25 Aprile 2025
16:30
25 aprile: nel suo discorso a Genova il Capo dello Stato Mattarella cita la strage della Benedicta
GENOVA – In occasione dell’80° anniversario della Liberazione il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha visitato la città di Genova. Nel suo discorso il Capo dello Stato ha rimarcato l’importanza della Resistenza ligure, ricordando anche la strage della Benedicta, l’eccidio di 75 partigiani avvenuto nell’aprile del 1944 nel Comune di Bosio, in provincia di Alessandria.
“Una regione, la Liguria, che, ricca di virtù patriottiche, tanto ha contribuito alla conquista della libertà del nostro popolo” ha sottolineato Mattarella “rendiamo onore alle popolazioni che seppero essere protagoniste nel sostenere e affiancare i partigiani delle montagne e delle città. (…) Tante le sofferenze e i caratteri originali della Resistenza ligure, solidamente collegata ai centri di Torino e di Milano e destinata, come essi, a soffrire sino in fondo la barbarie nazista e fascista. Con le stragi della Pasqua di sangue del 1944 alla Benedicta, di Fontanafredda di Masone, all’Olivetta di Portofino, a Costa Binella di Testico, alla Foce del Centa di Albenga, a Molini di Triora, Torre Paponi di Pietrabruna ove due sacerdoti vennero arsi vivi, a Ressora di Arcola. (…) Qui si sviluppa la maturazione politica di patrioti che sanno assumere, accanto alle operazioni militari di sabotaggio e di contrasto alle forze di occupazione, responsabilità di governo. Qui si collocano anelli di quell’arco di esperienze di “zone libere” che confermano la presenza sul territorio delle formazioni partigiane e la stretta relazione con le popolazioni”.
“L’aspirazione profonda del popolo italiano, dopo le guerre del fascismo, era la pace. (…) Il regime aveva reso costume degli italiani la guerra come condizione normale: non la guerra per la vita ma la vita per la guerra. La Resistenza si pose l’obiettivo di raggiungere la pace come condizione normale delle relazioni fra popoli. In gioco erano le ragioni della vita contro l’esaltazione del culto della morte, posto come estrema disperata consegna dalle bande repubblichine. a quei valori di integrità e coraggio delle persone che, anche qui, edificarono la Repubblica. Viva la Liguria partigiana, viva la libertà, viva la Repubblica”.
Foto tratta dal sito del Quirinale