Autore Redazione
venerdì
27 Gennaio 2017
01:06
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Politica - Alessandria

Dopo le polemiche legate alla cava Clara e Buona il sindaco invia l’audio della commissione alla Procura

Il primo cittadino ha anche convocato una riunione tra Regione, ARPA, COCIV e Amministrazione Comunale per chiarire gli aspetti ambientali e procedurali della questione.
Dopo le polemiche legate alla cava Clara e Buona il sindaco invia l’audio della commissione alla Procura

AGGIORNAMENTO ORE 14.00 – Il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, in accordo con il presidente del Consiglio Comunale, Enrico Mazzoni, ha disposto l’invio alla Procura della Repubblica di Alessandria dell’audio integrale della Commissione Sicurezza e Ambiente del 23 gennaio scorso. La decisione è stata presa dopo l’esplicita richiesta del Movimento 5 Stelle, avanzata per far luce su quanto emerso durante quella seduta in cui era stata data notizia di un presunto taglio delle sponde che dividono la cava Clara e Buona dal fiume Bormida, provocando la fuoruscita delle acque. Nella relazione inviata da Arpa (si veda notizia seguente) viene sostenuto che il taglio effettuato riguarda il diaframma presente tra le due aree di scavo della cava e non ha interessato le sponde del Bormida. Da Arpa e Regione Piemonte sono pervenute relazioni di analisi positive che rassicurano sull’assenza di danni ambientali.”

Come precisato in una nota stampa il sindaco aveva comunque emesso un’ordinanza in cui si richiedeva la sospensione dei conferimenti fino a che non si fosse esclusa la possibilità di danni ambientali e che resta in vigore in quanto l’Amministrazione comunale richiede ulteriori rassicurazioni sulla tutela della salute pubblica, come la costruzione di un argine “di sicurezza” tra la Bormida e la Clara e Buona.

Per chiarire gli aspetti ambientali e procedurali della questione mercoledì è stata fissata una riunione tra Regione, ARPA, COCIV e Amministrazione Comunale che si terrà a Torino.

ALESSANDRIA – Bisogna partire da una relazione inviata a metà dicembre dal Cociv  per ricostruire quanto accaduto dalla Commissione Sicurezza e Ambiente di lunedì, convocata per fare il punto sull’alluvione di fine novembre ad Alessandria. Proprio ripensando a quel documento l’assessore all’ambiente Claudio Lombardi ha pronunciato le parole che hanno fatto sobbalzare il Movimento 5 Stelle.

Come spiegato dai pentastellati, il membro della Giunta “ha tranquillamente dichiarato che Cociv, nelle giornate successive all’esondazione, ha operato un taglio alle sponde che dividono la cava Clara e Buona dal fiume Bormida per permettere alle acque di defluire e di conseguenza anche a tutto lo smarino conferito fino alla fine di novembre“. Parole sentite anche dal Direttore di Aipo, Carlo Condorelli che nulla sapeva fino a quel momento di questa vicenda. Anche a fronte dello stupore del responsabile dell’Agenzia per il fiume Po, “verificheremo quanto detto dall’assessore“, ha detto poi a Radio Gold, il Movimento 5 Stelle di Alessandria nei giorni scorsi ha chiesto di trasmettere l’audio integrale della seduta alla Procura per fare chiarezza su quanto accaduto. I pentestellati si sono posti poi anche altri interrogativi. In particolare da quanto tempo l’amministrazione fosse “in possesso di quell’informazione” e perché non l’avesse comunicata “a chi di competenza“.

Per l’assessore Lombardi, però, quanto detto in commissione non era nulla che “gli Enti preposti” non sapessero già. Il Cociv , ha spiegato, aveva scritto di quell’intervento di ripristino proprio nell’atto inviato “per conoscenza” all’Assessorato all’Ambiente ma per obbligo proprio a “chi di dovere“. Quella relazione era stata infatti richiesta con l’ordinanza che a fine novembre aveva bloccato  i camion diretti alla cava. Quello che nel documento era indicato come il “taglio del setto di separazione tra le due aree di scavo per consentire il deflusso veloce dell’acqua invasatain commissione a quanto pare è però diventato “un taglio alle sponde che dividono la cava Clara e Buona dal fiume Bormida.

Sono la stessa cosa? “No” ha spiegato il Direttore di Arpa Alessandria, Alberto Maffiotti. La relazione del Cociv era stata inviata anche all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente che ha poi fatto “tutte le opportune verifiche“.”Abbiamo appurato che hanno tagliato la strada che separava le due aree di scavo interne alla cava per far defluire nel lago le acque che avevano inondato anche la zona, prima all’asciutto, dove avevano iniziato i conferimenti. Quindi non la difesa spondale né tanto meno un argine, che non si può assolutamente tagliare senza l’autorizzazione di Aipo“. Secondo l’assessore Lombardi, però, tagliando “il setto di separazione” si sarebbe tolta l’unica barriera che avrebbe potuto impedire all’acqua che aveva ormai raggiunto l’area dei conferimenti di rifinire nel fiume. “Nei giorni dell’alluvione – ha spiegato Lombardi – non c’era alcuna difesa spondale perché quel poco che il Cociv aveva costruito era stato distrutto dalla piena. Il lago era in comunicazione con il fiume e per questo dico che quel setto era come un argine in quanto avrebbe impedito all’acqua entrata nell’area dei conferimenti , e quindi potenzialmente inquinata, di rientrare nel lago e da lì in Bormida“.

Le analisi di Arpa, effettuate anche nel lago di cava, non hanno comunque riscontrato la presenza di “inquinanti oltre i limiti di qualità di legge” ha precisato Maffiotti. Questo, però, non fa cambiare idea all’assessore Lombardi. “Il taglio di quel setto a mio avviso non è un’azione lecita. Tutti gli Enti preposti hanno letto quella relazione, ognuno tragga le sue conclusioni. La mia io l’ho detta in commissione e la ribadisco“.

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