Autore Redazione
martedì
25 Ottobre 2016
05:16
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Politica - Alessandria

Penna e “i tardivi nostalgici del ponte Cittadella”

Penna e “i tardivi nostalgici del ponte Cittadella”

ALESSANDRIA – Da pochi giorni il ponte Meier unisce le due sponde del fiume Tanaro, ma la sua presenza ancora divide gli Alessandrini e il mondo della politica. Una delle frasi più sentite e risentite in questi giorni era: “bello il ponte nuovo, ma non avremmo dovuto abbattere il Cittadella”. Se i nostalgici del vecchio ponte, abbattuto nel 2009, si fanno sentire, Renzo Penna, consigliere comunale Sel, Sinistra Ecologia e Libertà, si chiede con una punta d’ironia dove fossero “quando vi era il tempo di difendere il Cittadella dall’accusa di essere stato causa dell’alluvione”. La battaglia di Penna per la preservazione del vecchio ponte era infatti cominciata nella seconda metà degli anni 90’ quando, da deputato dei Democratici di Sinistra, aveva spesso interrogato il Ministro per i Beni Culturali per evitarne l’abbattimento. Quasi vent’anni sono passati, e, a due giorni dal taglio del nastro inaugurale del nuovo Meier, Penna attacca di nuovo quel “ristretto gruppo di persone e associazioni, politicamente trasversali”, che hanno deciso e portato a termine l’abbattimento, prima, del ponte degli Orti, e poi del Cittadella sotto l’amministrazione Fabbio.

Il consigliere, citando una relazione, datata 1997, voluta dalla Procura della Repubblica sulle cause dell’alluvione del 1994, scagiona il ponte Cittadella. La stessa relazione avrebbe indicato nella casse di laminazione apportate a monte della città la soluzione per scongiurare nuove alluvioni, ma sarebbe stata ignorata dalle autorità competenti. Il succo del discorso, secondo Penna, è che per 20 anni si sarebbe scelto l’abbattimento di un ponte senza una reale necessità e con una approvazione bipartisan. Scrive: “Una volta abbattuto il ponte dalla giunta di centro destra – ma con l’assenso dei presidenti di Regione e Provincia di centro sinistra e il placet del capo della protezione civile – la realtà politica ha fatto sì che la nuova giunta comunale, nel 2012, riprendesse il progetto del Meier e lo portasse a compimento”.

Nella sua nota, infine, traspare un quesito importante: siamo ora al sicuro da un’eventuale alluvione? Poiché secondo l’Aipo (l’Agenzia Interregionale per il fiume Po) bisogna “realizzare un’importante area di esondazione poco prima dell’abitato cittadino”.

Giovanni Prati

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