Autore Redazione
giovedì
31 Agosto 2023
05:30
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Politica - Alessandria

Polemica sulla Casa delle Donne, Giustetto (Pd): “Trovata una soluzione legale a una situazione particolare”

Polemica sulla Casa delle Donne, Giustetto (Pd): “Trovata una soluzione legale a una situazione particolare”

ALESSANDRIA – Dopo la nota dell’assessore alle Politiche Sociali Giorgio Laguzzi nel giorno dell’ufficialità dell’assegnazione, dalla maggioranza in consiglio comunale Giulia Giustetto, consigliera del Partito Democratico, ha voluto fare alcune precisazioni ai microfoni di Radio Gold rispetto all’assegnazione dei locali dell’ex mensa Guala al collettivo Non Una di Meno. Sulla nuova Casa delle Donne, infatti, nel centrosinistra non è certo passata inosservata la presa di posizione del centro antiviolenza me.Dea, deciso a sollecitare “regole chiare, lecite e trasparenti, affinché tutte le associazioni possano partecipare ad “armi pari”.

“Innanzitutto ritengo anche io giusto fare chiarezza, come ha fatto me.Dea, rispetto alla definizione di centro antiviolenza, che deve rispettare una serie di norme” ha precisato Giustetto, esponente Pd con la delega ai rapporti con la Consulta Pari Opportunità “è giusto non confondere il concetto di violenza di genere e quello di discriminazione. Sono diverse anche le attività delle associazioni dedicate a questi ambiti. Medea è in primis centro antiviolenza riconosciuto, con professioniste che da tanti anni, anche in rete col Comune, fanno questo lavoro, unito a informazione, formazione e sensibilizzazione della comunità. Insomma, sono una vera e propria istituzione. Non Una di Meno svolge servizi come riportato nel progetto allegato alla convenzione, una attività di tipo culturale e divulgativa, non è un centro antiviolenza riconosciuto secondo la normativa. Attraverso una convenzione disciplinata al nostro regolamento comunale dei centri di incontro, Non Una di Meno ha depositato un progetto legato alla convenzione stessa”.

Giustetto ha poi risposto alle osservazioni di Lega e Fratelli d’Italia che, nelle rispettive interpellanze, hanno invocato chiarezza sul fronte economico e accennato a danni proprio dal punto di vista dei conti: “Nel corso dei 5 anni della scorsa consiliatura non sono state proposte soluzioni, la giunta Abonante, invece, ha trovato una soluzione che può essere un punti di partenza per altre realtà e progetti che hanno un risvolto sociale importante nella nostra comunità. Abbiamo un tessuto di volontariato composto da associazioni forte. A parte questo c’è un regolamento che disciplina l’associazione Welcome e il collettivo, hanno oneri di manutenzione e cura. Inoltre è prevista una quota di reintegro, le opposizioni dovrebbero conoscerlo. Danno economico? La minoranza fa il suo mestiere. Ripeto, tutto è disciplinato da un regolamento sul modello di altri cinque centri comunali di incontro che ci sono ad Alessandria. Tutta questa documentazione ha avuto parere di regolarità”.

L’esponente della maggioranza ha poi affrontato i temi sollevati da me.Dea che, in una nota, ha sottolineato il proprio rammarico perchè “la modalità gentile e rispettosa con cui ha chiesto, in 14 anni, locali dismessi di proprietà del Comune per la sede dell’omonimo Centro Antiviolenza non ha sortito ad oggi effetto alcuno”.

“Le realtà di me.Dea e Non Una di Meno sono diverse e i loro approcci sono diversi ha detto Giustetto “Questo è chiaro a tutti. Posso dire che il modo collaborativo di interagire con le istituzioni avvantaggia tutti,  soprattutto nell’interesse della comunità. Concordo con Laguzzi che la convenzione con Non Una di Meno rappresenta un punto di partenza. Si possono trovare soluzioni legali che rispettano le nostre norme e i regolamenti comunali per risolvere situazioni particolari. Abbiamo la massima apertura al dialogo con tutte le nostre realtà per trovare una soluzione rispetto agli spazi e alle esigenze delle associazioni. Lancio uno spunto: mi rendo conto che stiamo parlando di qualcosa molto lungo da affrontare ma ci sono molti stabili vuoti in città e non tutti appartengono al Comune, alcuni sono dei privati o di altri enti pubblici. Sarebbe bene, nel pieno della collaborazione, trovare una destinazione a questi spazi. Ricordo che c’era anche un disegno di legge fermo al Senato sui luoghi abbandonati, un testo che vuole dare spazi adeguati alle varie realtà. Mi rendo conto che è un ragionamento lungo con tante realtà e luoghi ed enti diversi dal comune, ma è un dialogo che bisogna cominciare a fare. Questo è un primo passo. Anche me.Dea lo ha riconosciuto, è stato compreso che si tratta di un punto di partenza. Le modalità di comunicazione di Non Una di Meno vengono scelte dal punto di vista internazionale, ne prendiamo atto, ma abbiamo trovato una soluzione legale, attraverso una convenzione col Comune. Questo è un esempio, non è un soggetto trattato in modo diverso rispetto alla legalità. La convenzione ha riportato tutto su un binario di legalità. Un ente comunale può trovare soluzioni che siano previste dalla legge. Si è trovata una soluzione a una situazione che aveva delle particolarità e peculiarità diverse rispetto ad altre, e ci si è trovati nelle condizioni contingenti di doverla completare in breve tempo. Non è escluso che si potranno creare convenzioni anche su più ampi progetti. Riconosciamo il valore sociale di tante associazioni con una apertura al dialogo e ai progetti in maniera collaborativa, non vogliamo escludere nessuno”. 

“Io in passato ho avuto ruoli nel consiglio direttivo di una associazione, Tessere le Identità. Ora sono una semplice tesserata” ha concluso Giustetto “le associazioni conoscono le difficoltà da affrontare per mantenere una attività, comprendono la necessità di trovare la soluzione”. 

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