Autore Redazione
mercoledì
14 Settembre 2016
22:00
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Politica - Alessandria

Il Sappe torna a lanciare l’allarme sulla carenza di personale nel carcere di Alessandria

Il Sappe torna a lanciare l’allarme sulla carenza di personale nel carcere di Alessandria

ALESSANDRIA – Il Sappe, Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, è tornato a lanciare con forza l’allarme sulle difficoltà dei baschi azzurri al lavoro nelle carceri di Alessandria e Asti. Il sindacato, tramite il segretario regionale Vicente Santilli, ha richiamato l’attenzione delle istituzioni in particolare sulla carenza di personale nell’istituto carcerario alessandrino. A fronte di una dotazione organica di 243 agenti, la Casa di reclusione di Alessandria va avanti grazie al lavoro di 152 baschi azzurri. “Troppo pochi” ha denunciato il sindacato, per garantire un’adeguata sorveglianza alla tipologia di detenuti e per vigilare anche sulle “innumerevoli attività” che si svolgono in carcere. Conseguenza della mancata soluzione all’annoso problema della carenza di personale è “la lenta seppur inesorabile chiusura” di alcuni servizi: “il block house viene soppresso quasi quotidianamente e anche le attività annesse ai ristretti (come ad esempio i corsi scolastici) non possono essere garantiti per la costante carenza di personale”. Il Sappe auspica quindi “un intervento risolutivo” anche per il carcere di Asti, che vive una analoga situazione “non solo per garantire “l’efficienza” degli istituti, ha precisato il sindacato, ma anche “la sicurezza e il benessere” dei baschi azzurri “che da anni, con spirito di sacrificio e abnegazione, hanno accantonato i propri diritti nell’interesse esclusivo dell’Istituto“. Il blocco del turn over, ha evidenziato il Sappe, sta infatti generando un “Corpo di Polizia di soli ultracinquantenni, con il serio e fondato pericolo che la Polizia Penitenziaria non sia più in grado di assicurare il servizio istituzionale”. Una situazione resa ancora più pesante dal congedo, nel 2015, di oltre 1000 agenti. “Pretendiamo un urgente impegno dell’Amministrazione Penitenziaria Regionale” ha sottolineato il Sappe, ribadendo la propria disponibilità “a sedersi attorno a un tavolo” per trovare una soluzione “nell’esclusivo interesse della Polizia Penitenziaria“.

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