10 Marzo 2017
05:00
M5S: “altissimi livelli di amianto nelle acque sotto Clara e Buona”
ALESSANDRIA – Il Movimento 5 Stelle di Alessandria non abbassa la guardia su cava Clara e Buona. Da un mese i camion del Terzo Valico hanno di nuovo il via libera ai conferimenti ma le rassicurazioni arrivate dai tecnici a inizio febbraio non hanno cancellato le preoccupazioni dei pentastellati, anzi.
Ad allarmare ancora di più il Movimento 5 Stelle sono stati i risultati delle analisi effettuate da Arpa nei giorni dell’alluvione di fine novembre nei piezometri intorno alla cava al quartiere Cristo. Quei dati, finiti nel “mucchio” di documenti su cava Cava e Buona pubblicati sul sito del Comune, hanno evidenziato “un’altissima presenza di fibre di amianto nelle acque sotterranee con valori minimi di 60.795 fibre/litro fino al picco di 305.144 ” ha denunciato il capogruppo in Consiglio Comunale Andrea Cammalleri, affiancato dal consigliere comunale Domenico Di Filippo e dal candidato sindaco Michelangelo Serra.
La normativa non fissa limiti per la presenza di amianto nelle acque, ha precisato Cammalleri, ma per il Movimento 5 Stelle la concentrazione di fibre nelle acque sotterranee avrebbe comunque dovuto spingere il primo cittadino Rita Rossa a mantenere l’ordinanza adottata dopo l’alluvione di fine novembre e a sollecitare ulteriori accertamenti. “Preoccupante” era, del resto, anche lo sforamento dei limiti di legge di cromo (376 contro 150) e nichel (146 rispetto al limite di 120) riscontrato in alcuni campioni di terreno, ha aggiunto Cammalleri. “Ci sembra strano che nessuno abbia visto i risultati di queste analisi. Ci chiediamo perché il sindaco non abbia ritenuto necessario, ad esempio, chiedere ad Amag delle analisi specifiche sui pozzi di captazione delle acque della rete idrica che sono a poco più di un chilometro di distanza da cava Clara e Buona”.
Neppure per l’acqua dell’acquedotto le norme fissano limiti per la presenza di amianto, ha confermato il Direttore di Arpa Alberto Maffiotti, contattato da Radio Gold. I tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente stanno comunque effettuando analisi anche nei pozzi dell’Amag, oltre ad aver ripetuto i campioni nei piezometri intorno a cava Clara e Buona per verificare i dati raccolti durante i giorni dell’alluvione “quindi in una situazione particolare“. Obiettivo dei tecnici è infatti scattare una fotografia della situazione “prima dei conferimenti” in un’area che era già soggetta ad esondazioni e dove era stato portato anche materiale all’epoca dell’alluvione del 1994.
Il sito, hanno ricordato i pentastellati, “era già inquinato prima dell’arrivo dei camion del Terzo Valico” e quindi “le responsabilità” non sono tutte del Cociv ma proprio per questo l’amministrazione comunale avrebbe dovuto pretendere un’adeguata bonifica a Clara e Buona, prima di lasciare scaricare terre e rocce dei cantieri dell’Alta Velocità e non ignorare alcun segnale di inquinamento. “Soprattutto i dati sulla presenza di amianto nelle acque necessitano di approfondimenti perché anche se l’amianto non provoca danni se ingerito, gli alessandrini con quell’acqua potrebbero cucinare, innaffiare le piante. E una volta evaporata quell’acqua lascerebbe residui secchi anche di amianto”.
Il Movimento 5 Stelle, tramite il capogruppo Andrea Cammalleri, ha quindi presentato un’interpellanza al sindaco Rita Rossa “in quanto responsabile primario della salute dei cittadini“. Convinti che il primo cittadino abbia “ignorato i segnali di inquinamento riferibili ai terreni e soprattutto le concentrazioni così elevate di fibre d’amianto nei pozzi piezometrici”, i pentastellati hanno poi chiesto ancora una volta di chiudere il sito e bloccare i conferimenti, oltre a sollecitare analisi mirate da parte di Amag e iniziative per informare la popolazione, avvalendosi della collaborazione di Asl e Arpa.