Autore Redazione
mercoledì
2 Novembre 2016
23:00
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Politica - Alessandria

Elezioni Alessandria, Costantino (Cambiamo Alessandria): “Non siamo i soliti mestieranti, abbiamo idee per la città”.

Elezioni Alessandria, Costantino (Cambiamo Alessandria): “Non siamo i soliti mestieranti, abbiamo idee per la città”.

ALESSANDRIA – Vincenzo Costantino è il primo candidato sindaco ufficiale di Alessandria, uscito allo scoperto già la scorsa primavera. Non è di certo nuovo nel mondo della politica, con un più che decennale impegno nel PCI prima, nei DS poi – “un passato che non rinnego” – ma non nel PD di cui non ha mai gradito la fusione tra partiti dell’ex Ulivo. Ora però si presenta ai blocchi di partenza con una lista civica, Cambiamo Alessandria. Lo aveva già fatto nel 2012, con la lista Crescere Insieme (non era candidato sindaco), ma non andò bene anche perché “c’erano 15 candidati”.

Anche quest’anno si prospetta dura, e di questo Costantino ne è consapevole. “Non ho gli strumenti e i mezzi economici di cui dispongono i grandi partiti” ha spiegato a Radio Gold, “noi però ci proviamo, siamo una lista di cittadini liberi, lontana dai soliti mestieranti della politica. Sappiamo che è molto difficile, ma se trovassimo una convergenza con una coalizione che condivida i nostri stessi principi e progetti, allora sarebbe tutto più facile”.

Una squadra veramente “civica” dunque, con persone al di fuori della politica. “Ci sono operai, artigiani, imprenditori, cittadini attivi”, continua, “Cambiamo Alessandria si è costituita sui social network e da lì abbiamo avviato un percorso fatto di idee e di programmi, perché riteniamo che Alessandria vada gestita attraverso una democrazia partecipata: i cittadini devono essere coinvolti nel sistema decisionale”.

La lista è agli ultimi dettagli ma Costantino è al lavoro già da molti mesi e propone un programma pragmatico. “Purtroppo non possiamo sognare”, ha detto con tono dispiaciuto, “ma è il momento di lavorare sodo e partire dalle piccole cose”. Le piccole cose riguarderebbero panchine, illuminazione, riqualificazione degli spazi pubblici e dei parco giochi. Una politica che metta al centro del progetto i “problemi ventennali” delle periferie dimenticate, da San Michele a Cascina Grossa, passando per Valle San Bartolomeo, Cabanette, Lobbi e il quartiere Cristo. Costantino vuole dare voce a tutte quelle persone che “si sentono tagliate fuori”.

Azioni concrete”, insiste “sui trasporti, sulle strade, sul decoro urbano. Le idee non ci mancano”. Ad esempio, sulla Cittadella, Costantino propone di creare un campus regionale per la ricerca universitaria con vocazione internazionale. Oppure stimolare piccole movide giovanili per rivitalizzare le diverse zone della città. O ancora, e lo mette al centro del suo mandato, costruire un nuovo ospedale che rilanci Alessandria come città della salute con servizi sanitari e sociali integrati su prevenzione e cura. O presentare la città come meta turistica per giovani, adolescenti e bambini come “il progetto del parco delle idee e delle fantasie che ho visto nel Comune di Omegna, nel Verbano”. Rilanciare poi l’occupazione migliorando le aree industriali e proponendo sgravi fiscali alle aziende che assumono giovani. E apre alla massima trasparenza: “Con me Palazzo Rosso diventerà un palazzo trasparente. Chi lavora per la Pubblica Amministrazione non deve avere intrallazzi o affari nascosti. Troppi amministratoti rubano o se ne approfittano. Io con un cattivo amministratore non andrei mai a braccetto, sono una persona per bene che non vuole avere scheletri nell’armadio”.

 E intanto non lesina le critiche al centro-sinistra e a Rita Rossa. “Ho riletto il suo programma del 2012 in questi giorni”, chiosa, “se ha realizzato il 10% è tanto. Il mio giudizio è negativo perché non ha coinvolto i cittadini in tema di dissesto. Doveva aspettare e capire se c’erano i presupposti per rimediare come fatto in altre città. Invece l’hanno pagato i 100.000 alessandrini, mentre Fabbio e gli altri responsabili sono ancora ad amministrare. Io mi sarei affidato ad altri collaboratori”.

 “Ero contrario all’abbattimento del ponte Cittadella”, commenta poi sulla recente inaugurazione del nuovo Meier, “è sicuramente fastoso ma esagerato per la nostra città, non ha nulla a che fare con il centro storico e la Cittadella, io avrei speso quei soldi diversamente”. Sempre in tema di argomenti molto freschi, Costantino dice la sua sul Terzo Valico, i cui scandali recenti ne hanno minato lavori e credibilità: “Mi sono sempre opposto a quest’opera che non è prioritaria. Capisco l’esigenza di aprirci a nuove frontiere, si parlava molto del collegamento Genova-Rotterdam ma io non lo condivido a livello nazionale, perché andremmo a distruggere il nostro patrimonio territoriale. E, come detto in precedenza, i lavori devono essere per lo meno molto trasparenti”.

 Ma anche il commercio e la sicurezza sono quei temi che colpiscono nel profondo i cuori degli Alessandrini. Proprio sul commercio Costantino è decisamente critico: “Qualcosa pare si stia muovendo, ma molti commercianti sono stati restii a investire e aprirsi negli ultimi anni. A volte sento idee fantasiose, ma poi ognuno si chiude nel proprio orticello facendo orecchie da mercante. Occorre rivedere le politiche e spendere su qualcosa di concreto, magari con bonus per portare a casa la spesa. I commercianti non hanno fatto molto per uscire da questa crisi”.

 E sulla sicurezza: “È un problema che vivono molte città. Io voglio sicurezza, per esempio, per gli operatori sanitari che ogni giorno sono angustiati dai parcheggiatori abusivi di piazzale Berlinguer. Poi ovviamente bisogna capire che sicurezza vogliamo, perché nelle zone di maggior degrado basta creare i presupposti per una rivitalizzazione. Ma vediamo che anche i vigili sono pochi”.

 Costantino punta a creare una reale alternativa al centro-sinistra al governo, partendo dal basso, coinvolgendo i cittadini e attraendo quanti più movimenti civici possibili. Un’idea che lo accomuna con il M5S: “Mi è stato chiesto di farne parte, ma è una strada che ho scelto di non percorrere”.

Lo scopo è di creare un denominatore comune tra varie anime per il bene della città. “Apertura a 360°”, anche se rimane il punto interrogativo sul sodalizio tra lui e Gianni Ivaldi, leader dell’associazione Led, che negli ultimi anni si erano fatti promotori di eventi in comune. Un sodalizio che sembra essersi arenato, anche se Costantino non perde la speranza: “Aspetto una telefonata da alcune persone, forse devo essere io fare il primo passo, non so, ma mi piacerebbe un dialogo. Io e Ivaldi, persona seria, abbiamo preso strade diverse ma veniamo entrambi dal centro-sinistra. Mi auguro che gli intenti di alcuni anni fa possano rinvigorirsi per recuperare il tempo perduto”.

Gli scenari alessandrini restano ancora opachi, con i grandi partiti che ancora non hanno mostrato tutte le carte in tavola. Crescere Insieme e il suo candidato sindaco, Costantino, continuano però a muoversi. “Andiamo avanti con le nostre assemblee programmatiche e con campagne web”, conclude, “tra poco partirà il nostro tour tra le persone, cominceremo dalle periferie e presenteremo il nostro progetto per una città migliore, che possa competere con gli altri capoluoghi di provincia. Noi ci proviamo, siamo cittadini liberi, spero che i cittadini lo capiscano, altrimenti continueranno a votare i soliti mestieranti che ci hanno portato dove siamo oggi”.

 

 Giovanni Prati 

 

 

 

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