8 Settembre 2016
22:36
Alessandria: contro la Lucchese Braglia non vuole distrazioni [VIDEO]
ALESSANDRIA – Organico al completo per mister Piero Braglia, in vista della sfida di domenica della sua Alessandria contro la Lucchese. Il tecnico ha ancora una volta preferito lavorare a porte chiuse, allo stadio Moccagatta. Questa volta nessuna amichevole. “Dobbiamo dimenticarci di quello che abbiamo fatto contro il Livorno” ha detto il mister dell’Alessandria “Non dobbiamo perdere motivazione e concentrazione. Non abbiamo fatto nulla. Inutile cullarsi sugli allori. Bisogna azzerare tutto e ripartire.” Domenica Braglia tornerà da ex in uno stadio che lo vide protagonista nel 2007/2008, una squadra partita con i favori del pronostico e alla fine costretta ad alzare bandiera bianca per problemi societari. “A Lucca sono stato bene. Mi è dispiaciuto per come è finita. Non lo avrebbe meritato nessuno. La Lucchese ora ci può far male se non scendiamo in campo arrabbiati e concentrati al punto giusto.”
Anche Sestu sarà convocato: “Non avrà i 90 minuti ma un tempo può farlo alla grande” ha precisato il tecnico che ha poi spiegato il perchè di tanti cambiamenti nel reparto difensivo nelle prime due gare, col turnover Balocco-Manfrin e Sosa-Gozzi. “Barlocco ha solo un difetto: tende a far crossare gli avversari ma ha più corsa rispetto a Manfrin. Quest’ultimo ci arriva con l’intelligenza a fare determinate cose. Sono due buoni giocatori. Riguardo alla coppia di centrali sulla carta dovrebbe essere Gozzi – Piccolo, Sosa è il nostro jolly. Può giocare a destra, o nei ruoli dei due centrali o anche a sinistra in marcatura. E’ un riferimento importante per lo spogliatoio. Meriterebbe di giocare ma sono pagato per fare delle scelte. Cazzola e Mezavilla? No, ma Nicco e Branca si devono abituare a giocare a due. A volte fanno movimenti classici del modulo a tre. Sono da valutare, entrambi però ieri hanno fatto un ottimo allenamento. Non ci sono titolari fissi, dipende dalle condizioni di forma e dall’avversario che abbiamo davanti. Occorre che imparino a giocare in coppia, con uno dei due che badi a coprire. Ma abbiamo tempo, abbiamo appena iniziato. Penso che alla fine giocheranno tutti.”