3 Maggio 2023
05:40
Siccità, Amag Reti Idriche: “La situazione si sta aggravando ma nell’immediato possiamo fare poco”
ALESSANDRIA – Non una emergenza imminente ma non si possono certo dormire sonni tranquilli. Si potrebbe riassumere così la situazione siccità ad Alessandria e nel territorio attorno al Comune capoluogo della nostra provincia, al centro delle ultime commissioni Sviluppo del Territorio e Sicurezza e Ambiente, stimolate da una mozione del Movimento 5 Stelle. In aula è infatti intervenuto il dirigente di Amag Reti Idriche Maurizio Fasciolo: “Nel 2022 non abbiamo riscontrato particolari problemi ad Alessandria, a parte qualche caso a Montecastello o Pietra Marazzi. Quest’anno la situazione si sta aggravando, abbiamo molti segnali negativi. I pozzi nel circondario si stanno abbassando, non sappiamo ancora valutare l’effetto di questo abbassamento, al momento, si spera nella pioggia che però non arriva mai. Dal sistema di monitoraggio e telecontrollo dei pozzi rileviamo una situazione non rosea ma non abbiamo segnali così critici. Ad Alessandria è stato rilevato un abbassamento ma non significativo. A Bergamasco, Oviglio, Carentino e Borgoratto, invece, la portata si è ridotta del 50%. Se la situazione resta così in questi Comuni occorrerà provvedere alla fornitura di acqua”.
Il dirigente della partecipata alessandrina ha poi fatto il punto sugli interventi previsti sul fronte approvvigionamento, tutti però a lungo termine: “Nell’immediato possiamo fare ben poco. Richiedono uno sforzo economico notevole, contiamo di portarli a termine non prima di 3/4 anni. Ci sono due progetti in pista: uno studio nella zona campo pozzi di Molinetto e uno a Predosa (ampliamento). A Predosa stiamo cercando di acquisire terreni. A Molinetto c’è uno studio preliminare e non abbiamo ancora verificato se c’è la disponibilità dei terreni. Amag Reti Idriche ha poi vinto il bando del Pnrr per il progetto volto a ridurre le perdite, con la ricerca delle fughe. La progettazione sarà ultimata entro maggio. Entro la fine di settembre saranno affidati i lavori che saranno completati entro la fine del 2025. Gli effetti benefici si avranno intorno a quel periodo”.
“Un tema importante che va affrontato in consiglio, prima della stagione estiva” ha sottolineato l’assessore Michelangelo Serra “un problema, quello della siccità, che impatta dal punto di vista agricolo e socio economico. Arpa sta lavorando nell’analisi degli effetti metereologici e dell’impatto idrogeologico. La crisi idrica nasce nell’estate del 2021, una stagione calda con poche piogge. L’autunno e l’inverno successivi furono caldi e con precipitazioni sotto la soglia. Nel 2022 la situazione è peggiorata, con la quinta primavera più secca da 65 anni e la seconda estate più calda, battuta solo dal 2003. Le piogge sono state scarsissime e a fine settembre si registrò il record negativo storico della portata dei fiumi da sempre. L’ultimo inverno è stato estremamente siccitoso. Il livello pluviometrico ha registrato nell’Alessandrino un calo del 62% rispetto alla media. La falda acquifera primaria a Bosco Marengo è scesa da 13.2 metri a 23 metri di livello. Non pesca più acqua, deve andare più in profondità. Con meno piogge, poi, nel polo chimico la concentrazione di sostanze inquinanti aumenta. Questo cambiamento del sistema metereologico del Piemonte non ci mette in sicurezza da eventi straordinari e violenti. Dovremo riuscire a mitigare questa crisi con investimenti importanti da parte della Regione su sistemi di accumulo, casse laminazione e aree controllo dei flussi dei fiumi”.
Presente in aula anche Paola Sacco, presidente di Confagricoltura Alessandria: “Abbiamo già rivisto i programmi di semina primaverile, privilegiando colture non irrigue e meno produttive. Oggi vengono utilizzati sistemi di irrigazione a basso consumo di acqua, il livello delle falde sta scendendo. C’è il rischio che la nostra provincia diventi non irrigua”.
Nel successivo dibattito non sono mancati gli attacchi della minoranza: “Nel 2017 ci fu una crisi idrica nell’Acquese e nella Langa Astigiana” ha sottolineato il capogruppo di Forza Italia Davide Buzzi Langhi, ex assessore alle Partecipate della scorsa consiliatura “Amag Reti Idriche trasportò acqua nei Comuni coinvolti. L’azienda gestì bene questa emergenza che fu attenuata. Oggi la nota dolente mi sembra proprio Amag Reti Idriche, una azienda che viene trascurata. Siamo molto preoccupati: dopo le dimissioni dell’amministratore unico (Paolo Ronchetti, ndr) oggi l’azienda è gestita dal presidente di Amag, Claudio Perissinotto. Bisogna subito correre ai ripari, si nomini al più presto un nuovo amministratore. Tra l’altro si è anche dimesso il presidente del collegio sindacale. Insomma, non sono ancora state sostituite le due cariche più importanti. L’unico strumento che il Comune ha a disposizione contro la siccità è Amag Reti Idriche, una azienda deve prendere decisioni importanti, a fronte dei 20 milioni di euro erogati da Intesa Sanpaolo per le opere sul territorio. A nostro avviso sarebbe meglio privilegiare gli interventi sul campo pozzi di Molinetto, che avvantaggerebbe la nostra città. Rispetto all’agricoltura confido che il Comune possa stanziare fondi per aiutare gli agricoltori, quando le aziende soffrono servono contributi”.
“Il presidente Perissinotto sta lavorando per la risoluzione dei problemi” ha replicato l’assessore Serra “contributi agli agricoltori? Il Comune non può farsi carico di fondi provenienti da finanziamenti europei che vengono distribuiti dalla Regione. Possiamo sollecitarla a pensare a forme di sostegno agli agricoltori. La situazione può migliorare ma occorrerà coinvolgere anche la Provincia ed Egato 6, oltre a tutti i soggetti che possono intervenire dal punto di vista economico per prevedere soluzioni strutturali a medio termine, evitando così che questa situazione diventi un problema negli anni a venire. Come giunta ci impegniamo a portare avanti un percorso con gli altri enti per dare una mano nel fare progettazioni e nell’utilizzo di fondi per investimenti volti a mitigare il problema”.
“Non ci sentiamo rassicurati” la controreplica di Davide Buzzi Langhi “non ho sentito parlare di un piano, di una visione, di una metodologia di risoluzione di un eventuale problema. L’amministrazione dovrebbe essere sul pezzo. Ripeto: occorre indicare al più presto un amministratore unico di Amag Reti Idriche. Nel 2022 sono stati investiti i primi fondi col rifacimento della tubazione di via Dazio a Valle S. Bartolomeo ma ora si vada avanti coi grandi investimenti. Il Comune di Alessandria spinga per avviare i lavori a Molinetto e non a Predosa. In Amag Reti Idriche, poi, non si è ancora insediato il comitato di indirizzo, un organismo con all’interno due consiglieri comunali di maggioranza e uno di minoranza. Sarebbe importante poter contare su questo comitato. Anche stavolta si è scaricata poi la responsabilità sulla Regione: nel 2017 fu Amag Reti Idriche a contribuire ai costi di distribuzione dell’acqua. Il Comune si assuma le proprie responsabilità, non mi piace questo andazzo di demandare tutto alla Regione”.
“Un approccio preoccupante e sconfortante” ha sottolineato dalla maggioranza Gianni Ivaldi, capogruppo di Alessandria Civica “la situazione sarà più grave dello scorso anno. Auspico che ci sia un piano, non ho parole. Bisogna porre rimedio e fare il possibile, occorreva programmare un piano di interventi molto prima, non si può arrivare a maggio confidando sul fatto che lo scorso anno ad Alessandria non ci sono stati problemi”.
Emblematica la considerazione di Andrea Di Tullio, consigliere della lista Abonante per Alessandria: “Per poter contare sullo stesso approvvigionamento di acqua dello scorso dovrebbe piovere per trenta giorni consecutivi”.
Dai Moderati il capogruppo Diego Malagrino ha invocato una “ricognizione e una mappatura dei pozzi esistenti. Occorre capire su qual è la dispersione nelle nostre reti, se ci sono zone con una elevata dispersione delle tubature”.
“Ringrazio per questa commissione” le parole del capogruppo del Movimento 5 Stelle Francesco Gentiluomo “purtroppo il Governo e la Regione sono immobili, non stanno intervenendo. Abbiamo presentato questa mozione e siamo in attesa che il Governo faccia i suoi passi. La nostra mozione si basa su quattro punti. Innanzitutto promuovere, anche attraverso appositi tavoli istituzionali con tutte le autorità competenti in materia, politiche intersettoriali sulla gestione della quantità e della qualità dell’acqua per accrescere la resilienza dei sistemi di approvvigionamento idrico, di trattamento, di stoccaggio e di trasporto nonché dei sistemi di igiene, assicurando adeguate conoscenze ai fini decisionali e della corretta comunicazione ambientale. Al secondo punto l’adozione di iniziative volte a prevedere una ricognizione puntuale degli scopi delle principali captazioni idriche locali, anche in vista di piani di riduzione differenziata delle captazioni in caso di emergenza idrica quantitativa e qualitativa in funzione dell’utilizzo primario. Occorre poi valutare l’opportunità di richiedere analisi qualitative a campione della risorsa idrica emunta dai pozzi domestici in occasione di crisi idriche nel territorio comunale, al fine di verificare la sussistenza dei requisiti di potabilità delle acque. Infine bisogna promuovere campagne di sensibilizzazione volte a condividere in modo solidaristico e secondo principi di proporzionalità la necessità di riduzione dei consumi domestici e dei prelievi da parte di tutti i soggetti derivatori”.