Autore Redazione
mercoledì
9 Marzo 2016
04:32
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Politica - Alessandria

Il Comune non risponde al consigliere Locci sulla gara del teleriscaldamento e lui scrive al Prefetto

Il Comune non risponde al consigliere Locci sulla gara del teleriscaldamento e lui scrive al Prefetto

ALESSANDRIA – A distanza di due mesi il consigliere di minoranza Emanuele Locci ha invocato l’intervento del Prefetto di Alessandria per avere una risposta a proposito dell’interpellanza presentata lo scorso gennaio a proposito della gara del teleriscaldamento.

Il 19 gennaio, una volta chiuso il bando di gara, Locci aveva posto sette quesiti:

– se l’amministrazione non ritiene lesivo dell’interesse pubblico l’aver acquisito come importo delle spese per la predisposizione della proposta la cifra di 1.200.000 € richiesto dal proponente anzichè fare delle proprie valutazioni più congrue al valore del progetto e meno escludenti della concorrenza (da notare che la cifra viene da un documento di autovalutazione di Egea srl datato 22 maggio 2014, cioè 6 giorni prima che la proposta di project financing fosse presentata);
– se l’amministrazione ritiene nell’interesse pubblico non aver istruito il progetto da mettere a gara secondo proprie valutazioni tecniche acquisendo totalmente e senza apparenti correzioni la proposta presentata dal proponente;
– se non si ritiene che il bando sia illegittimo visto che gli importi a base di gara riportati nel bando risultano errati in quanto non corrispondono con gli analoghi importi indicati nel quadro economico (nel quadro economico il totale dei costi delle opere non comprende gli importi relativi agli oneri per la sicurezza di € 3.432.021,88);
– se il Comune ritiene legittima la proroga della scadenza del bando di gara tenuto conto che essa è arrivata per comunicazione del RUP senza alcuna motivazione nè alcuna determinazione dirigenziale;
– se non si ritiene sussistere un’incompatibilità di fatto nella partecipazione in associazione col proponente di AMAG S.p.A., di cui il Comune è proprietario al 74%, alla gara di cui lo stesso Comune di Alessandria è stazione appaltante;
– se è fatto noto all’amministrazione che nè la proponente nè AMAG hanno la certificazione SOA necessaria ad eseguire, direttamente o in subappalto, le opere previste dal bando;
– perchè l’apertura delle buste non è avvenuta il giorno successivo alla chiusura del bando di gara, come previsto nell’avviso.

“La mia interpellanza – spiega Locci – è volta “a conoscere i motivi e gli intendimenti della condotta dell’amministrazione su un determinato argomento” come prevede l’art. 57 c.1 del Regolamento del Consiglio Comunale e la sua formulazione non viola la legge, il solo motivo per cui potrebbe non essere ammessa alla discussione. Peraltro la non ammissibilità di un’interpellanza deve essere comunicata dal Presidente del Consiglio Comunale Mazzoni entro 5 giorni dalla sua presentazione mentre in questo caso la mia interpellanza presentata in data 19/01/2016 è stata dichiarata non ammissibile solo in data 04/03/2016 dopo aver richiesto un parere al Segretario Generale in data 11/02/2016, manifestando chiaramente un intendimento procrastinatorio da parte dell’amministrazione che, probabilmente, non intende rispondere e fare trasparenza sulle evidenti anomalie correlate al bando di gara del teleriscaldamento.”

Il consigliere Locci, oltre a mettere in evidenza il ritardo con cui Mazzoni ha dichiarato inammissibile l’interpellanza, ha sottolineato anche il ritardo con cui è giunto il parere del Segretario Generale. “Quasi un mese per fornire un parere che non è assolutamente pertinente con le mie richieste – afferma Locci – in quanto copia pareri che riguardano l’accesso agli atti di procedure di gara aperte e nulla hanno a che vedere con il legittimo diritto di un consigliere comunale di conoscere i motivi e gli intendimenti della condotta dell’amministrazione nella redazione di un bando di gara chiuso. Sembra che il Segretario Generale neanche abbia letto la mia interpellanza.”

Il consigliere Locci ha scritto a Mazzoni ed ai Presidenti dei Gruppi consigliari biasimando il tentativo dell’amministrazione di non fare chiarezza riguardo al bando di gara chiuso per l’affidamento di un sistema di teleriscaldamento, chiedendo di iscrivere all’ordine del giorno del consiglio comunale la sua interpellanza affinché ne venga data pubblica risposta. “Nel caso alcuni punti della mia interpellanza violassero la legge – dice Locci – dovrebbero essere dichiarati non ammissibili i singoli quesiti con un puntuale parere del Segretario Generale che sia pertinente al dettato regolamentare dandone motivata spiegazione, ammettendo tutti gli altri. Il fatto è che i quesiti sono tutti ammissibili perché non violano nessuna legge visto che fanno riferimento ad un bando di gara chiuso e non sono volti ad accedere agli atti delle singole offerte dei partecipanti. Ci sono dunque tutti gli estremi per supporre la malafede nel non ammettere questa interpellanza.”

La lettera di Emanuele Locci al prefetto di Alessandria Romilda Tafuri è solo l’ultima tappa di questa vicenda. “Si tratta di un progetto da quasi 100 milioni di euro con troppi lati oscuri – conclude Locci – ed i cittadini meritano la massima trasparenza.”

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