23 Ottobre 2015
09:36
Casale: il Comune rinnova la richiesta di escludere dal patto di stabilità le spese per la bonifica
CASALE – Si è riunito per la seconda volta a Palazzo San Giorgio il Comitato di garanzia per il monitoraggio, l’informazione e la comunicazione sulla lotta all’inquinamento da amianto, presieduto dal sindaco Titti Palazzetti, e composto dal Prefetto, dal direttore dell’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale), dal direttore del Centro sanitario amianto e dai rappresentanti dei Comuni del territorio, dei sindacati, di Afeva (l’associazione dei famigliari vittime amianto) e degli ordini professionali. Il Comitato si propone di creare una rete di informazione e comunicazione con i cittadini, e garantirà la massima trasparenza e accessibilità alle azioni intraprese nella lotta all’amianto. Erano presenti i parlamentari eletti in provincia: il senatore Daniele Borioli, e gli onorevoli Cristina Bargero e Fabio Lavagno.
La riunione è stata l’occasione per fare il punto sui finanziamenti alle bonifiche in corso. Per garantire che le spese a carico del Comune non siano comprese nel Patto di stabilità anche per gli anni a venire, il sindaco ha avuto una serie di incontri con esponenti del governo nazionale e regionale. A Casale Monferrato, ha ricevuto il vice ministro all’economia Enrico Morando, che ha garantito il suo impegno diretto e una “volontà ferma” per appoggiare la richiesta dell’amministrazione comunale. Il sindaco ha chiesto, in particolare, di esonerare dal rispetto del Patto di stabilità non solo le spese in conto capitale, ma anche quelle in conto corrente (ad esempio per il personale e la riparazione dei mezzi).
Alla vigilia dell’incontro con Morando, Palazzetti aveva avuto un colloquio con l’assessore regionale all’ambiente Alberto Valmaggia, che ha confermato la disponibilità della Regione Piemonte ad accelerare i tempi delle procedure di bonifica.
La necessità di tenere le spese per le bonifiche da amianto al di fuori del Patto di stabilità è stata rilanciata dal Sindaco al Ministero dell’ambiente. A Roma Palazzetti ha ottenuto anche di procedere con ordinanze per sollecitare le bonifiche da parte dei privati. A proposito di bonifiche, le “linee guida” del Comune di Casale Monferrato sono state considerate uno strumento eccellente di intervento, e saranno prese a modello in tutti gli altri “Siti di interesse nazionale” (le aree contaminate di grande estensione che hanno bisogno di bonifiche per evitare danni ambientali e sanitari).
Nel frattempo, al Comune sono arrivate circa 840 domande, in risposta al bando per le bonifiche da manufatti di amianto, garantite per un massimo del 50 per cento delle spese sostenute dai cittadini. Il bando ha avuto un grande successo: quasi 100 domande al giorno, per una spesa a carico del Comune prevista in circa 7 milioni di euro (il dato esatto potrà essere calcolato soltanto a bando chiuso, e dopo avere esaminato nel dettaglio tutte le domande pervenute).
«La grande risposta dei cittadini di Casale e del territorio casalese dimostra che c’è consapevolezza della necessità delle bonifiche – commenta Titti Palazzetti – Anche per questo dobbiamo cercare di snellire le procedure, che sono ancora troppo complicate. Completare le bonifiche è l’obiettivo più importante del mio mandato di sindaco».
Per quanto fatto finora, Casale Monferrato è comunque diventato un modello in Italia: «Ho partecipato di recente a convegni sulla lotta all’amianto a Pisa e a Firenze. Il nostro modo di procedere è stato portato ad esempio – aggiunge il Sindaco – Questo ci deve fare riflettere: Casale Monferrato non è soltanto la città dell’amianto ma della reazione all’amianto. Casale Monferrato ha le potenzialità per fare il salto e guardare al futuro. Dalla lotta all’amianto deve nascere un piano strategico di sviluppo del territorio, che punti sul turismo e sulla valorizzazione delle nostre eccellenze, culturali e enogastronomiche».