Autore Redazione
martedì
15 Marzo 2016
23:46
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Alessandria Calcio - Calcio - Alessandria

Alessandria: Loviso risponde a mister Gregucci. “Mi impegnerò ancora di più per velocizzare il gioco”

Alessandria: Loviso risponde a mister Gregucci. “Mi impegnerò ancora di più per velocizzare il gioco”

ALESSANDRIA – Parole da vero leader, in campo e fuori. Ai microfoni di Radio Gold, il centrocampista dell’Alessandria Massimo Loviso ha commentato il momento delicato dei grigi, sconfitti lunedì sera dal Cittadella. La sua gemma su calcio di punizione non è purtroppo servita a completare la rimonta contro la capolista, anche se ha riacceso la luce della speranza. “Sono entrato carico” ha detto Loviso “Avevo tanta voglia di giocare. Il mister mi ha detto di far giocare la squadra e prendere più palloni possibili. E’ quello che cerco sempre di fare. Peccato che il mio gol non sia servito per il risultato finale, che è la cosa principale.”

Il regista ha poi commentato le parole di mister Gregucci in sala stampa. A proposito del suo impiego il tecnico ha detto di volersi affidare all’ex Bologna soprattutto se i ritmi della partita sono bassi come è successo, ha aggiunto Gregucci, nelle gare di Tim Cup. “Sono sincero. Mi sembra una spiegazione un po’ banale” ha detto Loviso “Ma se il mister dice che devo aumentare i ritmi e che devo fare un diverso tipo di gioco io sono a disposizione. Sono pronto a velocizzare ancor di più il gioco per farmi dare più palloni possibili e smistarli alle punte. Mi metterò sotto per aumentare i ritmi e giocare ancora di più. Perchè giocatori di esperienza come me o Morero stanno giocando poco? Il mister ha grande personalità e carattere. Dobbiamo rispettare le sue scelte.”

“Il gol di lunedì? Ho ancora la pelle d’oca se ripenso al mio nome urlato da tutto lo stadio. Sognavo di entrare e fare gol. Durante gli allenamenti calcio tantissime punizioni. E’ vero che l’Alessandria è una delle squadre che ha creato meno occasioni su palla inattiva ma stiamo lavorando anche su questo. Il gol di Mezavilla di qualche settimana fa è un’altra dimostrazione. Da tempo percepisco in città tanto affetto nei miei confronti, anche se quest’anno ho giocato poco. Ho cercato di dimostrare come calciatore e uomo che persona sono. Ma come ho detto in conferenza stampa prima del singolo viene sempre il gruppo. Non ho mai mollato, sono sempre stato sul pezzo a incitare i miei compagni. Con la mia esultanza dopo il gol ho voluto per caricare l’ambiente. Contro il Cittadella la prestazione è stata buona ma sta mancando qualcosa, dal punto di vista della determinazione e della concentrazione. Martedì mattina abbiamo parlato tra di noi. Ora servono i fatti. Siamo una squadra intelligente, che capisce dove può migliorare e vogliamo farlo già da domenica.Tutti dobbiamo dare qualcosa in più per vincere e poter ambire a qualcosa di importante. Questa squadra ha qualità fisiche, di gruppo e mentali, bisogna solo trovare la chimica giusta che nelle ultime partite è mancata. Noi cerchiamo sempre di dare il massimo. Nel secondo tempo abbiamo cercato fino alla fine di pareggiare. Però alla prima occasione subiamo gol. Per cinque mesi abbiamo dimostrato che con 4-3-3 organizziamo possiamo fare grandi cose, occorre ritrovare quello spirito di squadra che già abbiamo fatto vedere. Sono convinto che possiamo fare delle belle cose. Abbiamo perso dei punti per strada. Vogliamo fare bene perché la piazza lo merita e non vogliamo vanificare tutto quello che abbiamo fatto. Dobbiamo stare tutti uniti, dalla squadra alla società, dallo staff ai tifosi.”

E infine Loviso ha parlato della sua lunga carriera, ricca di esperienze e soddisfazioni, tra la serie A e i campionati vinti in serie B. “I calciatori più forti con i quali ho giocato sono Signori, Pagliuca e Diamanti. Del primo ricordo la facilità di calciare e fare gol. A Pagliuca una volta ho fatto un gol in pallonetto, durante l’allenamento, e mi ha ricorso per tutto il campo! Diamanti, poi, univa la “sregolatezza” alla fantasia. Eravamo compagni di stanza a Livorno, insieme abbiamo vinto la serie B. L’avversario più talentuoso? Ho esordito in serie A contro Roberto Baggio, il mio idolo. Alla fine ci è andata bene perché abbiamo pareggiato 0-0. E’ stata un’emozione grandissima. Ricordo anche Gattuso: anche se gli facevi un fallo duro lui ti dava il cinque e continuava a giocare. Il rimpianto? L’aver giocato poco in una piazza importante come Torino, in maglia granata. Però ho disputato tanti campionati di serie A e vinto in serie B. Nella mia mente rimarranno anche le emozioni di quest’anno in Coppa Italia e, come dicevo prima, sentire il Moccagatta che urla il mio nome.”

Francesco Conti

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