Autore Redazione
giovedì
9 Febbraio 2017
05:00
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Politica - Alessandria

Riprendono i conferimenti del Terzo Valico a cava Clara e Buona

Il sindaco di Alessandria "costretta a ritirare l'ordinanza ma lavoriamo perché i conferimenti riprendano con maggiori strumenti di verifica e controllo"
Riprendono i conferimenti del Terzo Valico a cava Clara e Buona

ALESSANDRIA – Fermi da fine novembre, i camion del Terzo Valico si rimetteranno in moto in direzione Clara e Buona. Il sindaco di Alessandria questo giovedì ritirerà l’ordinanza che dall’alluvione ha stoppato i conferimenti nella cava al quartiere Cristo.

Rita Rossa, ha spiegato, è “costretta” a farlo. Venerdì scadranno i termini per l’iscrizione a ruolo del ricorso presentato dal Cociv e dalla sua il Consorzio ha una relazione tecnica che ha “svuotato l’ordinanza di ogni presupposto giuridico”.

Lo ha rimarcato anche il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, arrivato in Prefettura ad Alessandria insieme agli assessori Alberto Valmaggia e Giuseppina de Sanctis e al Commissario per il Terzo Valico Iolanda Romano.

L’ordinanza ha messo in moto “un meccanismo di controlli approfonditi da parte di tutti gli enti ha precisato il Governatore del Piemonte al termine del “confronto politico” richiesto dal primo cittadino, cui hanno partecipato anche  l’assessore all’Ambiente di Alessandria, Claudio Lombardi e il consigliere provinciale e presidente del consiglio Comunale di Alessandria, Enrico Mazzoni.

Siamo qui per garantire il massimo impegno e controllo ma non possiamo chiedere ai nostri dirigenti di applicare norme che non ci sono”

(Sergio Chiamparino)

In tutto 18 dirigenti e tecnici di Regione, Aipo, Arpa, Comune e Provincia di Alessandria hanno poi certificato “l’insussistenza di contaminazioni all’interno e a valle del sito in oggetto, passibili di rappresentare aspetti di pericolo per la salute pubblica ed in generale per l’equilibrio di corrette condizioni ambientali. La cava ha tutte le previste autorizzazioni e il materiale conferito, terre e rocce, non è classificato tra i rifiuti speciali perché la concentrazione di amianto è al di sotto dei previsti limiti di legge.

Siamo qui per garantire il massimo impegno e controllo ma non possiamo chiedere ai nostri dirigenti di applicare norme che non ci sono” ha puntualizzato Chiamparino. La Regione si è impegnata anche a “sedersi attorno a un tavolo” per cercare di rafforzare le disposizioni legate al principio di precauzione “ma gli uffici possono lavorare solo sulla base della normativa esistente”. 

Le leggi di oggi, quindi, non avrebbero dato ragione al sindaco. Tra qualche giorno, ha confermato il Prefetto Romilda Tafuri,  il Tar avrebbe comunque revocato l’ordinanza. A quel punto Rita Rossa e Comune sarebbero stati messi davanti al concreto rischio del risarcimento dei danni.

Nel giorno della resa brucia però nel primo cittadino di Alessandria “il paradosso di essere stata denunciata da un soggetto che dopo le note vicende giudiziarie ha perso “ogni credibilità” ma non “il titolo giuridico” per appellarsi al Tar.

La procedura di Commissariamento “è in corso” ha spiegato il Prefetto,  ma anche il Presidente della Regione Piemonte ha sollecitato qualche risposta più precisa “sul quando” si arriverà “alla fine di questo iter. “Noi facciamo tutti gli sforzi possibili per garantire la trasparenza ma il Cociv è un elemento di legittima preoccupazione per i cittadini” ha puntualizzato. Altrettanto “opportuno” ha aggiunto Chiamparino, spalleggiando anche in questo caso il sindaco Rossa, sarebbe poi capire “quando” l’Osservatorio Ambientale verrà effettivamente trasferito ad Alessandria, così come era stato deciso più di due mesi fa.

“Anche se non sono contraria all’opera non ho mai fatto venire meno il mio impegno e l’attenzione alla salute e alla tutela del territorio che amministro”

(Rita Rossa)

In attesa di queste risposte il Cociv potrà però rimettere in moto i camion. “Siamo comunque lavorando perché i conferimenti riprendano con maggiori strumenti di verifica e controllo” ha garantito Rita Rossa che mercoledì ha intanto fatto pubblicare sul sito del Comune di Alessandria la relazione dei tecnici e tutti i documenti relativi a cava Clara e Buona. Abbiamo chiesto maggiori controlli sui camion, di implementare le centraline per monitorare l’eventuale dispersione di fibre in atmosfera e anche l’installazione di display che permettano la verifica quotidiana da parte dei cittadini. Anche se non sono contraria all’opera non ho mai fatto venire meno il mio impegno e l’attenzione alla salute e alla tutela del territorio che amministro e questa ordinanza, andata oltre i termini di legittimità, lo dimostra. I sindaci  però sono lasciati soli perché non hanno strumenti sufficienti per affrontare problematiche così grandi. Per questo rimane fondamentale la credibilità di chi realizza l’opera perché diversamente anche comunicare tranquillità diventa complicato”.

La decisione del sindaco Rita Rossa mercoledì sera ha infatti subito provocato la reazione di Legambiente Ovadese, Legambiente Val Lemme, Pro Natura e Alessandria No Amianto dal Terzo Valico. In una nota stampa le associazioni hanno esortato il primo cittadino a non revocare l’ordinanza e discutere “subito la proposta di deliberazione sostenuta dalle firme di 2000 cittadini. Lo smarino del Terzo Valico “non deve arrivare nel territorio di Alessandria né altrove” hanno tuonato le associazioni, chiedendo ancora a sindaco e Giunta di mettere in atto “ogni iniziativa possibile” per fermare l’opera.

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