessario e urgente investire maggiormente nell’assistenza territoriale, nel fare sistema e nella domiciliarità. La casa è il primo luogo di cura, va sostenuta una presenza efficace sul territorio con assistenza domiciliare, sostegno alle famiglie e con la telemedicina. La residenzialità diventa necessaria, quando la casa e il sostegno non sono più adeguati. Sono, altrettanto, importanti servizi di qualità di quartiere e una visione aperta della società, valorizzando il capitale umano e sociale

Il Consiglio Comunale impegna il signor Sindaco e la Giunta entro trenta giorni dall’approvazione di questo documento:

– ad attivarsi per far chiarezza in merito alle considerazioni e preoccupazioni espresse

– a chiedere la convocazione della conferenza dei sindaci del distretto Alessandria-Valenza dell’A.S.L. di Alessandria al fine di discutere possibili interventi da attuare, promuovere un’azione attiva dei sindaci del nostro territorio nelle sedi opportune per migliorare la programmazione delle politiche sociosanitarie e investire correttamente le risorse in programmi di prevenzione e cura in favore della salute dei cittadini della nostra Comunità

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